Il 13 Maggio 2002 rilascia testimonianza Pietro Stefanelli.
Questa la testimonianza: Stefanelli Pietro 13.05.2002
Questa la trascrizione della testimonianza:
N. / R. G. notizie di reato – Mod. 44
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia
(Perugia, Via Fiorenzo di Lorenzo n. 24/26, tel. n. 075/54491)
VERBALE DI ASSUNZIONE DI INFORMAZIONI
(art. 362 c.p.p.)
Il giorno 13/05/2002, alle ore 17,45 dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini Sostituto Procuratore della Repubblica, assistito per la stesura del Verbale dal Tenente Antonio Morra Comandante del Nucleo Operativo del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, alla presenza del Dr. Piero Angeloni Capo della Squadra Mobile della Questura di Perugia M.llo A. s UPS Angelo De Pascalis e M.llo Capo Croci Lanfranco del R.O.N.O. CC. di Perugia, dell’ Assistente Capo Salvatore Emili della Squadra Mobile della Questura di Perugia, Appuntato Ceppitelli Stefanelli Giancarlo della Polizia Provinciale di Perugia è comparso/a il Sig. STEFANELLI Pietro Omar al quale, richiesto le generalità, risponde: ” Sono STEFANELLI Pietro, nato/a Magione Perugia il_15/12/1958, res. in Magione Frazione S. Feliciano, Piazza Amendola, 2 tel. XXXXXXX”.
Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p.p.
Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento.
Domanda: Lei conosceva il Dr. Francesco Narducci?
Risposta: Ho visto due ville in vita mia il Dr. Francesco Narducci e lo conoscevo perché il mio defunto padre Luigi Stefanelli aveva le chiavi della Villetta di S. Feliciano dei Narducci dove si occupava della manutenzione in generale della stessa e mia madre Emma Magara cucinava nella casa anzidetta in occasioni di cene o pranzi della famiglia Narducci. Preciso meglio: Mio padre andava dai Narducci a controllare la villa due volte al mese a quanto ricordo mentre mia madre vi si recava saltuariamente anche a fare delle pulizie un paio di volte al mese circa non ricordo se solo di mattina o tutta la giornata. Anch’io insieme al babbo sono entrato nella villa credo cinque volte in tutto.
Preciso che fino al 1975 abitavamo vicino alla villa dei Narducci, mentre da quell’epoca siamo andati ad abitare a San Feliciano. Ricordo che abbiamo conosciuto il Prof. Ugo Narducci poiché lo stesso aveva bisogno di qualcuno che gli tenesse le chiavi della villa per controlli saltuari. Nel corso degli anni era nato un rapporto di stima tra le due famiglie. A quanto ricordo credo che il Prof. Francesco Narducci andasse nella villa qualche volta con delle ragazze perché mi è capitato una volta di vedere il Prof. Narducci Francesco in compagnia di una ragazza. Ricordo anche che qualche volta ho visto il Prof. Ugo a casa mia intento a chiedere a mia madre se potesse cucinargli qualcosa. Diceva anche che proveniva dalla villa e che tutto era a posto. Quello che maggiormente frequentava la villa era comunque il Prof. Ugo Narducci. La moglie signora Lisetta la vedevo raramente. Ricordo che il Professore era molto orgoglioso di questa villa nonché affezionato e quasi geloso. Inoltre ricordo che il Professore Ugo manifestava la volontà che la villa fosse sempre in ordine e pulita e quando passavano i figli dimostrava di non gradire troppo la cosa.
A questo punto, ore 18,10, si assentano il Dr. Mignini ed il Maresciallo Capo CROCI Lanfranco.
Ricordo che il giorno della scomparsa del Dr. Narducci Francesco vidi, in serata, una serie di persone fuori casa mia e precisamente fuori del porticato, che erano intervenute per le ricerche. Ricordo tra gli altri il Capitano Di Carlo dei Carabinieri, Buini Alberto e altri che non ricordo, quel che rammento è che il gruppo era composto da oltre dieci persone, aggiungo inoltre, inoltre, che le persone era venute a bere qualcosa dalla mamma lì accompagnate da Buini che era un amico di famiglia.—-////
A.D.R. Il mio defunto padre non mi ha mai espresso alcuna notizia sul conto della famiglia Narducci anche perché era un tipo molto riservato e taciturno.—-///
A.D.R. Per tale ragione mi ha molto colpito la notizia datami la settimana scorsa da mio fratello Mauro il quale mi ha riferito di aver saputo che Cesare Agabitini,
a questo punto rientrano il Dr. MIGNINI e il Maresciallo Capo CROCI, alle ore 18,40,
che a me risulta essere una persona seria ed affidabile, era venuto a deporre sulla circostanza di una lettera rinvenuta da mio padre. Ripeto che nulla mi è stato riferito da mio padre su questa lettera. —///
A.D.R. ripeto che mio padre aveva le chiavi della villa ed entrava quando voleva. Inoltre penso anche che d’autunno portasse la legna per l’inverno.—-///
A.D.R. Lei mi chiede se in casa di mio padre si sia mai parlato, dopo la morte di Francesco Narducci, sulle voci ricorrenti secondo cui quest’ultimo fosse coinvolto nei fatti del cosiddetto mostro di Firenze ed io le rispondo che in famiglia non si è mai parlato di niente. Posso aggiungere che la famiglia Narducci poco dopo la morte del Dr. Francesco ha venduto la villa di San Feliciano e da allora non li ho più visti.
Si dà atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p. Il Pubblico Ministero, rilevata l’esigenza che quanto riferito dalla persona informata non trapeli all’esterno, stante la delicatezza dell’indagine e la necessità di evitare che la divulgazione delle circostanze riferite dalla persona stessa pregiudichi le indagini;
PQM
Visto l’art. 391 quinquies c.p.p.
VIETA
alla persona esaminata di comunicare i fatti e le circostanze oggetto dell’indagine, di cui hanno conoscenza, per la durata di legge.
AVVERTE
conseguentemente che la persona stessa che la divulgazione delle notizie riferite è penalmente sanzionata dall’art. 379 bis c.p.p., inserito dall’art. 21 della l. n. 397/2000.
Letto, Confermato e Sottoscritto.
IL PUBBLICO MINISTERO
(Dr. Giuliano Mignini)