Il 27 Giugno 2002 rilascia testimonianza Giovanna Ceccarelli, moglie di Pier Luca Narducci.
La cognata di Francesco Narducci riferisce che nei giorni della scomparsa cercò il passaporto di Francesco.
Questo uno stralcio della testimonianza: “a casa di mio suocero nei giorni della scomparsa, arrivò un cartoccio con dei Bulbi con un ramo secco, avvolto in una carta non certo da regalo… Negli ultimi giorni in famiglia, si è parlato anche del fatto che in quei giorni, prima del ritrovamento del corpo, questa stessa persona avrebbe portato una cravatta celeste.“
“….Ricordo che Trovati o la moglie telefonò a casa di mio padre informandolo del ritrovamento del cadavere. Subito dopo avvertita sistemati i figli, raggiunsi il lago insieme a un mio fratello e incontrai una specie di carro funebre con la bara verso le 10.30. Ho il vago ricordo di una corsa dritto per dritto incontro a mio marito. Sicuramente avrò detto a qualcuno di portare la salma nella villa di San Feliciano. Ciò mi sarà stato detto sicuramente da mio suocero. Dovevamo fare tutto noi perché in quei momenti la famiglia Spagnoli non era presente. Aggiungo che io non ho visto il cadavere, che il lunedì fu celebrata una messa nella villa, che l’autopsia non fu fatta per motivi umanitari. Ricordo che il cadavere fu visto da molta gente e che quando fu portato nella villa si sentiva un cattivo odore, tanto che il Farroni e il Morelli, si procurarono degli spray deodoranti. Ribadisco che in tutte queste circostanze dolorose, come anche in occasione della riesumazione Francesca è stata sempre assente, nel senso che si è sottratta ai suoi doveri organizzativi e di assistenza. Dopo che la bara è stata portata via in occasione della riesumazione, sono stata io insieme ad Elisabetta, a rimettere a posto la tomba. Desidero aggiungere che Don Pietro ORTICA, su incarico di mio suocero, aveva avvertito la famiglia Spagnoli della messa che è stata celebrata subito dopo il ritorno della salma di Francesco da Pavia, ma gli è stato risposto che non sarebbero venuti…..” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 183
“Ricordo anche che una sera insieme a mio marito e Ferruccio FARRONI, che guidava la sua auto, andammo a trovare un sensitivo in un posto sperduto, ricordo anche che portammo un indumento intimo di FRANCESCO al sensitivo, mi pare fosse un pigiama.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 61
“raggiunsi il lago insieme a un mio fratello e incontrai una specie di carro funebre con la bara verso le 10.30. Ho il vago ricordo di una corsa dritto per dritto incontro a mio marito. Sicuramente avrò detto a qualcuno di portare la salma nella villa di San Feliciano. Ciò mi sarà stato detto sicuramente da mio suocero.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 68