Il 28 Febbraio 2003 rilascia testimonianza Gabriella Ghiribelli.
La Ghiribelli racconta di alcune confidenze che le sono state fatte da Giancarlo Lotti. In pratica il Lotti gli ha raccontato dell’esistenza di un “medico svizzero” che nel 1981 faceva degli esperimenti di mummificazione presso una villa presente nella zona di Faltignano, non molto lontano dal luogo dove furono uccisi nel 1983 i due ragazzi tedeschi. Aggiunge che il Lotti sapeva che questo “medico svizzero” avrebbe comprato questa villa con un falso nome. Questo medico usava i feticci in questi esperimenti nel tentativo di conservare il cadavere dello figlia che era morta molto giovane.
“(..) Nel 1981 vi era un medico che cercava di fare esperimenti di mummificazione In una villa vicino a Faltignano, che, da quello che sapevo, sembrava che l’avesse comprata sotto falso nome. Questa villa so trovarsi nei pressi del luogo dove furono uccisi nel 1983 i due ragazzi tedeschi (..). Di questo posto mi parlò anche Giancarlo LOTTI in più occasioni e sempre negli anni 80 quando ci frequentavamo (..). Sempre il LOTTI mi raccontò che questa villa aveva un laboratorio posto nel sottosuolo, dove il medico svizzero faceva gli esperimenti di mummificazione. Mi spiego meglio: il LOTTI disse che questo medico svizzero, a seguito di un viaggio in Egitto, era entrato in possesso di un vecchio papiro dove erano spiegati i procedimenti per la mummificazione dei corpi. Detto papiro mancava però di una parte che era quella relativa alla mummificazione delle parti molli e cioè tra le altre il pube ed il seno. Mi disse che era per quello che venivano mutilate le ragazze nei delitti del c.d. mostro di Firenze. Mi spiegò anche che la figlia di questo medico nel 1981 era stata uccisa e la morte non era stata denunciata tanto che il padre aveva detto che era tornata in Svizzera per giustificarne l’assenza. Il procedimento di mummificazione gli necessitava proprio per mummificare il cadavere della figlia che custodiva nei sotterranei. Questo medico svizzero, sempre da quello che ho saputo, al momento delle indagini su Pacciani, abbandonò la villa per tornare in Svizzera. (..) Questo medico svizzero all’epoca aveva 40-45 anni e frequentava assiduamente un orafo di San Casciano che aveva un laboratorio vicino all’ “Orologio” ed un medico che curava le malattie tropicali con ambulatorio nei pressi dell’orafo. A proposito di quest’orafo, posso dire che più volte lo vidi insieme al medico di Perugia che poi scomparve nel lago. Riguardo a quest’ultimo lo descrivo come un giovane dal fisico atletico, alto, ben curato.
(..) Il medico di Perugia lo vidi anche in compagnia del medico che curava le malattie tropicali di cui ho parlato. Era più giovane degli altri e poteva avere una trentina d’anni.
(..) So che il medico di San Casciano di malattie tropicali, il medico di Perugia e l’orafo frequentavano la villa del medico svizzero, dove facevano anche festini con minorenni. Ricordo che seppi che in un’occasione un bambino ed una bambina di 9 anni dovevano accoppiarsi mentre loro si masturbavano. Questi bambini venivano portati nella villa da fuori da una certa MARISA che all’epoca era minorenne mentre la sorella si prostituiva alla pensione Tamerici di Via Fiume.
(..) La MARISA veniva il venerdì e rimaneva anche il sabato e la domenica.
(..) Quando col LOTTI parlavamo dei delitti del mostro mi diceva “eh se tu le sapessi tutte GABRIELLA!” facendomi intendere che c’erano cose che non avrebbe potuto dirmi.
(..) Sono in grado di riconoscere le persone che ho nominate anche solo vedendo le foto.
A questo punto l’ufficio mostra un album fotografico contenente 35 foto contraddistinto dal n.1/2003. La GHIRIBELLI lo sfoglia. Durante questa operazione dichiara: Nelle foto contraddistinte dai numeri 1,2,3 riconosco il giovane medico di Perugia di cui ho parlato e che vedevo con l’orafo e con l’altro medico di San Casciano.
(..) Si dà atto che le foto 1, 2, 3 riproducono l’effigie di Francesco Narducci.
(..) Domanda: Ha potuto vedere le foto del NARDUCCI in televisione?
