Il 4 Dicembre 2002 rilascia testimonianza l’allevatore Attilio Piselli, già collaboratore della Ditta COMBECAR.
Il Piselli racconta che, in un giorno del novembre o dicembre 1989, doveva recarsi a Barberino di Mugello ad acquistare un allevamento di mucche di una cinquantina di capi dalla Ditta “Il cigno”. Trovandosi a casa sua il Maresciallo dei Carabinieri Enzo Baldoni, all’epoca in servizio presso l’Aliquota CC. della Sezione di Polizia giudiziaria della Procura Circondariale, chiese al sottufficiale se potesse accompagnarlo. Messisi in viaggio e trovatisi davanti all’area di parcheggio di Scandicci, accadde un episodio che il Piselli ha così descritto:
“….Mi presento spontaneamente perché sento il dovere, come cittadino di dare il mio contributo all’accertamento della verità, so che state indagando sulla morte del Professore Francesco Narducci e debbo riferire in proposito un episodio che mi pare sia è accaduto nell’ 1989. Erano le 13,00 di un giorno del mese di novembre o dicembre e dovevo andare a Barberino di Mugolio -.-
a questo punto alle ore 18,40 fa il suo ingresso il Tenente Morrà, Comandante del Nucleo Operativo dei Carabinieri.
Riprende il Sig. PISELLI: dovevo andare a Barberino di Mugolio come ho detto ad acquistare un allevamento di mucche di una cinquantina di pezzi destinati al macello in quanto, all’epoca, vi era la questione dell’abbattimento delle quote latte. Ero a casa mia a mangiare e, siccome mi sentivo stanco e dovevo partire, chiesi al Maresciallo Enzo BALDONI che si trovava a casa mia se poteva accompagnarmi. Il Sottufficiale accettò e ci mettemmo in viaggio per Barberino di Mugolio. Passando davanti all’area di parcheggio Scandicci , il Maresciallo BALDONI che era in borghese, ricordo, esclamò come in tono di rammarico:” tutte le nostre fatiche per trovare il mostro di Firenze sono andate in fumo, eravamo proprio arrivati a mettergli le mani addosso e poi la massoneria fece archiviare tutto! ” A quel punto, incuriosito, gli chiesi chi fosse il Mostro di Firenze a cui lui aveva fatto riferimento e il Maresciallo BALDONI mi disse testualmente :” Era il figlio del prof. NARDUCCI e quando il padre si accorse di quello che faceva il figlio lo fece ammazzare sulla barca dal garzone nel lago Trasimeno”. Io rimasi sconvolto da quella affermazione e il maresciallo aggiunse ” gli faceva comodo trovare un coglione e l’hanno trovato.” A quell’epoca il maresciallo BALDONI prestava servizio all’aliquota Carabinieri presso la Procura Circondariale di Perugia assieme al Maresciallo COLAPIETRO. L’allevamento che dovevo acquistare, credo che si chiamassi il “CIGNO”. All’epoca io ero collaboratore della COMBECAR, fallita nel 1992 il cui curatore è il Dott. PEDETTA. Posso ritenere, visto che me lo chiedete che il Maresciallo BALDONI fosse una persona abbastanza seria e ligia al dovere. Il BALDONI si espresse in tono di sdegno e di vivo rammarico per quello che era successo. Posso inoltre affermare che il discorso mi è sembrato assolutamente serio e convinto. Lo affermo con certezza, tanto che quando è uscita questa storia in televisione, ero convinto che il BALDONI fosse stato sentito dagli investigatori….” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 209/210