Il 10 Settembre 2002 rilascia testimonianza Elisa Zelioli Lanzini.
Questo il sunto della testimonianza:
Trovandosi all’interno di un negozio di fiori nei pressi dell’abitazione dei Narducci, vede entrare un uomo, alto circa m. 1,80, sui 45 anni, stempiato, con viso ovale, parlante con inflessione non perugina (che, per la signora, poteva riferirsi, peraltro, anche a una località vicina, ma collocata in un’area linguistico – dialettale sensibilmente diversa, di tipo centro – meridionale, come accade per le zone poste a oriente del Tevere e, in particolare, a Foligno). La Signora descrive poi il comportamento dell’uomo in questi termini:
“Fece preparare un mazzo di fiori e di seguito dopo aver richiesto di mandarli ai Narducci, uscendo disse una frase che mi ha colpito e che è la seguente: “d’altronde quando una persona frequenta certi ambienti è possibile che possa succedere qualcosa”. Più o meno …sicuramente questo è il senso. Ricordo anche che specificò che il mazzo di fiori doveva andare dalla famiglia Narducci. Ricordo che quest’uomo sembrava essere un po’ eccitato e teso“.
Lo sconosciuto che invia il mazzo di rose rosse indica come mittente “Bruno”, questo trova corrispondenza nella testimonianza di Alberto Speroni del 5 aprile 2002.
Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.6
Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 7