Il magistrato: ‘Il diplomatico non è mai stato indagato’
L’ ex ambasciatore Gaetano Zucconi «non è iscritto nel registro degli indagati per la vicenda dei duplici delitti del mostro di Firenze. Non c’ è alcuna indagine nei suoi confronti». E’ il commento del Pm Paolo Canessa al lungo sfogo dell’ ex ambasciatore fiorentino che, in una intervista a «Repubblica», sostiene di essere stato «condannato a una morte civile» dalle voci diffuse nei mesi scorsi da alcuni giornali su un suo presunto coinvolgimento nell’ inchiesta sui mandanti dei delitti del mostro. Si sono concluse, invece, le indagini sulla signora Ines Pietrasanta, vedova del fratello dell’ ex ambasciatore, Giulio Zucconi, il ginecologo di San Casciano morto nel 1989. La signora è indagata per rapina nei confronti della moglie di Pacciani, Angiolina Manni: uno dei tanti episodi secondari ma ugualmente misteriosi su cui indagano gli inquirenti fiorentini. Secondo le accuse, sarebbe stata proprio la signora Pietrasanta la donna che nel 1996, in pelliccia e parrucca, accompagnò la moglie del «Vampa» in farmacia a comprare del Tavor e la impasticcò per rubarle documenti e soldi. La signora è stata interrogata e ha negato categoricamente. Il capo della squadra mobile Michele Giuttari non ha voluto commentare l’ articolo di «Repubblica», limitandosi a dire che le indagini sono state tutte compiute «sempre e solo su delega della procura della Repubblica». Indagini obbligate, spiegano in questura, visto che era stata la corte d’ assise, nella sentenza di condanna sui «compagni di merende», a ritenere attendibile l’ indicazione del pentito Giancarlo Lotti sull’ esistenza di un «dottore» che «avrebbe commissionato i delitti e acquistato le parti escisse dal cadavere delle ragazze, pagandole a Pacciani».