Il 4 luglio 2002 rilascia testimonianza il Prof. Antonio Morelli, medico ed amico del Narducci, che riconobbe il cadavere sul pontile.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“…era molto gonfio e scuro, l’addome aveva delle connotazioni batraciane e il volto era cianotico. Il volto assomigliava poco al volto di Francesco anche perché quest’ultimo era molto snello. I capelli del cadavere erano scuri…anche le gambe erano molto gonfie…ho avuto molte difficoltà dal punto di vista delle sembianze a riconoscerlo. Il cadavere era veramente difforme da Francesco ma sul momento condizionato dal fatto che vi erano i documenti ed in particolare dalla patente di guida e dal fatto che il cadavere indossasse gli abiti di Francesco anche se erano stirati viste le dimensioni del corpo tanto che i piedi sembravano straripare dalle scarpe. Ricordo inoltre di aver visto una cravatta di cuoio marrone non so se sopra o sotto la camicia. Il volto aveva una “Facies Lunare”.“
“...Il volto era irriconoscibile. Era edematoso, cianotico, aveva pochi capelli, molto gonfio, con le guance gonfie, i capelli erano tirati indietro e la fronte era molto prominente; in pratica aveva pochi capelli e l’attaccatura era alta. Quello che mi ha colpito in modo particolare fu la fronte particolarmente prominente e senza capelli. Anche il volto aveva le fattezze batraciane. Con questo termine batraciano mi riferisco alla prominenza delle parti laterali, tipicamente determinato da stasi venosa, per contrizione del collo. La cravatta era di pelle di quelle che si usavano all’epoca. Dai miei ricordi era sul marrone“.
Sulle circostanze del cadavere da lui visto nella bara presso la villa dei Narducci:
“Il cadavere aveva le sembianze di Francesco. Non so dire in che modo ma quel cadavere aveva qualcosa di diverso da quello che avevo visto sul molo. Questo assomigliava di più a Francesco“
Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 24/25
D.: « Mi vuol descrivere il cadavere del lago ? ». R.: « Era quello di un uomo grosso, edematoso e cianotico, con un volto estremamente gonfio da stringere il colletto della camicia. Non aveva moltissimi capelli, la fronte era molto protuberante. Non mi sembrava una persona vecchia; la persona era irriconoscibile. Io non guardai quel cadavere con occhi critici e detti per scontato che fosse Francesco e aggiungo anche che i documenti estratti dal cadavere erano nitidi e non come mi sarei aspettato da una permanenza in acqua da tre giorni. »
Vedi Relazione Commissione Parlamentare
“….DOMANDA: Effettuò lei il riconoscimento del cadavere di Francesco NARDUCCI?
RISPOSTA: il cadavere era molto gonfio e scuro, l’addome aveva delle connotazioni batraciane ed il volto era cianotico. Il volto assomigliava poco al volto di Francesco anche perchè quest’ultimo era snello. I capelli del cadavere erano scuri. Lei mi chiede che taglia potesse avere quel cadavere sul molo ed io le rispondo che doveva essere almeno 58 o 60. Anche le gambe erano molto gonfie.
Lei mi chiede se avessi avuto delle difficoltà nel riconoscere quel cadavere in Francesco Narducci ed io le rispondo che ho avuto molte difficoltà dal punto di vista delle sembianze. Il cadavere era veramente difforme da Francesco ma sul momento condizionato dal fatto che vi erano i documenti ed in particolare dalla patente di guida e dal fatto che il cadavere indossasse gli abiti di Francesco anche se erano stirati vieste le dimensioni del corpo tanto che i piedi sembravano straripare dalle scarpe. Ricordo inoltre di aver visto una cravatta di cuoio marrone non so se sopra o sotto la camicia. Il volto aveva una “Facies Lunare….”
Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 157/158