Il 10 Giugno 2002 rilascia testimonianza Gabriele Barbetta, collaboratore di Nazzareno Morarelli nell’impresa funebre “Passeri”.
“Quando arrivammo al pontile c’era però l’impresa di Magione. La bara di recupero era la loro, così abbiamo seguito il corteo fino alla villa di San Feliciano. Il cadavere era stato messo in un salone al piano terra, sopra un tappeto o una coperta. Il cadavere si presentava gonfio, color grigio con chiazze color kaki, che sono caratteristiche di un corpo che entra in avanzato stato di decomposizione ed emanava fetore. Ricordo che i capelli erano sul nero un po’ stempiato come me. La fisionomia del cadavere era alterata in quanto era gonfio in volto, nei pettorali e nell’addome. Gli occhi erano mezzo chiusi. Rimasi talmente colpito dallo stato del cadavere che rivolto al mio socio Morarelli esclamai: oh Dio come è ridotto! Ma ce lo fanno anche rivestire? I familiari ci avevano preparato gli abiti. Quando lo spogliammo ricordo che aveva una canottiera bianca e dei pantaloni scuri. Non ricordo se indossasse una camicia o una maglietta. Svestimmo in fretta il cadavere e ricordo delle chiazze di colore grigio con tendenza al kaki ed al verde scuro in tutto il corpo. Rammento anche che partendo dalla tempia, passando per la guancia e arrivano fino alla spalla, non ricordo se a destra o a sinistra, il cadavere presentava una macchia più intensa ed estesa e continua che arrivava, appunto, fino alla spalla. Ripeto che il cadavere era molto gonfio.“
“Lei mi chiede se fosse stato in vita quel cadavere quanto potesse pesare, io le rispondo all’incirca tra i 90 ed i 100 Kg. Sarà stato alto circa mt, 1,80. Ricordo perfettamente di aver fatto indossare al cadavere delle mutandine, una maglietta bianca, un paio di pantaloni ed una camicia. Mi pare che non mettemmo al cadavere una giacca ma lo lasciammo in camicia.” Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 27
Lei mi chiede se abbiamo posizionato attorno ai fianchi del cadavere, tra le mutande e i pantaloni una specie di telo o altra stoffa per cingere l’addome ed io le rispondo in maniera categorica che non è stato fatto indossare al cadavere un telo di qualsivoglia natura o foggia attorno al ventre. Di questo ne sono assolutamente certo….”
Domanda: Gli indumenti che faceste indossare al cadavere erano di colore scuro o chiaro?
(..) “Quello che ricordo è questo: i pantaloni erano scuri ma come se fossero di una tuta, quindi elastica e senza passanti. La zona superiore la ricordo scura e precisamente di color noce come la scrivania che mi trovo davanti nell’ufficio del Dr. MIGNINI che mi è davanti. Il golf, se non ricordo male, era di lana. Non ricordo altro.
(..) Non è stato apposto in mia presenza, che preciso è stata ininterrotta durante tutta la vestizione e, nessun telo o altro sulla pancia, inoltre su quel cadavere non si potevano far indossare i pantaloni senza tagliarli dal dietro.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 240
« Il cadavere si presentava gonfio, color grigio con chiazze color kaki, che sono caratteristiche di un corpo che entra in avanzato stato di decomposizione ed emanava fetore. Ricordo che i capelli erano sul nero, un po’ stempiato come me. La fisionomia del cadavere era alterata in quanto era gonfio in volto, nei pettorali e nell’addome. Gli occhi erano mezzo chiusi. Rimasi talmente colpito dallo stato del cadavere che (…) esclamai: oh Dio come è ridotto ! ma ce lo fanno anche rivestire ? I familiari ci avevano preparato gli abiti. Quando lo spogliammo ricordo che aveva una canottiera bianca e dei pantaloni scuri. Non ricordo se indossasse una camicia o una maglietta. Svestimmo in fretta il cadavere e ricordo delle chiazze di colore grigio con tendenza al kaki ed al verde scuro in tutto il corpo. Rammento anche che partendo dalla tempia, passando per la guancia e arrivando fino alla spalla, non ricordo se a destra o a sinistra, il cadavere presentava una macchia più intensa ed estesa e continua che arrivava, appunto, fino alla spalla. Ripeto che il cadavere era molto gonfio. Lei mi chiede se fosse stato in vita quel cadavere quanto potesse pesare, io le rispondo all’incirca tra i 90 ed i 100 Kg. Sarà stato alto circa mt, 1,80. Ricordo perfettamente di aver fatto indossare al cadavere delle mutandine, una maglietta bianca, un paio di pantaloni ed una camicia. Mi pare che non mettemmo al cadavere una