(..) Lo escludo. Da oltre 7 mesi non vedo la televisione perché è rotta essendo stata spezzata in due quando subii l’aggressione in casa. Comunque ripeto, e di questo ne sono proprio certa, che quel medico di Perugia lo vidi personalmente più volte a San Casciano in compagnia dell’orafo e dell’altro medico. Lo vidi anche al bar grande che c’era prima di prendere la salitina per andare al negozio dell’orafo.
(..) GIANCARLO mi parlò spesso del medico di Perugia. Mi disse che l’aveva conosciuto a San Casciano e che aveva fatto amicizia. Ricordo che mi riferì che questo medico si dava tante arie e diceva di avere una barca. Mi riferì anche che era amico del medico svizzero e dell’orafo. Ricordo anche che mi disse che quando era a San Casciano questo medico di Perugia dormiva nella villa dello svizzero (..).” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 43/44
Alla Ghiribelli vieni fatto vedere l’album fotografico. In quest’album riconosce il “medico di Perugia” (NdR: identificato come Francesco Narducci) che sostiene di averlo visto sicuramente a San Casciano in compagnia sia di questo “medico svizzero” (NdR: non identificato con certezza, anche se poi la Ghiribelli riconosce come “medico svizzero” Vitta Nathanel, vedi deposizione del 5 giugno 2003) che di un altro “medico specialista in malattie tropicali” (NdR: identificato come Achille Sertoli). Quest’ultimo era un medico, anche lui entrato nelle indagini tra i sospetti, e che avevo un ambulatorio nei locali della farmacia di Francesco Calamandrei. Viene indentificato anche un personaggio indicato come “l’orafo” (NdR: identificato come Fabio Filippi).
La Ghiribelli continua a riferire ciò che le aveva riferito il Lotti dicendo di sapere che questi soggetti il “medico svizzero” il “medico di Perugia” e il “medico delle malattie tropicali” facevano dei festini a luci rosse con delle minorenni portate alla villa da una certa Marisa. Questa Marisa, insieme alla sorella, si fermavano spesso a pranzo dalla stessa Ghiribelli che quindi avrebbe visto anche questi minorenni diretti alla villa misteriosa. Rispetto ai festini a casa di Salvatore indovino, in questa occasione, dice di avervi anche partecipato personalmente e ci colloca sia la Filippa Nicoletti che la Milva Malatesta.
Dal Gides 2 Marzo 2005 Nota riassuntiva Nr.133/05/GIDES Pag.20
Ha anch’essa riconosciuto la foto del Narducci, che frequentava la zona insieme all’orafo Fabio Filippi, al dermatologo Achille Sertoli, esperto di malattie tropicali, con studio medico a San Casciano, negli anni ’80 (il cui nominativo era stato rinvenuto nelle agende del Calamandrei e indicato, dalla moglie di questi, come uno degli amici più intimi del marito) e un medico svizzero. Riferiva di una certa Marisa di Massa che si prostituiva e portava minorenni, anche maschi, nella villa dello svizzero, per festini. Si accertava che la villa in questione era “La Sfacciata”, proprio accanto al luogo ove nel 1983 furono uccisi i due giovani turisti tedeschi. Altri festini si svolgevano, secondo la Ghiribelli, nella casa del mago Salvatore Indovino, a cui partecipava anche Milva Malatesta e il capo degli “Hare Krishna”. Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.27
(NdR: Viene riportata la data del verbale come 28 marzo 2003 probabilmente per errore) “…. Questo medico svizzero, sempre da quello che ho saputo, al momento delle indagini su Pacciani, abbandonò la villa per tornare in Svizzera. A.D.R. Questo medico svizzero all’epoca aveva 40-45 anni e frequentava assiduamente un orafo di San Casciano che aveva un laboratorio vicino all’”Orologio” ed un medico che curava le malattie tropicali con ambulatorio nei pressi dell’orafo. A proposito di quest’orafo, posso dire che più volte lo vidi insieme al medico di Perugia che poi scomparse nel Lago. Riguardo a quest’ultimo lo descrivo come un giovane dal fisico atletico, alto, ben curato. A.D.R. Il medico svizzero era alto e robusto con capelli sul castano scuro. Aveva una macchina di lusso di colore nero, lunga con le codine dietro e alla fine di queste codine c’erano delle luci. A.D.R. il