Il 13 febbraio 2002 Il Sostituto Procuratore di Firenze Paolo Canessa convoca Jorge Alves Emilia Maria  per una nuova testimonianza.

Questa la testimonianza: 13.02.2002 Testimonianza Alves George Emilia Maria

Questa la trascrizione:

Apprendo che sono stata convocata oggi per fornire alcuni chiarimenti in merito alle dichiarazioni da me rese in passato alla Polizia Giudiziaria e recentemente al dirigente della Squadra Mobile della Questura di Firenze Dr. Giuttari. Io nelle mie deposizioni ho sempre detto la verità e non ho problemi a confermare le dichiarazione che ho reso e a fornire chiarimenti nel limite dei miei ricordi. Faccio presente che recentemente ho avuto un problema agli occhi e mi è stata diagnosticata una trombosi e successivamente un glaucoma. Ho con me i certificati medici che mi sono stati rilasciati in occasione delle Visite e faccio presente che in questo momenti ho problemi con la lettura da vicino. Lei mi chiede a questo punto di ricordare meglio quanto riferito circa una persona, un medico amico dello Jommi di Perugia di nome Francesco. Mi viene data lettura di quanto riferito in proposito a pagina due del verbale in data 4 Luglio 1990, della Squadra Mobile della Questura di Firenze. Ricordo ciò che dissi all’epoca e poiché sono invitata a precisare meglio i ricordi relativi a tale medico di nome Francesco io ricordo di avere parlato con lo Jommi di tale medico una sola volta per una decina di minuti o poco più. Ricordo che l’occasione nasceva dal fatto che io avevo un amico di Roma famoso che era un grande chirurgo del cuore e che era il professor Francesco Intonti, ora morto, lo ero amica di sua madre e di lui. Avevano un casa di villeggiatura ad Albinia in Maremma. Ricordo che una volta ci portai anche lo Jommi. E ricordo che successivamente curò una causa di sfratto a Firenze per loro conto. Ricordo che quasi per contrapposizione, lo Jommi mi disse che anche lui aveva un amico medico Anche questi si chiamava Francesco ed era un Gastroenterologo di Perugia ed aggiunse che era bravissimo e bellissimo. Quest’ultima affermazione, relativa alla bellezza mi sembrò un poiana ma non gli chiesi di più. Ricordo che aggiunse che questo Francesco era stato allievo del Professor Morelli, che mi sembra disse era di Bologna Ricordo che disse ciò in relazione al fatto che anche il professor Intontì, amico mio, era stato allievo di un famoso chirurgo svedese. Relativamente al Francesco di Perugia che conosceva lui, mi disse anche che insegnava ad Harvard. Lo Jommi non mi fece mai il cognome di questo Francesco ne io mai glielo chiesi perché la cosa non mi interessava. Come ho già detto questo discorso con lo Jommi, su questo amico di Perugia lo colloco tra gli anni 81/82. Aggiungo ancora che all’epoca lo Jommi era spesso a Perugia, ma non ne conosco esattamente il motivo. Ricordo anche che una volta lo vidi con un auto targata Perugia, era di colore verdolino chiaro, tipo mono-volume e lo vidi dalla finestra. Gli chiesi come l’avesse avuta e lui mi rispose che era di un amico. Non mi disse che età aveva il suo amico Francesco. Lei mi chiede se ho elementi concreti per dire che l’amico Francesco di Perugia dello Jommi, fosse il Professor Francesco Narducci, o deceduto e io gli rispondo che non ho elementi concreti in proposito, ma sono solo mie congetture. Ricordo che successivamente quando seppi o sentii dire che a Perugia tale medico di nome Francesco Narducci, trovato morto nel lago era indicato come mostro di Firenze, e soprattutto in considerazione del fatto che lo Jommi mi aveva parlato del delitto dell’85 prima ancora che fosse reso pubblico volli sapere di più su questo Narducci perché pensai che fosse proprio il Francesco di cui mi aveva parlato lo Jommi. Ricordo che incaricai un’agenzia di investigazioni di Firenze che ora non esiste più di cui ora non ricordo il nome, di approfondire questo fatto. Non ricordo esattamente il nome dei proprietari dell’agenzia, forse si tratta di un nome tipo Mosca ma non ne sono sicura, anzi ora sono sicura che il vecchio proprietario si chiamava Mosconi morto da 30 anni ed io mi sono rivolta ai successori che non so se sono i figli. Ricordo che su mia richiesta, questi