Il 13 Maggio 2002 rilascia testimonianza Mauro Stefanelli.
Questa la testimonianza: Stefanelli Mauro 13.05.2002
Questa la trascrizione della testimonianza:
N.17869101 R G. notizie di reato – Mod. 44
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia
(Perugia, Via Fiorenzo dì Lorenzo a. 24/26, tel. n. 075154491)
VERBALE DI ASSUNZIONE DI INFORMAZIONI
(art. 362 c.p.p.)
Il giorno 13/05/2002, alle ore 19,40 dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini Sostituto Procuratore della Repubblica, assistito per la stesura del Verbale dal Tenente Antonio Morra Comandante del Nucleo Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, alla presenza del Dr. Piero Angeloni Capo della Squadra Mobile della Questura di Perugia M.llo A. s UPS Angelo De Pascalis e M.llo Capo Croci Lanfranco del R.O.N.O. CC. di Perugia, Appuntato Ceppitelli Stefanelli Giancarlo della Polizia Provinciale di Perugia è comparso/a il Sig. STEFANELLI Mauro al quale, richiesto le generalità, risponde: ” Sono STEFANELLI Mauro, nato/a Magione il 16/01/1968, res. In Magione Frazione S. Feliciano, Via Luigi Longo, 10 tel. XXXXXXX”.
Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p.p.
Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento.
Domanda: Cosa ricorda del Dr. Francesco Narducci?
Risposta: ricordo che il babbo si occupava della manutenzione della villa dei Narducci ed aveva le chiavi della stessa, La mamma veniva chiamata di tanti in tanto a preparare pranzi o cene e conseguentemente ad occuparsi saltuariamente delle pulizie domestiche. Ricordo che la mia memoria mi fa venire in mente degli episodi ed in particolare ricordo che qualche volta ho visto il Prof. Ugo Narducci che entrava in casa all’ora di pranzo e, viste le pietanze che la mia mamma era intenta a confezionare, volentieri prendeva un piatto e vi poneva del cibo consumandolo insieme a noi. Mi è rimasta impressa la sua frettolosità. Posso dire che vi era una buona confidenza e il Professore Ugo dava del tu sia al defunto papà che alla mamma.
A.D.R. Cesare Agabitini e mio padre erano molto amici e, suppongo, in confidenza perché hanno lavorato circa quindici anni insieme.
A.D.R. ho sentito spesso mio padre parlare di colloqui avuti con Agabitini inerenti il lavoro. So che Agabitini era a conoscenza che mio padre curava la manutenzione della villa dei Narducci oltre che di altre persone e so anche che per questi motivi gli dava qualche volta il permesso di anticipare l’orario di uscita.
A.D.R. sono a conoscenza che il babbo sistemasse la legna in casa dei Narducci a San Feliciano.
A questo punto si allontanano il M.llo DE PASCALIS e il M.llo CROCI, ore 20,10,
A.D.R. sabato 4 maggio ho incontrato Cesare Agabitini all’alimentari BUSSOLINI di Montebuono il quale mi ha comunicato di essere stato convocato dal magistrato per il caso Narducci. Incontrandomi mi ha detto che il martedì successivo doveva andare in Procura per testimoniare del fatto che il mio defunto babbo gli aveva confidato, dopo la morte del Dr. Francesco Narducci, della presenza di una lettera dello stesso chiedendomi se io ne sapessi qualcosa. Ho fatto presente che di tale circostanza mio padre non mi aveva detto nulla e tornato a casa ne parlai con la mamma la quale mi disse di non saperne nulla. Ne ho parlato anche con i miei fratelli e gli stessi, altrettanto, non sapevano nulla.
A.D.R. mi viene in mente ora che una delle sere tra la scomparsa ed il ritrovamento vennero a casa nostra il Capitano Di Carlo dei Carabinieri, il Sig. Buini, che è un amico di famiglia, un altro che sembrava dei Vigili del Fuoco ed un quarto che al momento non ricordo. Fecero delle domande ai miei genitori ed in particolare il Capitano DI CARLO chiese alla mia mamma su come fosse la famiglia Narducci. Ricordo che era prima di cena
A questo punto fa rientro il M.llo Croci, ore 20,30.
A.D.R. Ricordo che dopo la morte del Dr. Francesco Narducci la gente del posto diceva che quest’ultimo era il mostro di Firenze che aveva un appartamento a Firenze dove sarebbero stati rinvenuti reperti femminili sotto formalina.
A.D.R. Lei mi chiede se il rapporto tra mio padre e AGABITINI Cesare era buono ed io le rispondo che era ottimo.
A.D.R. Ricordo ora che mia madre all’epoca della disgrazia non riusciva a capire come mai il Dr. Francesco Narducci si fosse ammazzato.
A.D.R. mia madre mi ha riferito che qualche volta ha visto il Dr. Narducci Francesco in compagnia di qualche ragazza.
Si dà atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p.
Il Pubblico Ministero, rilevata l’esigenza che quanto riferito dalla persona informata non trapeli all’esterno, stante la delicatezza dell’indagine e la necessità di evitare che la divulgazione delle circostanze riferite dalla persona stessa pregiudichi le indagini;
PQM Visto l’art. 391 quinquies c.p.p.
VIETA
alla persona esaminata di comunicare i fatti e le circostanze oggetto dell’indagine, di cui hanno conoscenza, per la durata di legge.
AVVERTE
conseguentemente che la persona stessa che la divulgazione delle notizie riferite è penalmente sanzionata dal’art. 379 bis c.p.p., inserito dall’art. 21 della l. n. 397/2000
Letto, Confermato, Sottoscritto
IL PUBBLICO MINISTERO
(Dr. Giuliano Mignini sost.)