Il 26 Febbraio 2003, dopo le testimonianze del 4 febbraio 2003, del 7 febbraio 2003 e del 13 febbraio 2003, viene eseguito un sopralluogo con Marzia Pellecchia. In pratica viene percorsa la strada che la Pellecchia avrebbe fatto come passeggero per arrivare alla casa dove si svolsero i festini a luce rossa.
“Da casa di Giovagnoli, in Firenze, via Bellini, si arriva a Mercatale, presso Villa Corsini, come possibile casa dei festini. (…) Si è proceduto per recarsi nelle vicinanze dell’abitazione della Giovaguoli, indicato quale punto di partenza. Si specifica che la signora Pellecchia ha riconosciuto il civico n. 41, indicando le finestre. Si percorreva via Maragliano, via di Novoli, via Forlanini, via Guidoni, fino all’imbocco della bretella autostradale Firenze Nord. (…) Al termine di detto tratto la Pellecchia ci indicava di proseguire in direzione dell’ex Motel Agip, oggi Holiday Inn. Al casello di Firenze Nord ci indicava di proseguire in direzione Roma. In questo frangente riferiva di riconoscere la chiesa sita sullo svincolo. Percorrendola in direzione Roma, dopo quindici chilometri si usciva al casello di Firenze Certosa e la donna precisava che dovevamo andare non in direzione dell’Autopalio, ma verso la via Cassia. (…) Giunti nelle vicinanze dell’indicazione di via degli Scopeti la Pellecchia affermava che la strada era quella che lei aveva fatto per andare ai festini, specificando che ricordava sia la strada che saliva, sia la vegetazione intorno e proseguendo sulla strada in direzione di San Casciano ci fermavamo in prossimità di una strada sterrata sulla destra, ma la signora affermava di non riconoscerla. Si da atto che trattasi di un viottolo sterrato posto prima di giungere al luogo del duplice omicidio ai danni dei due cittadini francesi. Proseguendo si raggiungeva l’incrocio con via di Faltignano. (…) Percorrendo quest’ultima, la signora non la riconosceva. (…) Si tornava indietro e si proseguiva in direzione di quest’ultima, si proseguiva in direzione di San Casciano. Passato il paese, si svoltava verso Mercatale. Raggiunta la via Grevigiana, la strada sterrata, la imboccavamo, e la signora Pellecchia esclamava: “La strada per arrivare alla casa era uguale a questa”. Continuando a percorrerla, siamo arrivati a due costruzioni. Qui la Pellecchia dichiarava di riconoscere la casa contraddistinta dal numero civico 4/A come molto simile alla casa dove aveva effettuato i festini a luci rosse. Inoltre esclamava: “Lo spiazzale era questo”, riferendosi all’aia e al muretto che la delimita, ricordando che il piazzale era fatto di pietre. Si rappresenta che continuando a percorrere detta strada, questa si interrompe davanti al cancello della villa dei Corsini. Per meglio vedere il luogo e la casa si scendeva dall’auto e, recatasi nella parte ove la donna diceva trovarsi l’entrata, questa non vi era. Ma all’interno del porticato si è notata la presenza di una porta. Inoltre non ricordava la parte estrema della casa, che era fatta ad archi e stondata. Durante il ritorno, la Pellecchia ribadiva che sia la strada che la casa erano molto simili, però non era quella.” Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 95 96
Questo il percorso indicato dalla Pellecchia:
Giunti alla via Grevigiana la strada indicata dalla Pellecchia arriva alle due case e poi proseguendo termina al cancello di villa Corsini. Qui sotto in foto.