Il 18 Aprile 2002 Ugo Narducci, Pier Luca Narducci (NdR: forse altri) presentano una Denuncia – querela per diffamazione contro i giornalisti indicati nel capo d’imputazione (Ndr: Non abbiamo il documento), accusandoli di avere falsamente affermato che esisteva un collegamento tra la morte del Narducci e la vicenda dei duplici omicidi del “Mostro di Firenze.
La denuncia – querela viene presentata pur essendo gli stessi perfettamente a conoscenza di tale nesso e anche del collegamento d’indagini esistente tra le due Procure, nesso di cui la stampa aveva cominciato a parlare sin dal 30.01.02 (vds. “La Nazione”, in cronaca di Perugia, del 30.01.02, “Il Messaggero”, Edizione dell’Umbria, Perugia, del 30.01.02,
“La Repubblica”, articolo di Gianluca MONASTRA, del 31.01.02). Ma che tutti i soggetti in questione e in particolare i familiari di parte NARDUCCI fossero a conoscenza di tale rapporto, emerge con evidenza da quanto riferito dall’ex fidanzato di Elisabetta Narducci, sorella del medico, Michele Baratta. Questi, sin dal suo primo esame del 31.05.02.
Anche dalle dichiarazioni della cassiera CECCARELLI MARTINA, citata dalla D.ssa SPANU GIULIANA circa il fatto che il Prof. UGO fosse a conoscenza di tale legame.
Anche il passo delle dichiarazioni del giornalista Andrea Pucci, già in servizio a “Il Giornale”, che il 22.02.02, riferendosi ad un incontro avuto col Prof. NARDUCCI nel 1988, ha dichiarato tra l’altro: “Ricordo in particolare di essere rimasto molto colpito dal fatto che dopo aver commentato che vi erano accertamenti giudiziari su FRANCESCO nell’ambito dell’indagine sul mostro di Firenze e che quindi FRANCESCO avrebbe potuto essere lui il così detto ‘mostro di Firenze’, questi non fu sorpreso da tale affermazione e mi sembrò come se attendesse qualcuno che gli parlasse di queste cose. Non ebbe la reazione che io mi sarei aspettato, cioè quella di un genitore che sente un’affermazione così grave sul figlio morto.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 797