Il 22 Febbraio 2002 rilascia testimonianza il giornalista Andrea Pucci in servizio a “Il Giornale”.
Questa la testimonianza: Pucci Andrea testimonianza 22.02.2002
Questo uno stralcio della sua testimonianza:
“Ne parlai con il caporedattore e andai all’ospedale di Monteluce, a Perugia, dove tutti mi guardavano sbigottiti quando iniziai a chiedere notizie sul medico. Fu il professor Morelli a dirmi che era stato trovato cadavere nel Trasimeno e si stupì che lo cercassi. Sembrava ancora turbato da quella vicenda e mi confidò che finalmente era ora che qualcuno facesse luce su quella morte così strana. Poi chiamò Farroni, un medico con i baffi, che mi sembrò assai infastidito. Si vantava di essere il miglior amico di Narducci, del quale disse che odiava le armi, che era una persona tranquilla, che non aveva fatto il militare perché il padre glielo aveva evitato e che era uno abile negli sport, specie nel tennis. Disse che si era sposato con una Spagnoli e che non avevano avuto figli”
Circa il fatto che il Prof. Ugo fosse a conoscenza del legame del figlio con le vicende del MdF. Il Pucci riferendosi ad un incontro avuto col Prof. Ugo Narducci nel 1988, ha dichiarato:
“Il professore non battè ciglio e mi invitò a seguirlo nel suo studio, come se fosse desideroso di parlare della cosa con qualcuno. Mi confermò che il figlio aveva fatto il servizio militare solo per un mese, che fin da piccolo lo portava a caccia con se, che frequentava il poligono di Umbertide dove si allenava con una Beretta 22, che gli aveva regalato lui una Mini Minor rossa per la laurea o il diploma superiore, che c’erano dei problemi con la moglie per la mancanza di figli, ma dimostrò un particolare senso di protezione verso la nuora che pregò di non coinvolgere nella vicenda.”
“Ebbi modo di parlare con il padre di Francesco, prof. Ugo, ricordo in particolare di essere rimasto molto colpito dal fatto che dopo aver commentato che vi erano accertamenti giudiziari su Francesco nell’ambito dell’indagine sul mostro di Firenze e che quindi Francesco avrebbe potuto essere lui il così detto “Mostro di Firenze”, questi non fu sorpreso da tale affermazione e mi sembrò come se attendesse qualcuno che gli parlasse di queste cose. Non ebbe la reazione che io mi sarei aspettato, cioè quella di un genitore che sente un’affermazione così grave sul figlio morto. Il prof. Ugo Narducci, appariva fiaccato da questa esperienza ma anche sollevato di poter parlare con qualcuno di questo problema. Venni anche a conoscenza da un giornalista del Corriere dell’Umbria, che una sera del settembre 1985 i giornalisti furono allertati dal direttore Giulio Mastroianni, che ordinò di fermare le macchine perché aveva ricevuto la notizia che il cosiddetto “Mostro di Firenze” era un medico Perugino e sarebbe stato catturato di li a poco. Le ore passarono ma a un certo punto il direttore ordinò di continuare il lavoro interrotto.“
Su un articolo di Fiasconaro, mi sembra, si parla di un testimone nei pressi di Calenzano che non si presentò alle forze dell’ordine, ma chiamò il giornalista; parlò di una mini minor (se non erro rossa) dotata di lampeggiante che precedeva un’ambulanza, pochi minuti dopo gli spari, mezzi provenienti dal luogo del delitto.
Un riferimento ad un verbale? Un libro? Un articolo?