Mostro, colpo di scena indagato un ortopedico

Colpo di scena nell’ inchiesta dei misteri. Un celebre ortopedico fiorentino, il professor Gian Eugenio Jacchia, di 70 anni, è indagato per favoreggiamento dei mandanti dei delitti del mostro. Ieri gli uomini della squadra mobile guidata da Michele Giuttari hanno perquisito le sue abitazioni a Firenze, a Fiesole, a Monte Argentario e a Cortina d’ Ampezzo e sequestrato una serie di documenti. Nei giorni scorsi il professore era stato interrogato come testimone dal capo della squadra mobile. Ed in quella circostanza avrebbe – secondo le ipotesi di accusa – celato informazioni utili all’ inchiesta sui mandanti dei delitti del mostro: un’ inchiesta che segretamente sta avanzando in campi minati e che si intreccia con l’ indagine della procura di Perugia sulla morte (avvenuta nell’ ottobre 1985, un mese dopo l’ ultimo duplice delitto del mostro) del dottor Francesco Narducci. E infatti le perquisizioni nei confronti del professor Jacchia sono state disposte congiuntamente dal Pm di Firenze Paolo Canessa e dal suo collega perugino Giuliano Mignini. Alcuni anni fa il professor Jacchia fu coinvolto in una indagine per molestie nei confronti di alcuni giovani pazienti del Cto, sui quali, secondo le accuse, compiva abusi anche quando erano in sala operatoria sotto anestesia. Nel ‘ 97 patteggiò una pena di due anni per molestie sessuali. Ora entra clamorosamente nell’ inchiesta più tormentata della storia giudiziaria fiorentina. Secondo le più recenti acquisizioni delle indagini sui delitti del mostro, a commissionare i duplici omicidi dei fidanzati e forse anche altri assassinii sarebbe stato un gruppo – o banda o setta – di persone ricche e potenti, legate fra loro da vincoli e riti esoterici. Fa impressione che oltre 20 anni dopo l’ inizio della tragica sequenza seriale (due duplici delitti nel 1981, poi uno ogni anno fino al 1985), e dopo la condanna degli esecutori (i proletari «compagni di merende»), l’ inchiesta torni alle origini: e cioè all’ ipotesi che dietro i delitti vi fosse una qualche forma di distorta e crudele medicina o chirurgia. Come se uccidere, mutilare ed utilizzare i lembi di carne strappati alle vittime fosse una sorta di folle terapia rituale. Venti anni più tardi l’ inchiesta sui mandanti torna a ruotare intorno a figure di medici. Medici come il giovane e brillante endocrinologo Francesco Narducci, apparentemente morto suicida nelle acque del Trasimeno, e invece ucciso per strangolamento forse perché al corrente di qualche segreto sui delitti. Medici come il celebre professor Jacchia, che non avrebbe assolutamente niente a che fare con i delitti ma che – secondo le ipotesi di accusa – potrebbe aver aiutato e coperto chi vi era coinvolto. Altri medici? Vi è da sperare che si possa saperlo al più presto, prima che i sospetti tornino ancora, come 20 anni fa, ad intossicare ed avvelenare un’ intera categoria.

FRANCA SELVATICI

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16 Novembre 2002 Stampa: La Repubblica – Mostro, colpo di scena indagato un ortopedico
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