Il 13 gennaio 2003 rilascia la sua testimonianza Nazzareno Morarelli dell’impresa funebre “IFA Passeri” di Perugia intervenuta come seconda impresa e che ha provveduto alla vestizione del cadavere.
Questo uno stralcio della sua testimonianza:
Conferma l’aspetto “negroide” e il gonfiore del cadavere, precisa gli fecero indossare una camicia chiara (che dovettero tagliare posteriormente per farla indossare al cadavere) e una giacca o un golf blu scuro, senza aver prima apposto alcun panno attorno all’addome del cadavere stesso (panno rinvenuto invece in sede di autopsia, svoltasi nel giugno 2002) e sottolinea il maggior volume del cadavere rivestito nel 1985 rispetto a quello riesumato (il Morarelli ha partecipato, infatti, alle operazioni relative ai recenti accertamenti autoptici sul cadavere del Narducci.) Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.9/10 e Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 11
Dichiarava:
“Aveva la testa gonfia e nera con aspetto negroide, l’addome gonfio fino all’ombelico e da sotto l’ombelico fino al pube aveva l’aspetto di una “grattacacia” che mi sembra di colore scuro, ho pensato che si trattasse di una malattia, non mi ricordo che mancavano le unghie, aveva i capelli ma non ricordo come, non ricordo come fosse lo stato dei genitali e non ricordo se aveva lesioni. Non c’era bisogno di mettere tamponi in bocca in quanto era chiusa.
Aggiungo che io ho partecipato alla vestizione del cadavere del lago nel 1985 e ho partecipato alla vestizione del cadavere dopo la riesumazione di giugno 2002, e ho notato una notevole differenza di volume tra gli stessi in quanto il cadavere che ho vestito nel 1985 aveva un volume maggiore rispetto a quello vestito nel 2002…furono applicati una camicia chiara che io tagliai posteriormente. Non mi ricordo di che tipo fossero i pantaloni e sopra la camicia mettemmo una giacca o un golf blu scuro” Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 26
“….Confermo quanto da me dichiarato il 20.08.2002. Sono stato io e non il Moretti a rendere quelle dichiarazioni.”
Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento, facendo proprie anche le domande suggerite dal consulente.
Domanda: “In che condizioni era il cadavere del Narducci? ”
Risposta: “Aveva la testa Gonfia e nera con aspetto negroide, l’addome gonfio fino all’ombelico e da sotto l’ombelico fino al pube aveva l’aspetto di una ” grattacacia” che mi sembra di colore scuro, ho pensato che si trattasse di una malattia, non mi ricordo che mancavano le unghie, aveva i capelli ma non ricordo come, non ricordo come fosse lo stato dei genitali e non ricordo se aveva lesioni.” Non c’era bisogno di mettere tamponi in bocca in quanto era chiusa. Aggiungo che io ho partecipato alla vestizione del cadavere del lago nel 1985 e ho partecipato alla vestizione del cadavere dopo la riesumazione di giugno 2002, è ho notato una notevole differenza di volume tra gli stessi iu quanto il cadavere che ho vestito nel 1985 aveva un volume maggiore rispetto a quello rivestito nel 2002. Domanda: “Vuoi confermarmi quali vestiti furono applicati al cadavere ?” Risposta: furono applicati una camicia chiara che io tagliai posteriormente. Non mi ricordo di che tipo fossero i pantaloni e sopra la camicia mettemmo una giacca o un golf blu scuro.
Si da atto che vengono mostrate al sig. MORARELLI le foto numero 34; 35 e 37 del fascicolo riguardante l’esumazione.