giacca ma lo lasciammo in camicia. Lei mi chiede se abbiamo posizionato attorno ai fianchi del cadavere, tra le mutande e i pantaloni una specie di telo o altra stoffa per cingere l’addome ed io le rispondo in maniera categorica che non è stato fatto indossare al cadavere un telo di qualsivoglia natura o foggia attorno al ventre. Di questo ne sono assolutamente certo. Posso aggiungere, a fronte della sua domanda che se gli abbiamo messo la camicia abbiamo dovuto tagliarla nella parte posteriore. Mi pare che direttamente sopra la canottiera infilammo al cadavere un golf di colore marrone con dei ricami fatti a V ». Estratto da Relazione Commissione Parlamentare
“….premetto che lavoro per la ditta IFA PASSERI con il mio socio Nazzareno Morarelli siamo stati chiamati dalla famiglia Narducci, intorno alle ore 09,00- 10,00 circa, per i funerali della salma dal pontile di Sant’Arcangelo. Noi siamo stati chiamati per i funerali ma quando arrivammo sul pontile di Sant’Arcangelo la salma era stata già recuperata dall’impresa MORETTI di Magione, così credo, e immessa in una cassa da recupero che è stata trasportata nella villa dei Narducci. Preciso che lo ho seguito la machina con la bara dal pontile di Sant’Arcangelo alla villa dei Narducci a San Feliciano. La bara nella quale era stato messo il cadavere non era la nostra. Ricordo per certo di essere andato al pontile assieme al mio socio MORARELLI Nazareno e quando arrivai il corpo era già stato messo dentro la bara di cui sopra. Dopo seguimmo il convoglio che si diresse fino alla villa, rammento che eravamo in fondo alla stessa colonna di macchine. Giunti nella villa, la bara venne tolta dalla vettura e posizionata in un salone al piano terra. Successivamente il cadavere è stato tolto dalla bara ed appoggiato in terra, sopra un tappeto o una coperta. La bara venne riportata via dall’impresa MORETTI. Questa operazione venne eseguita da me, Morarelli e qualcun altro, credo MORETTI. Il cadavere si presentava gonfio, color grigio con chiazze color kaki, che sono caratteristiche di un corpo che entra in avanzato stato di decomposizione ed emanava fetore . Ricordo che i capelli erano sul nero un po’ stempiato come me. La fisionomia del cadavere era alterata in quanto era gonfio in volto, nei pettorali e nell’addome. Gli occhi erano mezzo chiusi. Rimasi talmente colpito dallo stato del cadavere che rivolto al mio socio Morarelli esclamai: oh Dio come è ridotto! ma ce lo fanno anche rivestire? I familiari ci avevano preparato gli abiti. Quando lo spogliammo ricordo che aveva una canottiera bianca e dei pantaloni scuri. Non ricordo se indossasse una camicia o una maglietta. Svestimmo in fretta il cadavere e ricordo delle chiazze di colore grigio con tendenza al kaki ed al verde scuro in tutto il corpo. Rammento anche che partendo dalla tempia, passando per la guancia e arrivano fino alla spalla, non ricordo se a destra o a sinistra, il cadavere presentava una macchia più intensa ed estesa e continua che arrivava, appunto, fino alla spalla. Ripeto che il cadavere era molto gonfio. Lei mi chiede se fosse stato in vita quel cadavere quanto potesse pesare, io le rispondo all’incirca tra i 90 ed i 100 Kg. Sarà stato alto circa mt, 1,80. Ricordo perfettamente di aver fatto indossare al cadavere delle mutandine, una maglietta bianca, un paio di pantaloni ed una camicia. Mi pare che non mettemmo al cadavere una giacca ma lo lasciammo in camicia. Lei mi chiede se abbiamo posizionato attorno ai fianchi del cadavere, tra le mutande e i pantaloni una specie di telo o altra stoffa per cingere l’addome ed io le rispondo in maniera categorica che non è stato fatto indossare al cadavere un telo di qualsivoglia natura o foggia attorno al ventre. Di questo ne sono assolutamente certo. Posso aggiungere, a fronte della sua domanda che se gli abbiamo messo la camicia abbiamo dovuto tagliarla nella parte posteriore. Mi pare che direttamente sopra la canottiera infilammo al cadavere un golf di colore marrone con dei ricami fatti a V. Ricami che andavano orizzontalmente da un pettorale all’altro. I ricami non andavano in senso verticale ma da destra verso sinistra–// Domanda: Da quanti anni esercita la sua professione di necroforo? Risposta: ” Da circa 35 anni.–// “Domanda : ” Nel caso in cui debba rivestire un cadavere con una camicia e lo stesso corpo si trova nelle condizioni di quello per cui la stiamo sentendo in merito ai fatti come fate indossare quel tipo di indumento? ” Risposta : ” In questi casi si apre completamente la camicia con delle forbici centralmente sul lato posteriore e si fa indossare dal davanti. “Domanda : “su quel cadavere se
