Il 6 novembre 2002, date le testimonianze contrastanti, vengono messi a confronto Lorenzo Bruni e Francesco Di Carlo.
“….Il PM domanda a questo punto al Bruni Lorenzo se confermi le precedenti dichiarazioni. Risposta del Bruni Lorenzo: confermo tutto quanto ho già dichiarato, specialmente quanto riferito il 15.07.2002 ed in data odierna. Il P.M. domanda se confermi o meno le seguenti dichiarazioni al Di Carlo. Risposta del Di Carlo: mi riporto alle precedenti dichiarazioni e ribadisco che io fui informato del ritrovamento del cadavere dalla centrale e quindi ritengo che il M.llo Bruni, che trovai sul posto quando arrivai. Dopo aver notiziato il sostituto di turno, Dr. Centrone, che mi disse di procedere normalmente se non vi fossero segni evidenti sul cadavere. Quindi, detto questo, andai via perchè mi dovevo recare a Rieti. Del caso non me ne sono più occupato.
A questo punto il P.M. ritiene di dover procedere alla registrazione del confronto, stante l’accavallarsi degli interventi delle persone sottoposte a confronto. Si da atto che presenzia anche il Carabiniere Scelto Danilo Paciotti. La registrazione inizia alle ore 13,03, a questo punto la registrazione inizia all’ora indicata e riprende la stesura del verbale, con la risposta del Di Carlo:
confermo quanto detto poc’anzi; ricordo appunto che dovevo andare a Rieti e mi sembra che mi allontanai verso le 12,30. Domanda: Come mai non furono effettuati rilievi fotografici del cadavere? Risposta: non furono effettuati i rilievi perchè al momento non avevamo al reparto il fotografo e quindi avremmo dovuto chiamare un fotografo privato e lo poteva fare il maresciallo. Domanda: E’ vero o non è vero che il M.llo Bruni le ha detto che era stata trovata una lettera sulla barca del Narducci e che non era stato notiziato che la barca era stata ritrovata la sera prima? E’ vero che il M.llo Bruni le ha chiesto più volte dei rilievi fotografici e perchè non venissero effettuati? Risposta: No, assolutamente no. Riguardo all’autopsia posso dire che il M.llo non mi disse nulla. Posso dire che di mia iniziativa parlai con il magistrato per avere disposizioni in merito e riferii la cosa al M.llo Bruni. Domanda: Sa nulla di indagini svolte un paio di anni dopo la scomparsa del Narducci dal Colonnello Rotellini del nucleo PG di Firenze? Risposta Nulla so anche perchè al comando compagnia non furono richieste indagini o supporto informativo. Quindi debbo dedurne che il Colonnello Rotellini sia andato alla stazione o abbia agito di sua iniziativa”.
Il P.M. a questo punto invita, le persone sottoposte a confronto alle reciproche contestazioni. Il Bruni dichiara:” io quel giorno era a riposo ed il capitano Di Carlo mi disse di portarmi sul posto perchè era stato rinvenuto il cadavere del Professor Narducci; mi disse di andare che tanto la D.ssa Seppoloni era già sul posto e che lui stesso l’aveva chiamata. Io certo non avrei chiamato la Dottoressa di turno che stava a Panicale ma mi sarei rivolto a quella di Magione.
Si da atto che alle ore 13,13 si interrompe momentaneamente la registrazione ed il P.M. Dr. Mignini si allontana. Si da atto che alle ore 13,16 si riprende la registrazione e la stesura del verbale, essendo rientrato il P.M. Continua il M.llo Bruni. “come detto avrei chiamato la D.ssa Mencuccini. Per i rilievi fotografici, io pensavo che il Capitano avrebbe portato il fotografo dal reparto, visto che c’era l’appuntato Fiore ed un altro ma lui mi fece “spallucce”. Anche per quanto riguarda l’autopsia, quando io chiesi al Capitano Di Carlo, lui mi disse che cos’ aveva disposto il magistrato”. Domanda al Di Carlo: ” come veniva effettuato l’intervento in caso di rinvenimento di cadavere a seguito di scomparsa? Risposta: ” non sempre venivano effettuati i rilievi fotografici, come in quel caso e comunque io non potevo disporre il fotografo in quanto dipendeva dal comando provinciale e non da quello di compagnia.
Domanda dell’ispettore Capo Fantauzzi:” perchè lei sul verbale del 07.01.2002 ha dichiarato che fu la Questura a svolgere le indagini sul caso Narducci?” Risposta:” io non ho mai dichiarato questo; penso che la Questura abbia svolto indagini parallele”.
Si da atto che vengono mostrate al Di Carlo le foto nr. 5/B, 3/A-4, 5A-& ed il Di Carlo risponde:” Non ricordavo che non fosse presente il Questore , non l’ho mai negato ma prendo atto che effettivamente ero con il Questore a Sant’Arcangelo e che abbiamo parlato insieme”. Viene mostrata anche la foto 1A-2 e la foto 21A-22, dove riconosce l’Ispettore Napoleoni.
Si da atto che alle 13,30 viene sospeso il verbale riprende alle 13,32. Domanda: ” Come mai era presente anche la Squadra Mobile ed il Questore? Chi l’avvisò?” Risposta:” non so chi abbia chiamato la Squadra Mobile e non so perché fosse presente il Questore, che credo fosse lì a titolo privato. Si da atto che viene mostrata al Di Carlo la foto 10A-11 che mostra come il Capitano fosse ancora presente quando fu portata la bara per caricare il cadavere ed il Di Carlo risponde:” Prendo atto del fatto che evidentemente mi sono allontanato più tardi di quando ricordavo, ma essendo passato molto tempo non ricordavo bene “. Domanda dell’Assistente Mion:” ci può dire se sul posto andò anche il Colonnello Cucinella?” Risposta del Di Carlo:” Non mi ricordo se fosse presente oppure no”. Domanda:” vi erano dei magistrati presenti?”. Risposta: “Non mi sembra”. Si da atto che il M.llo Bruni commenta:” sono state impiegate delle forze mai viste, vi erano gli elicotteri, i sommozzatori, vigili del fuoco di Perugia e di Arezzo, battute sulle isole, ma le foto non sono state fatte. Dato il personaggio bisognava che venisse un medico legale e non una dottoressa alle prime armi”. Il M.llo Bruni e il Di Carlo ribadiscono il primo fu l’allora Capitano Di Carlo a chiamare la Dottoressa Seppoloni, anzi che la dottoressa sarebbe stata presente al suo arrivo, mentre il Di Carlo ribadisce quanto detto e nega di aver chiamato la Dottoressa. Precisa di essersi limitato a dire al M.llo quanto gli aveva detto il magistrato, ossia di chiamare una dottoressa per fare l’ispezione cadaverica”. Il maresciallo Bruni ribadisce:” stavo per partire quando ricevetti una telefonata del Capitano Di Carlo che mi ordinava di mettermi in divisa per recarmi sul posto, dove avrei trovato la Dr.ssa Seppoloni che doveva effettuare la visita esterna. Lo ricordo per certo anche perché mia moglie era già pronta a partire”. Il Di Carlo dichiara:” nego decisamente quanto affermato dal Maresciallo e neppure conosco la Dottoressa Seppoloni che io non ho certamente chiamato…..”
Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 125/126/127