Il 26 (28?) Giugno 2002 rilascia testimonianza il Prof. Ferruccio Farroni.
Questo uno stralcio della sua testimonianza: “Appena giunto, alle ore 08.30 circa, constatai che sul molo medesimo era adagiato supino il cadavere di un uomo che presentava un gonfiore molto evidente su tutto il corpo, in particolare del viso e dell’addome. Ricordo anche che indossava un giacchetto di renna marrone, una maglietta Lacoste bleu, pantaloni scuri ed un paio di scarpe sportive… una volta spogliato, a prima vista, il cadavere non presentava lesioni evidenti, anche se, come detto, presentava un marcato edema al viso ed all’addome con macchie ipostatiche diffuse.”
Da domandarsi che cosa ha visto esattamente il Prof. Farroni dato che la sua descrizione del vestiario non corrisponde a nessuna altra testimonianza, e sono molte, che dichiarano una camicia ben abbottonata e una cravatta e non una Lacoste bleu.
Il teste afferma di avere presenziato nel momento in cui il cadavere veniva spogliato, precisando che non presentava lesioni, ma non alle operazioni di vestizione (nel frattempo, avendo avuto un animato colloquio con UGO NARDUCCI, onde convincerlo a far effettuare l’autopsia); in proposito, ricorda che gli abiti con cui ricomporre la salma vennero consegnati agli addetti alle pompe funebri, e ci pensarono loro. Ricorda comunque che venne posto sull’addome del defunto un asciugamano, a causa della marcata trasudazione. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 394