Il 1 Marzo 2003 rilascia testimonianza Gabriella Ghiribelli.

Gli inquirenti riescono ad individuare una delle ville dove avvenivano i festini. La Ghiribelli riconosce la villa, dove all’epoca aveva abitato il medico che lei aveva saputo essere di nazionalità svizzera, e presso la quale si svolgevano i festini di cui aveva parlato. Si era appurato così che si trattava della villa “La Sfacciata“, che si trova proprio accanto al luogo, in cui nel 9 settembre 1983, furono uccisi i due giovani tedeschi mentre si trovavano nel loro furgone. Tra le persone riconosciute dalla Ghiribelli, vi era, come s’è detto, anche il dermatologo Achille Sertoli, che negli anni 80 aveva avuto uno studio medico a San Casciano. Era questo il “medico della pelle e malattie tropicali” di cui la donna aveva parlato e che si accompagnava al “medico svizzero” ed al “medico di Perugia”. Dal Gides 2 Marzo 2005 Nota riassuntiva Nr.133/05/GIDES Pag.20/21

“Circa il dottore svizzero di cui ho parlato, lo vidi a San Casciano al Bar Centrale, insieme all’orafo e al medico delle malattie tropicali. Lo vidi viaggiare con un’auto di lusso, nera con le codine, che ho spiegato ieri”, 36 “Ricordo bene che in un’occasione lo svizzero si fermò con l’auto davanti al bar e fece salire l’orafo, come pure vidi bene la macchina; presero la direzione della villa. Ricordo che era di pomeriggio; all’epoca abitavo in Borgo Sarchiani”.

… dichiarava: “Fra le macchine parcheggiate quella grande scura che si vede di profilo è proprio il tipo di macchina di cui ho parlato e sulla quale vidi lo svizzero insieme all’orafo”… “Da quello che ho saputo lo svizzero aveva comprato la villa sotto falso nome e viveva da solo, almeno come si diceva in paese”. Verbale ispezione Ghiribelli 1 marzo 2003 pag. 1:” Giancarlo mi fece vedere anche dove furono uccisi i due tedeschi e mi disse che il Pacciani l’aveva costretto, perché lui aveva visto la storia degli Scopeti”… “e allora gli disse che doveva Sparare a questi qui “così tu sei dei nostri””. Si trattava del duplice omicidio di via di Giogoli, in cui il Lotti era stato invitato a sparare, e lui di conseguenza aveva dichiarato: “ho sparato”.  Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 78

” …a seguito di individuazione di luoghi, la Ghiribelli aveva riconosciuto la villa, ove all’epoca aveva abitato il medico che lei aveva saputo essere di nazionalità svizzera, e presso la quale si svolgevano i festini di cui aveva parlato.
Si era appurato così che si trattava della villa “La Sfacciata” (oggi in via di ristrutturazione), che si trova proprio accanto al luogo, in cui, nel 1983, furono uccisi i due giovani tedeschi mentre si trovavano nel loro furgone.
In quella occasione, la teste aveva dichiarato di aver notato alcune differenze nella parte dell’ingresso attuale ed aveva descritto come si presentava all’epocail cancello. E tale descrizione era risultata proprio precisa, così come si era potuto riscontrare dai rilievi fotografici della villa in questione effettuati nel 1983 dai carabinieri.
In relazione, poi, ai “festini” che si svolgevano anche nella casa del noto mago Indovino Salvatore, anche con la partecipazione di bambini, la Ghiribelli aveva specificato di essere a conoscenza che “di solito la Milva Malatesta 2 era quella che faceva la parte della vittima, si sdraiava nel centro del cerchio con all’interno una stella a cinque punte, poi tutti gli uomini si accoppiavano con lei; successivamente anche i bambini venivano portati nella stanza dove c’era il cerchio, ma non so cosa avvenisse dopo. Le feste avvenivano sempre a casa di Indovino, tranne una volta che andarono in un cimitero assieme al capo degli Hare Khrisna. Infatti il giorno dopo c’era un articolo sulla Nazione, che diceva che sconosciuti avevano scoperchiato le tombe. Il cimitero era nei dintorni di San Casciano ed il periodo era nei primi anni 80”.

2 Il 19 agosto 1993 Milva Malatesta ed il figlio Mirko di 3 anni furono uccisi e bruciati nell’auto della donna nel Comune di Barberino Val D’Elsa. Il caso è archiviato ad ignoti. Dalle indagini, relative alla cosiddetta inchiesta bis, è emerso, tra l’altro, che la citata Malatesta era stata amante, tra gli altri, di Francesco Vinci, più volte indagato per la vicenda dei duplici omicidi delle coppiette e che, in data 7.8.1993, fu trovato ucciso, insieme al suo servo pastore, Angelo Vargiu, nei boschi nei dintorni di Pisa. I cadaveri dei due, incaprettati secondo la tipica esecuzione mafiosa, furono bruciati e vennero rinvenuti nel bagagliaio dell’autovettura di proprietà del Vinci. Il caso è archiviato ad ignoti.
In data 28.5.1994 (a distanza di poco più di un mese dall’inizio del processo di primo grado a carico di Pietro Pacciani) a San Mauro a Signa, fu uccisa la prostituta Milvia Mattei, presso la quale all’epoca viveva Fabio Vinci, figlio di Francesco Vinci. Il cadavere della donna, semi carbonizzato, fu trovato sul letto. Dal Gides 17 Novembre 2003 Nota GIDES n° 362/03/Gides Pag.8

 

1 Marzo 2003 Testimonianza e sopralluogo di Gabriella Ghiribelli

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