Il 22 Aprile 2002, alle 10.35, rilascia testimonianza il Prof. Antonio Morelli.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“Non ricordo chi esaminò il cadavere ed io non me ne sono occupato; posso però affermare che io non ho mai effettuato pressioni per far chiudere l’ispezione cadaverica che veniva effettuata. Circa le persone intervenute non ricordo chi intervenne.
Domanda: Effettuò lei il riconoscimento del cadavere di FRANCESCO NARDUCCI ?
(..) Il cadavere era molto gonfio e scuro, l’addome aveva delle connotazioni batraciane ed il volto era cianotico. Il volto assomigliava poco al volto di FRANCESCO anche perché quest’ultimo era molto snello. I capelli del cadavere erano scuri. Lei mi chiede che taglia potesse avere quel cadavere sul molo ed io le rispondo che doveva essere almeno 58 o 60. Anche le gambe erano molto gonfie. Lei mi chiede se avessi avuto delle difficoltà nel riconoscere quel cadavere in FRANCESCO NARDUCCI ed io le rispondo che ho avuto molte difficoltà dal punto di vista delle sembianze. Il cadavere era veramente difforme da FRANCESCO ma sul momento, condizionato dal fatto che vi erano i documenti ed in particolare dalla patente di guida e dal fatto che il cadavere indossasse gli abiti di FRANCESCO anche se erano stirati viste le dimensioni del corpo tanto che i piedi sembravano straripare dalle scarpe…” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 173
“Chiaramente l’ho visto solamente vestito, in evidente stato di decomposizione, ematoso. Mi sembra che aveva una cravatta, ricordo bene che aveva la camicia con i bottoni molto tirati a causa dello stato di gonfiore del corpo.I1 cadavere era praticamente irriconoscibile per come era ridotto“.