Il 6 settembre 2002 rilascia testimonianza Bianca Maria Rottini.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“….Mi presento spontaneamente perché questa mattina, verso le ore 11,30 mi sono recata nella libreria di Dante Simonelli, sita in Perugia, Corso Vannucci, per acquistare un libro come regalo di compleanno per mio padre; nell’occasione ho parlato con la moglie di Dante, tale Farsi ( così è la pronuncia fonetica), straniera, la quale, parlando del caso Narducci, mi ha detto che lei lo sapeva che la morte non era accidentale, così come lo sapevano tutti. Il discorso era nato dal fatto che io gli avevo detto: ” hai letto sul giornale delle novità sul caso Narducci, che non è una morte accidentale?” Di tutta risposta mi ha detto che lei lo aveva sempre saputo; di seguito la Farsi, che abita in Via delle Streghe nr. 13, ha aggiunto che una sera a cena, forse all’epoca dei fatti, qualcuno le aveva riferito che Narducci fu trovato con i polsi legati e quindi la morte non poteva essere accidentale; quindi le ho chiesto da chi avesse avuto tale notizia ma lei mi rispondeva che questo non poteva dirmelo. Aggiungeva inoltre che il padre di Francesco aveva fatto di tutto per mettere a tacere tutta la storia inerente la morte del figlio e si era adoperato al fine di non fare eseguire l’autopsia. Preciso che la Farsi mi aveva detto che il cadavere era stato trovato integro, con le pupille sane ed i polsi legati. Aggiungeva anche che il cadavere era perfettamente riconoscibile. Voglio aggiungere che in data 27.08 u.s., per miei motivi personali, ho dato fuoco a delle lettere che riguardavano il mio fidanzamento; ciò ha provocato del fumo e l’intervento di personale della Squadra Volante che ha redatto anche un verbale. Preciso che la bruciatura delle lettere non ha provocato nessun altra conseguenza, se non il fumo….”
Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 268