«Da mesi non avevo più notizie di lui»
CASTELFIORENTINO. Ieri mattina è andata a medicina legale di Careggi dove il corpo di suo figlio, Fabio Vinci, aspetta l’autopsia che verrà eseguita oggi, per vederlo L’ultima volta. Un’altra morte e un altro dolore si va ad aggiungere alla vita piena di tragedie di Viatalia Melis. È stata la moglie di Francesco Vinci, imprigionato per alcuni delitti del «mostro», poi trovato morto bruciato nell’agosto del ’93 insieme ad Angelo Vargiu nei boschi di Chianni. E sabato scorso anche il figlio Fabio, 33 anni, è stato trovato morto in una vecchia Cinquecento a San Vivaldo. Era tanto che Vitalia non vedeva Fabio: «Prima viveva con me – ha detto ieri ai medici – ma poi abbiamo litigato e se n’è andato. Era da mesi che non lo vedevo e non lo sentivo».
E ora non vuole più parlare, non vuole essere più coinvolta nelle vicende del suo passato così travagliato. A suo tempo aveva difeso il marito Francesco, tanto che al processo di primo grado a Pietro Pacciani avanzò anche la richiesta di costituirsi parte civile ma l’istanza venne respinta.
Negli anni successivi alla morte misteriosa di Francesco Vinci, Vitalia ha sempre difeso la memoria del marito: «Da quando era stato in carcere per le vicende del maniaco era cambiato, stava sempre con me e non usciva più solo. L’ultimo giorno della sua vita l’ha passato tranquillo», aveva detto al nostro giornale qualche tempo fa.
Ma ora non vuole più essere chiamata in causa, nemmeno per suo figlio: dopo che se n’è andato di casa non ne ha più saputo nulla e vuole restarne fuori il più possibile. Da tempo vive con un altro uomo, prima a Castelfiorentino, nella frazione di Cambiano, e ora sembra si sia trasferita sulla montagna pistoiese. Pare che dopo la lite con Fabio, abbia tagliato i ponti anche con lui. Il figlio, da quando se n’è andato di casa, ha fatto un po’ la vita dello sbandato vivendo di espedienti. Ha avuto contatti con la droga ma qualche tempo fa.
Poi c’è stato qualche precedente penale ma niente di grave. È stato invece sfiorato da un altro grave fatto di cronaca: il 29 maggio del ’94 in una casa di San Mauro a Signa, venne trovata strangolata e semicarbonizzata una prostituta, Milvia Mattei. Nella casa viveva la donna uccisa insieme alla compagna di Fabio, Nelly, prostituta anche lei. Ma Fabio Vinci è sempre rimasto fuori da quella indagine; fu invece chiesto l’arresto e il processo per Giuseppe Scangarella, che poi è stato assolto ed è diventato uno dei testimoni nelle indagini a carico di Pietro Pacciani. Ma ora anche Fabio è morto, in una macchina come il padre.
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