‘So dov’è l’arma del mostro’ arrestato per calunnia a Vigna

CALUNNIA nei confronti di Pier Luigi Vigna, ex procuratore di Firenze, oggi procuratore nazionale antimafia. E’ l’ accusa che ha portato in carcere il pittore bolognese Franco Mandelli, 60 anni, l’ uomo che sostiene che il procuratore Vigna avrebbe depistato le indagini sugli omicidi dei fidanzati, e che afferma di conoscere molti segreti sui delitti del mostro, ed in particolare il luogo in cui sarebbero nascoste la Beretta calibro 22 e il coltello usati per uccidere e mutilare le vittime. Franco Mandelli è stato arrestato la notte scorsa a Monzuno dagli investigatori della squadra mobile di Firenze guidata da Michele Giuttari, su ordine del presidente della sezione Gip Francesco Carvisiglia, che ha accolto la richiesta del Pm Paolo Canessa. La squadra mobile ha eseguito anche una serie di perquisizioni e durante la notte Giuttari e Canessa hanno interrogato a lungo un amico dell’ arrestato. Mandelli, che vive in una colonica sull’ Appennino toscoemiliano, ha precedenti penali e dichiara di aver collaborato per anni con il Nucleo tutela patrimonio artistico dei Carabinieri, specializzato nel recupero di opere d’ arte rubate, è imparentato con i Ghisu, una famiglia di origine sarda trapiantata in Toscana, a Peretola, presso la quale hanno lavorato sia il capo dell’ anonima sequestri sarda Mario Sale, sia Francesco Vinci, uno dei protagonisti dell’ inchiesta sui delitti del mostro, ucciso e bruciato a Chianni l’ 8 agosto ’93. Mandelli sostiene di aver avuto accesso, attraverso i suoi parenti sardi e le loro frequentazioni, a molti segreti sui sequestri di persona, sui delitti del mostro, nonché sui rapporti fra criminali ed inquirenti, anche i più inconfessabili. Il 26 settembre 2001, assistendo ad una trasmissione di Porta a Porta sui misteri del mostro di Firenze, decide di raccontare ciò che sa (o sostiene di sapere). Chiama la Rai, entra in contatto con altri giornalisti. Su Panorama del 13 dicembre 2001 esce un servizio sulle sue presunte «rivelazioni». Nel frattempo, il 23 novembre, Franco Mandelli le aveva raccontate a verbale davanti al capo della Mobile di Firenze Michele Giuttari. Mandelli sostiene di aver assistito ad incontri fra Vigna ed elementi dell’ anonima sequestri sarda, a loro volta in contatto con persone legate a Pietro Pacciani. Avrebbe parlato addirittura di episodi di riciclaggio, attribuendoli all’ ex procuratore di Firenze. Accuse pesantissime e decisamente inverosimili nei confronti di un magistrato che ha passato la vita a combattere, oltre alla tragedia del terrorismo, la piaga dei sequestri di persona e l’ orrore dei delitti del mostro. E inverosimili, in effetti, esse sono state giudicate dal procuratore di Bologna Luigi Persico e dall’ aggiunto Italo Materia, che il 23 gennaio scorso hanno chiesto l’ archiviazione dell’ indagine aperta su Vigna sulla base delle rivelazioni di Mandelli, ed hanno trasferito gli atti alla procura di Firenze perché procedesse per calunnia a carico dell’ autore delle «rivelazioni». Però Mandelli, che anche al momento dell’ arresto ha ribadito di aver detto la verità, non si è fermato. Circa tre settimane fa, attraverso i legali bolognesi Marcantonio Bezicheri e Giovanni Roversi, ha preso contatto con la scrittrice Gabriella Carlizzi, che sostiene da anni che i delitti del mostro sarebbero stati commissionati da una setta esoterica composta da persone importanti. Mandelli ha incontrato varie volte la scrittrice e le ha raccontato ciò che afferma di conoscere sui delitti del mostro, sin dai più lontani, nei quali potrebbe essere stata usata manovalanza di origine sarda, sino ai legami con la presunta setta esoterica. E fino al segreto dei segreti: il luogo dove sarebbe nascosta la pistola del mostro, la Beretta calibro 22 che ha firmato tutti gli otto duplici omicidi dei fidanzati, dal 1968 al 1985, e non è mai stata trovata. Su molte circostanze appare seriamente informato: una «voce dall’ interno». Il problema degli inquirenti sarà distinguere la verità dalle menzogne. E capire, anche, se alle sue spalle vi sia un burattinaio.

FRANCA SELVATICI

https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2002/03/27/so-dov-arma-del-mostro-arrestato.html

27 Marzo 2002 Stampa: La Repubblica – “So dov’è l’arma del mostro” arrestato per calunnia a Vigna
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