medico di Perugia lo vidi anche in compagnia del medico che curava le malattie tropicali di cui ho parlato. Era più giovane degli altri e poteva avere una trentina d’anni. A.D.R. Questo medico di malattie tropicali all’epoca era sui 40 anni, alto circa mt. 1.70, con capelli scuri. Domanda: Sa altri particolari sui personaggi che ha citato? Risposta: So che il medico di San Casciano di malattie tropicali, il medico di Perugia e l’orafo frequentavano la villa del medico svizzero, dove facevano anche festini con minorenni. Ricordo che seppi che in un’occasione un bambino ed una bambina di 9 anni dovevano accoppiarsi mentre loro si masturbavano. Questi bambini venivano portati nella villa da fuori da una certa Marisa che all’epoca era minorenne mentre la sorella si prostituiva alla pensione Tamerici di Via Fiume. So che in questa villa si recavano alcune donne, tra cui ricordo la Milva Malatesta, che chiamavano Silvia e che come sapete è stata uccisa, e la Filippa Nicoletti presumo con Indovino. A.D.R. Questa Marisa veniva da Massa unitamente alla sorella e le ragazzine che portava venivano da Marina di Massa, Massa, Viareggio e Perugia. (vedremo in seguito che la città di Viareggio ricorre anche per altri motivi legati sempre al Francesco NARDUCCI). Ricordo che venivano in pullman ed io personalmente ebbi modo di vederle insieme a questi minorenni. Era sempre di venerdì e venivano a mangiare a casa mia a San Casciano. Devo precisare che venivano solo le due sorelle a mangiare, mentre i bambini sparivano. A.D.R. Marisa era lesbica, grossa, massiccia, volgare, con capelli corti neri a maschiaccio. La sorella invece era molto magra, alta mt 1.70, con capelli lisci biondi ed occhiali da vista. Questa sorella poi si mise a convivere col proprietario di una pensione di via della Vigna Vecchia. Non so il nome di questa pensione ma potrei individuarla facendo un girettino. Di queste due sorelle ricordo anche un episodio specifico che è questo: la Marisa voleva fare Abortire una minorenne che durante un festino era rimata in stato interessante: Si voleva rivolgere ad un medico di fiducia, ma non mi disse il nome, pur spiegandomi che questo medico aveva lo studio vicino a piazza Pitti. Questo episodio lo seppi direttamente dalla Marisa, che mi spiegò che la minorenne era rimasta incinta in occasione di un’orgia presso la casa di Indovino Salvatore. Per lei era un grande problema perché non essendo maggiorenne non avrebbe potuta portarla in ospedale. Fu così che mi parlò del medico vicino a Piazza Pitti che lei aveva conosciuto e che faceva gli aborti clandestini. Non so però se poi andò da quel medico per fare abortire la giovane. In pratica non seppi più nulla dell’episodio perché non rividi più la Marisa. A.D.R. I festini coi minorenni venivano fatti dietro pagamento ma non so quanto la Marisa prendesse perché non me ne parlò. A.D.R. La Marisa veniva il venerdì e rimaneva anche il sabato e la domenica. A.D.R. Da quello che so Pacciani e Vanni non frequentavano la villa dello svizzero, ma mi viene di pensare che Pacciani comunque deve esserci stato perché i suoi disegni erano proprio uguali a quelli dei murales che erano dentro la villa e, quindi, doveva esserci entrato. A.D.R. Dei murales nella villa mi parlò Giancarlo Lotti. Ricordo che, quando in televisione fecero vedere i disegni del Pacciani, Lotti che era insieme a me esclamò “guarda questo stronzo, fa gli stessi disegni che c’è in villa” facendo appunto riferimento alla villa dello svizzero. A.D.R. Per quanto riguarda altri personaggi coinvolti nella vicenda del mostro, so che vi era anche un capo degli Hare Khrisna Non so però fornirvi altri particolari per identificarlo. Mi risulta però che frequentava anche lui Indovino. Di questo personaggio me ne parlarono anche Lotti Giancarlo e la Nicoletti Filippa. Spontaneamente riferisce: quando col Lotti parlavamo dei delitti del mostro mi diceva “eh se tu le sapessi tutte Gabriella!” facendomi intendere che c’erano cose che non avrebbe potuto dirmi. A.D.R. Sono in grado di riconoscere le persone che ho nominate anche solo vedendo le foto.