le avessero presentato una camicia come l’avrebbe fatta indossare” Risposta : “come si presentava quel cadavere avremmo dovuto per forza tagliarla dietro vista la mole del corpo. Di questo ne sono assolutamente certo.—/// “Domanda : “Nel caso in specie se aveste dovuto far indossare dei pantaloni come avreste fatto? “Risposta : ” Li avremmo aperti per forza dal dietro in quanto non si possono far indossare e quindi farli richiudere sul davanti. Di questo ne sono certo. Ricordo inoltre che le calze sono state fatte indossare. Erano di colore scuro e di media lunghezza. “Domanda: Gli indumenti che faceste indossare al cadavere erano di colore scuro o chiaro? Risposta: Quello che ricordo è questo: i pantaloni erano scuri ma come se fossero di una tuta, quindi elastica e senza passanti. La zona superiore la ricordo scura e precisamente di color noce come la scrivania che mi trovo davanti nell’ufficio del Dr. Mignini che mi è davanti. Il golf era, se non ricordo male, era di lana. Non ricordo altro. A.D.R. Lei mi richiede di argomentare sul fatto dei pantaloni e su di una ipotetica fascia o telo di qualsivoglia stoffa ed io le rispondo che non è stato apposto in mia presenza, che preciso è stata ininterrotta durante tutta la vestizione e, nessun telo o altro sulla pancia, inoltre su quel cadavere non si potevano far indossare i pantaloni senza tagliarli dal dietro. Aggiungo che il cadavere è stato lasciato da noi per circa un paio di ore e, al nostro ritorno, il cadavere era come lo avevamo lasciato– Null’altro ricordo….” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 176/177/178
(..) Quando arrivammo sul pontile di Sant’Arcangelo la salma era stata già recuperata dall’impresa MORETTI di Magione, così credo, e immessa in una cassa da recupero che è stata trasportata nella villa dei NARDUCCI. Preciso che lo ho seguito la macchina con la bara dal pontile di Sant’Arcangelo alla villa dei NARDUCCI a San Feliciano. La bara nella quale era stato messo il cadavere non era la nostra. Ricordo per certo di essere andato al pontile assieme al mio socio MORARELLI NAZARENO e quando arrivai il corpo era già stato messo dentro la bara di cui sopra. Dopo seguimmo il convoglio che si diresse fino alla villa, rammento che eravamo in fondo alla stessa colonna di macchine. Giunti nella villa, la bara venne tolta dalla vettura e posizionata in un salone al piano terra. Successivamente il cadavere è stato tolto dalla bara ed appoggiato in terra, sopra un tappeto o una coperta. La bara venne riportata via dall’impresa MORETTI. Questa operazione venne eseguita da me, MORARELLI e
qualcun altro, credo MORETTI.
(..) Domanda: “Su quel cadavere se le avessero presentato una camicia come l’avrebbe fatta indossare?”
(..) Come si presentava quel cadavere avremmo dovuto per forza tagliarla dietro vista la mole del corpo. Di questo ne sono assolutamente certo.
Domanda: “Nel caso in specie se aveste dovuto far indossare dei pantaloni come avreste fatto?”
(..) Li avremmo aperti per forza dal dietro in quanto non si possono far indossare e quindi farli richiudere sul davanti. Di questo ne sono certo. Ricordo inoltre che le calze sono state fatte indossare. Erano di colore scuro e di media lunghezza.
Domanda: “Gli indumenti che faceste indossare al cadavere erano di colore scuro o chiaro?”
(..) Quello che ricordo è questo: i pantaloni erano scuri ma come se fossero di una tuta, quindi elastica e senza passanti. La zona superiore la ricordo scura e precisamente di color noce (..). Il golf, se non ricordo male, era di lana. Non ricordo altro.
(..) Lei mi richiede di argomentare sul fatto dei pantaloni e su di una ipotetica fascia o telo di qualsivoglia stoffa ed io le rispondo che non è stato apposto in mia presenza, che preciso è stata ininterrotta durante tutta la vestizione, nessun telo o altro sulla pancia, inoltre su quel cadavere non si potevano far indossare i pantaloni senza tagliarli dal dietro. Aggiungo che il cadavere è stato lasciato da noi per circa un paio di ore e, al nostro ritorno, il cadavere era come lo avevamo lasciato. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 270