Domanda: “Come si sono svolte le operazioni all’interno della villa di San Feliciano per la vestizione del cadavere e chi era presente?: Risposta: “Sono stato avvisato da Barbetta verso le 10.30 circa che mi dovevo recare a San Feliciano alla casa del professore perché avevano ritrovato la salma del Narducci Francesco. Quando sono arrivato al paese di San Feliciano ho incontrato per strada il Sig. MORETTI e altre due persone che mi stavano aspettando. Sono saliti in macchina con me in quanto erano a piedi e ci siamo diretti insieme verso la villa. Appena siamo arrivati in villa trovavamo il Padre di Narducci Francesco Prof. Ugo il quale mi diceva che dovevamo vestirlo sul salone che si trovava al piano interrato, il cadavere si trovava nella bara all’interno del carro funebre. Si trovava sul posto il Prof. UGO Narducci e altre persone che non ricordo chi fossero. Insieme al MORETTI e altre due persone amici e non dipendenti scaricammo il cadavere gonfio d’acqua all’interno della sala e lo adagiammo per terra e qui lo vestimmo all’incirca in un quarto d’ora, venti minuti. Ricordo che non lo lavammo e non ricordo se era vestito. Ricordo che io personalmente ho tagliato la camicia di colore chiaro e poi nuli’altro feci, non misi nessun panno intorno all’addome e non lo vidi. Durante la vestizione ricordo che eravamo solamente noi quattro, quasi al termine della vestizione mi recai al piano di sopra ha chiamare il Professor UGO per dire che questa era terminata e lo stesso scese di sotto vide il cadavere vestito per terra, dopo circa un eretta è arrivato mio padre MORARELLI il papa di BARBETTA e BARBETTA Gabriele, lo abbiamo messo dentro e portato al piano superiore ove rimasto esposto per circa un eretta e poi è stato messo il coperchio e quando il Moretti nella sera o mattina dopo non ricordo bene mi ha dato 1’ok, ho chiuso la bara insieme al BARBETTA. Domanda: “Come mai il nulla osta del seppellimento reca la data al giorno successivo al funerale? ” Risposta: “A questo non so rispondere e a dare una spiegazione logica”. Domanda: ” Quando è andato via il MORETTI?” Risposta: ” Quando il cadavere è stato vestito e ha portato via le due persone sue amiche.” Domanda: “Di qual documenti aveva bisogno all’epoca per trasportare un cadavere ?” Risposta: “II nulla osta del Comune che viene rilasciato dietro disposizione della Procura della Repubblica se il cadavere è ha disposizione dell’A.G. nel caso specifico e come sempre, il nulla osta del Comune l’ho consegnato al cimitero di arrivo che era il cimitero monumentale di Perugia il 15/10/1985, detto nulla osta del Comune mi è stato consegnato dal MORETTI”. Penso che attualmente tale documento si trovi in una copia al comune di Partenza – Magione e una depositata presso l’archivio del Comune di Perugia. Domanda:” Ha portato dei fiori alla Villa a san Feliciano?” Risposta:” Si certo portai un mazzo di rose rosse ordinatemi da qualcuno della villa che ora non ricordo. Lo feci fare a TANCINI fioraio di Perugia e lo portai la sera tardi del 13/10/1985 in villa….” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 171/172/173
(..) Sono stato avvisato da BARBETTA verso le 10.30 circa che mi dovevo recare a San Feliciano alla casa del professore perché avevano ritrovato la salma del NARDUCCI FRANCESCO. Quando sono arrivato al paese di San Feliciano ho incontrato per strada il sig. MORETTI e altre due persone che mi stavano aspettando. Sono saliti in macchina con me in quanto erano a piedi e ci siamo diretti insieme verso la villa. Appena siamo arrivati in villa trovavamo il padre di NARDUCCI FRANCESCO, Prof. UGO, il quale mi diceva che dovevamo vestirlo sul salone che si trovava al piano interrato, il cadavere si trovava nella bara all’interno del carro funebre. Si trovava sul posto il Prof. UGO NARDUCCI e altre persone che non ricordo chi fossero. Insieme al MORETTI e altre due persone, amici e non dipendenti, scaricammo il cadavere gonfio d’acqua all’interno della sala e lo adagiammo per terra e qui lo vestimmo all’incirca in un quarto d’ora, venti minuti. Ricordo che non lo lavammo e non ricordo se era vestito. Ricordo che io personalmente ho tagliato la camicia di colore chiaro e poi null’altro feci, non misi nessun panno intorno all’addome e non lo vidi.
Durante la vestizione ricordo che eravamo solamente noi quattro, quasi al termine della vestizione mi recai al piano di sopra a chiamare il Professor UGO per dire che questa era terminata e lo stesso scese di sotto, vide il cadavere vestito per terra, dopo circa un’oretta è arrivato mio padre MORARELLI, il papà di BARBETTA e BARBETTA GABRIELE, lo
abbiamo messo dentro e portato al piano superiore ove è rimasto esposto per circa un’oretta e poi è stato messo il coperchio, e quando il MORETTI nella sera o mattina dopo, non ricordo bene, mi ha dato l’ok, ho chiuso la bara insieme al BARBETTA. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 264