signori mi fecero l’accertamento gratis a Perugia in quanto in passato mi ero rivolta al Mosconi a pagamento per questioni private. Ricordo che questi investigatori mi dissero che i Narducci erano famosi a Perugia e che erano una grande famiglia e che non gli era stato consentito di investigare approfonditamente e che l’autopsia non era stata permessa dalla famiglia. Ricordo anche che per saperne di più telefonai alla madre del Narducci con una scusa per saperne l’indirizzo della moglie del medico deceduto. Ricordo che questa povera donna, senza che io gli chiedessi, mi disse che non aveva più rapporti con la nuora che si era trasferita a Milano. Parlai poi anche con la moglie del Narducci, sempre con una scusa, cercai quindi di vedere se fosse al corrente del fatto che il marito aveva conosciuto un avvocato di Firenze ma senza farne il nome. Lei mi disse che in proposito niente sapeva. Tornando ai discorsi dello Jommi relativi a Perugia ricordo che in passato mi aveva parlato di una amica a Perugia sua cliente che voleva vendere in albergo, ricordo anche che si trattava di un albergo molto importante però in decadenza. lo ricordo che parlai anche con questa signora, di cui lo Jommi mi aveva dato nome e telefono. Ricordo che avevo annotato questi dati sull’agenda e li ho, in passato, fomiti in Questura quando sono stata sentita. Ricordo che lo Jommi, mi disse che aveva curato una causa per conto di questa signora di Perugia, contro i genitori per interdirli e per rimanere così l’unica proprietaria di questo albergo. Ricordo anche che questa donna aveva dei fratelli e la famiglia aveva anche una casa nelle campagne senesi. Lei mi chiede ancora di precisare, quanto a mia conoscenza circa gli amici che lo Jommi aveva a San Casciano e dei quali ho riferito al dr. Giuttari nella deposizione del 06 novembre scorso. In sintesi, io come amici di San Casciano di Beppe, ricordo: L’avvocato Giorgio Lapi, che aveva là una villa, circostanza pero della quale non sono perfettamente certa, nel senso che forse l’avvocato Lapi era proprietario non di una villa intera ma di una parte della villa. Conosceva poi la moglie di un certo Bianchini che aveva numerosi appartamenti e che secondo quanto diceva Beppe faceva lo “Strozzino”. Questa moglie era svizzera ed era miliardaria ed aveva un allevamento di cavalli, un primo tempo nella villa e poi mi sembra che abbia aperto un negozio di attrezzi per cavalli o simili. Negli anni ’70 Beppe conosceva anche una signora americana, che aveva una villa all’Impruneta. Questa forse di nome di battesimo si chiamava Maurin, ma non ne sono certa. La sua villa si chiamava Le rose. L’americana era stata sposata con uno svizzero ed aveva come fidanzato un architetto fiorentino di nome Rossi. Questa americana aveva forse la mia età. Non ricordo se lo Jommi avesse altri amici a San Casciano, mi sembra di ricordare un avvocato che una volta è venuto a prendere dei libri nel suo ufficio, il nome di questo avvocato di San Casciano mi sembra fosse Cossi o Corsi, non ho una buona memoria, ma ora mi pare che il nome fosse Corsi. Mi sembra ora che questo avvocato Corsi fosse parente dell’avvocato Guido Rocchi. Ricordo che L’avvocato Guido Rocchi, che è morto nell’83-84 era titolare dello studio legale di Via Strozzi dove lavorava lo Jommi e quando morì, il nipote, avvocato Corsi venne a prendere i libri che erano di suo zio. Non ricordo il nome di battesimo di questo Corsi. Mi sembra di non averlo mai visto, ma lo Jommi mi parlò a lungo di questi libri presi dopo la morte, dal nipote, del Rocchi che non aveva figli. Per quanto riguarda San Casciano, mi sono accorta ora anche di un’altra circostanza, cioè del fatto che lo Jommi aveva un compagno di scuola che aveva dei terreni in proprietà a San Casciano che erano stati poi acquistati da un cliente dello Jommi di Prato. A seguito di questa vicenda vi era stata una lunga causa civile nella quale il compagno di scuola dello Jommi era stato difeso dall’avvocato Fedeli, che aveva poi denunciato lo Jommi all’ordine degli avvocati denuncia che poi fu ritirata.

13 Febbraio 2002 Testimonianza di Jorge Alves Emilia Maria

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