Il 10 Febbraio 2003 rilascia testimonianza il Dr. Federico Centrone Sostituto Procuratore di turno il 3 ottobre 1985.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“….Risposta: “ Le mie reminiscenze sul fatto sono assai sbiadite, tanto che non ricordo nemmeno l’anno in cui avvenne. Ricordo che il padre era un personaggio molto conosciuto all’epoca. Sapevo che era scomparso suo figlio e la domenica in cui fu ritrovato il cadavere nel lago, io ero di turno come sostituto procuratore. Mi pare che fui avvertito del ritrovamento, nel Lago, del cadavere del figlio del prof. Narducci dai Carabinieri di una localita’ lacustre. A.D.R.” Non ricordo a che ora fui chiamato. Ricordo pero’ con certezza che mi parlarono di un morto annegato nel lago e che si trattava del figlio del prof. Narducci. Ricordo che i Carabinieri non fecero riferimento a pesi o legamenti al corpo del cadavere, ma mi dissero semplicemente che l’uomo era annegato. Ricordo che parlai con il capo dell’Ufficio Nicolò Restivo, che informai dell’accaduto e al quale riferii che non ravvisavo la necessita’ di un esame autoptico. Io mi limitai ad impartire le direttive che si impartiscono solitamente in questi casi, e comunque mi sono regolato come sempre in situazioni del genere, specialmente per quanto riguarda i cadaveri rinvenuti nel Lago. Mi pare di ricordare che qualcuno mi chiese se potevo riconsegnare subito il cadavere ai familiari, dopo i rilievi di rito ed io, non trovando nulla in contrario e sentito il mio capo Nicola Restivo, acconsentii, mettendolo a disposizione degli stessi. “D:” Fu rilasciato immediatamente un nulla-osta scritto al seppellimento?” R:” Non sono in grado di ricordarlo. Forse feci un fonogramma, dopo aver saputo le cause di morte riferite dal medico. Puo’ darsi che io abbia rilasciato un nulla-osta verbale, con l’accordo che l’avrei ratificato appena tornato in ufficio, poiché quel giorno era festivo. Quello che ricordo e’ che qualcuno mi chiese se potevo mettere a disposizione dei familiari il cadavere”. D:” Ha parlato con il Questore di Perugia Dott. Trio o con il Dr. Speroni?” R:” Col Dr. Trio lo escludo, con il Dr. Speroni.” D:” Lei, o altri magistrati della Procura , vi siete recati sul posto?” R:” No, nella maniera piu’ assoluta, per quanto mi riguarda. Nulla posso dire di altri, anche se credo di no.” D:” Ha parlato con i familiari del morto, e se sì, le hanno parlato di una lettera lasciata dallo stesso?” R:” Non conoscevo nessun familiare del defunto e non ho comunque parlato con nessuno di loro in quella circostanza e nessuno di loro mi ha mai cercato.” D:” Come le presentarono la morte, come un fatto accidentale o come un suicidio? R:” Ricordo che chi mi chiamo’, mi parlo’ di morte accidentale, ma io ho pensato anche che si potesse essere trattato di un suicidio. Quello che e’ certo e che non mi furono prospettate ipotesi di reato .” Si e’ informato circa l’esistenza di problemi familiari, o di altro genere, del defunto?.” R. R. : “Neppure in altre occasioni di eventi suicidiari mi sono mai preoccupato di indagare sulle cause del suicidio, a meno che non si prospettassero ipotesi di istigazione o aiuto al suicidio.” A.D.R.:” Non ricordo di aver rilasciato dichiarazioni ai giornali. Ricordo che a quell’epoca si presentava spesso negli uffici della Procura il giornalista de “Il Messaggero”, un certo Forti.” D:” Cosa ricorda delle notizie che circolarono in citta’ dopo il rinvenimento del cadavere?” R:” Alcuni mesi, o anni dopo, iniziarono a circolare voci secondo cui il Narducci si potesse identificare nel cosiddetto “Mostro di Firenze”, perche’ possessore di una Mercedes bianca. Io non detti, però, mai credito a voci del genere che ritenevo del tutto destituite di fondamento e comunque ininfluenti in relazione alla mancata effettuazione dell’autopsia. “ D:” Si ricorda se vi sono stati interessamenti di organi investigativi fiorentini?” R:” No, non l’ho mai saputo.” D:” E’ sicuro che i familiari del morto non le abbiano mai parlato e che qualcuno non abbia mai fatto riferimento ad una lettera lasciata dal defunto?” R:” Tutto questo lo posso escludere” A.D.R.:” Specialmente quando intervenivo, per il turno di reperibilità, di domenica, o in altri giorni festivi, in occasione di decessi, dovuti alle più varie cause, accadeva che io dessi il nulla-osta al seppellimento verbalmente o con un fonogramma e che successivamente rilasciassi il provvedimento di messa a disposizione dei familiari, per iscritto. In sostanza, io invitavo gli organi procedenti a rilasciare subito il cadavere ai familiari, come da loro richiesto, dopo aver fatti i necessari rilievi e che successivamente redigessi il documento per iscritto, con la data del giorno in cui lo redigevo, ovviamente”. Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 272/273/274 e Vedi: Sentenza Micheli Pag. 219/220