Il 2 agosto 2002 rilascia testimonianza Franco Stocchi. (Gianni?)
Questo uno stralcio della testimonianza:
Come riferito dalla teste Bianca Maria Rottini, sentito a verbale il 02 (01) agosto 2002, riferirà un particolare interessante pertinente la sfera sessuale di Francesco Narducci; praticamente, in quella circostanza, il Dott. STOCCHI racconterà un episodio analogo a quello riferito dall’altra teste Maria Biocchetti, che abbiamo già sopra analizzato, riguardante la consuetudine di scattare foto, alle donne, durante l’atto sessuale. Si riporta parte del verbale:
“….Sono stato compagno di classe di Francesco Narducci di cui ricordo molti episodi goliardici. In particolare ricordo che una volta, quando eravamo ventenni e studiavamo all’Università Francesco mi fece vedere delle foto che disse di aver fatto con l’autoscatto e che lo raffiguravano mentre aveva un rapporto sessuale con una ragazza molto bella, forse di nazionalità australiana e comunque di lingua inglese che credo studiasse all’Università per stranieri di Perugia. Mi pare si chiamasse Susy ma non ne sono sicuro. Ricordo in particolare una di queste foto in cui si vedeva Francesco di spalle mentre penetrava la sua amica, tanto che si potevano notare la parte del membro rimasta fuori e si notava per intero lo scroto. Questa è una delle cose che mi è rimasta impressa oltre al fatto che Francesco fosse un po’ narcisista. Una volta una delle ragazze con la quale lui aveva legato mi disse che durante un incontro amoroso la donna rimase ad attenderlo un bel po’ perché Francesco era posizionato davanti allo specchio intento a pettinarsi….” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 341
Domanda: “Quando e dove ha visto FRANCESCO NARDUCCI per l’ultima volta?”
(..) Vidi FRANCESCO a Cortina all’Hotel PANDA, insieme alla moglie ed amici, credo nel mese marzo – aprile 1985. Ricordo che era cambiato poiché mi appariva molto serio e misurato, mentre io me lo ricordava più goliarda. Rimasi stupito di una certa freddezza che manifestò nei miei confronti. L’unica volta che mi chiamò quei giorni fu una volta che dovevo spostare la mia macchina nel parcheggio dell’albergo. Ricordo che aveva una Citroen CX che mi pare che dopo la sua morte passò al fratello.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 403