A questo punto l’ufficio mostra un album fotografico contenente 35 foto contraddistinto dal n.1/2003. La Ghiribelli lo sfoglia. Durante questa operazione dichiara: “Nelle foto contraddistinte dai numeri 1,2,3 riconosco il giovane medico di Perugia di cui ho parlato e che vedevo con l’orafo e con l’altro medico di San Casciano. Nella foto n. 5 sono sicura di riconoscere un uomo che frequentava soprattutto il Vanni ed indovino. Era uno di quelli che partecipavano alle feste a casa di Indovino e l’ho visto personalmente all’interno della villa dello svizzero mentre passavo da lì. Nella foto n. 9 mi sembra di riconoscere una persona, ma non ne sono sicura. Le foto n. 15, 22, 23, 25 mi dicono qualcosa ma non riesco a focalizzare bene i ricordi. La foto n. 26 è quella di Lotti; La 32 quella di Vanni. Le foto 33 e 35 mi sembrano visi conosciuti ma non so dire altro”. Si da atto che le foto 1, 2, 3 riproducono l’effige di Narducci Francesco; La foto 5 quella di Corsini Roberto; la foto n. 9 quella di Gabriele Stringa; la foto n. 15 quella di Cantini Anna Maria; la foto 22 quella di Marzia Pellecchia la foto 23 quella di Calamandrei Francesco; la foto 25 quella di Giovanni Faggi; la foto 26 quella di Giancarlo Lotti, la foto 32 quella di Mario Vanni; la foto 33 quella di Francesco Verdino; la foto 35 quella di Corrado Aimone.
Domanda: Ha potuto vedere le foto del Narducci in televisione? Risposta: Lo escludo. Da oltre 7 mesi non vedo la televisione perché è rotta essendo stata spezzata in due quando subii l’aggressione in casa. Comunque ripeto, e di questo ne sono proprio certa, che quel medico di Perugia lo vidi personalmente più volte a San Casciano in compagnia dell’orafo e dell’altro medico. Lo vidi anche al bar grande che c’era prima di prendere la salitina per andare al negozio dell’orafo. A.D.R. La Marisa con i minorenni andava anche nella villa dello svizzero e ricordo che, pur essendo una minorenne, aveva sempre con se pacchi di soldi da 100 mila, come potei vedere quando li tirava fuori in occasione dei pranzi che facevamo a casa mia. In pratica io vedevo arrivare a San Casciano la Marisa con i minorenni, ma poi da me la Marisa veniva sempre da sola. Evidentemente lasciava i minorenni da qualche parte .A.D.R. Marisa mi parlava del medico svizzero e della villa. Quando mi faceva vedere i soldi infatti mi diceva che glieli aveva dati lo svizzero. A.D.R. Quando fu uccisa la figlia dello svizzero si diceva che questa avesse 12 anni. Non so dire nulla sui motivi dell’uccisione, che ripeto, da quello che si raccontava, fu tenuta segreta. A.D.R. Giancarlo mi parlò spesso del medico di Perugia. Mi disse che l’aveva conosciuta a San Casciano e che aveva fatto amicizia. Ricordo che mi riferì che questo medico si dava tante arie e diceva di avere una barca. Mi riferì anche che era amico del medico svizzero e dell’orafo. Ricordo anche che mi disse che quando era a San Casciano questo medico di Perugia dormiva nella villa dello svizzero…..” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 221/222/223/224
“Nel 1981 vi era un medico che cercava di fare esperimenti di mummificazione in una villa vicino a Faltignano, che da quello che sapevo sembra che l’avesse comprata sotto falso nome”35 in quell’occasione le veniva mostrato l’album numero 1 del 2003, che conteneva trentacinque foto; lei dopo averle esaminate dichiarava: “vedo l’orafo… l’altro medico di Perugia”… e poi riconosceva altri; testualmente, quasi in fondo, le venivano fatte vedere le foto numero 15, 22, 23 e 25 e su queste lei diceva: “Mi dicono qualcosa, ma non riesco a focalizzare bene”. In fondo alla pag. si dava atto che: “La foto 23 è quella di Calamandrei Francesco”. La Ghiribelli, dunque, in tale ambito rimaneva confusa davanti alla foto del Calamandrei, non riconoscendolo.
La Ghiribelli poi proseguiva:”…E di questo posto mi parlò anche Giancarlo Lotti in più occasioni e sempre negli anni ’80, quando ci frequentavamo”: poi alla pag. 2 parlava di una “Marisa” “che veniva da Massa unitamente alla sorella e alle ragazzine che portava; “…venivano da Marina di Massa, da Massa, da Viareggio, da Perugia; ricordo che venivano in pullman ed io personalmente ebbi modo di vederle insieme a queste minorenni; era sempre di venerdì e venivano a mangiare a casa mia a San Casciano. Devo precisare che venivano solo le due sorelle a mangiare, mentre i bambini sparivano”. Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 78