Il 22 maggio 2002 rilascia testimonianza Laura Berrettini, istitutrice delle figlie di Gianni Spagnoli.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“Durante il fidanzamento con la Peirone, nell’estate del 2001 (tra luglio e agosto, ricordo che faceva molto caldo), una sera, a cena, sul terrazzo della casa della Peirone, in Via Diaz, in un attico all’ultimo piano, presenti anche i figli di Cristina, il prof. Ferruccio Farroni tornò a parlare, di Francesco con me. Ferruccio Farroni uscì con affermazioni molto forti: del tipo che la situazione era ingarbugliatissima, che c’erano dei notabili che dovevano sparire, che c’era un’attività d’indagine e che lui sapeva chi aveva ucciso Francesco. Io gli chiesi perché non l’aveva detto prima e lui mi rispose che l’aveva già fatto e che, pertanto, si andava a smuovere una situazione…….lasciandomi intendere che la situazione riguardava personaggi intoccabili! Alla discussione si unì anche il figlio di Cristina, Simone Ramadori, che accusò il Farroni di non aver parlato prima e lui, per tutta risposta, disse che non era ancora il momento. Disse che c’erano collegamenti con Firenze. Nella fattispecie il prof. Farroni alluse ad una ipotesi di coinvolgimento tra la scomparsa di Francesco Narducci e i delitti riconducibili al cd “mostro di Firenze”. Il Prof. Ferroni disse che Francesco era entrato in un giro più grande di lui. Era una pedina di una situazione più grande di lui che aveva a che fare con le sette, le messe nere e il cd. “Mostro di Firenze”. Raccontò di avere ritrovato il corpo di Francesco, perché nottetempo erano stati da un sensitivo abitante tra Umbria e Toscana che gli avrebbe indicato il luogo dove l’indomani avrebbero ritrovato il corpo. Lui andò con un’altra persona e trovò il corpo di Francesco. Il sensitivo abitava in una zona di campagna. Il sensitivo era una persona trasandata a cui erano stati indirizzati, viveva in una specie di catapecchia. Il Farroni mi disse che il sensitivo gli aveva detto che: “il corpo viene fuori lì“, disse che il cadavere era gonfio e irriconoscibile. Quando raccontò tutto questo, fu molto ricco di particolari. Lui mi disse che c’era di che riaprire il caso e sottolineo questo aspetto, di questo ne sono certissima. Mi disse che era in possesso di informazioni che io non avevo. Ho anche saputo dalla mia amica Cristina Peirone, sua attuale compagna, che Ferruccio è “in sonno” nassonico e non escludo che Ferruccio possa aver recepito tali notizie in ambienti massonici. Lui mi disse, ritornando al ritrovamento del cadavere, che i Narducci avevano fatto diversi tentativi, tutti inutili, per il ritrovamento di Francesco, per ciò era andato al Lago il giorno 13 ottobre, nelle prime ore del giorno, alludendo al chiarore dell’alba perché aveva parlato col sensitivo nella notte tra il 12 e il 13 ottobre e questi gli aveva riferito quanto sopra già detto ovvero che il corpo sarebbe riapparso in un posto preciso . Ho avuto la netta sensazione, visto il fervore con cui il Farroni sosteneva le sue convinzioni che le notizie in suo possesso le aveva apprese da fonti autorevoli. Ebbi la netta sensazione che il prof. Farroni avesse anche delle informazioni riservate che non voleva o non poteva dire. Ricordo ad un certo punto che la mia amica Cristina ebbe a dire di finirla a quel punto perché la situazione poteva divenire per me molto imbarazzante.
Il prof. Farroni, della quale sono amica, tornò in argomento circa tre o quattro mesi dopo allorquando uscirono delle notizie sulla stampa sulla questione relativa alla scomparsa di Francesco Narducci. Eravamo in campagna nella zona di Collazzone o Pantalla e stavamo andando a cena forse dalla sorella e ricordo che disse: “hai visto che avevo ragione e che il caso è riaperto?”.
À.D.R. Lei mi chiede se il periodo in cui ebbi la discussione di cui sopra con Ferruccio Farroni fosse luglio o agosto del 2001 ed io le rispondo che sono assolutamente sicura che il periodo fosse luglio o agosto e non settembre poiché in quel mese dal 9 al 21 ero in Sardegna in vacanza con due amiche tra l’altro nella casa in multiproprietà della dottoressa Peirone…”
Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.20/21 e Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 21/22