Il 5 Marzo 2003 rilascia testimonianza Enzo Leonardiautista personale del Dr. Francesco Trio.

Questa la testimonianza: Leonardi Enzo testimonianza 5 3 2003

Questa la trascrizione: 

Il giorno 05.03.2003, alle ore 09,40 dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini Sostituto Procuratore della Repubblica, assistito dall’Ispettore Capo Fantauzzi Furio, della Squadra Mobile della Questura di Perugia, è comparso il Sig. LEONARDI Enzo, il quale, richiesto le generalità risponde: sono Leopardi Enzo, nato a Orvieto (Tr) in data 01.03.1950, residente in Perugia, Via Alessandro Manzoni nr. 315, Sovrintendente della Polizia di Stato.

Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p.p.

Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento.

  • Domanda: Conferma quanto ha dichiarato innanzi alla Squadra Mobile in merito alla morte del Professor Narducci?

  • Risposta: “ si confermo, quanto già dichiarato.”

  • Domanda: Cosa ricorda in particolare del giorno del ritrovamento del cadavere?

  • Risposta: “ premetto che all’epoca ero l’autista del Questore Trio. La domenica del ritrovamento del cadavere ero stato lasciato in libertà dal Questore; la mattina della domenica invece il centralinista della Questura, verso le ore 07,00 – 07,15, mi chiamò a casa per dirmi che mi dovevo portare a Sant’Arcangelo, dove mi aspettava il Questore, Dr. Trio, recatosi in quel luogo insieme al comandante del Gruppo dei Carabinieri, in quanto era stata ritrovata la salma del Professor Narducci.

  • Domanda: Chi erano i centralinisti in servizio quel giorno?

  • Risposta: “ Non sempre il centralino era funzionante. Spesso funzionava da centralino anche la sala operativa. Non ricordo quel giorno chi mi chiamò.

  • Domanda: Lei che cosa ha fatto?

  • Risposta: “ sono andato al molo di Sant’Arcangelo, dove giunsi circa tre quarti d’ora dopo. Giunto sul posto mi presentai al Questore e vidi che c’erano anche altre persone, tra cui anche gente del posto. C’erano anche Carabinieri e non vidi invece i miei colleghi. Il Dr. Trio mi disse di aspettarlo vicino alla macchina di servizio. Io mi tenni lontano dal molo. Dopo un po’ di tempo dal mio arrivo sul molo, giunse dall’isola Polvere la pilotina dei Carabinieri con il cadavere ripescato che fu adagiato sul molo per la visita esterna. Il Questore si trovava vicino al cadavere, insieme ad altre persone. Io mi trovavo nella piazzola antistante il molo, sulla sinistra guardando il lago. Dopo circa un’ora e mezzo il cadavere fu messo nella bara e fu sistemato nel carro funebre. Partimmo tutti a modo di corteo, eravamo circa quattro o cinque macchine e non ricordo se c’era qualcuno che guidava il corteo. Non ricordo neppure dove si sistemò il Questore. Qualche giorno ho visto il servizio sulla morte di Narducci del programma televisivo sulla trasmissione “Chi l’ha visto” in cui è stato detto che il Questore Trio prese posto sul carro funebre, e ciò mi ha molto stupito.”

  • Domanda: Come mai il Questore si è recato sul posto?

  • Risposta: “ so che era un amico di famiglia dei Narducci.”

  • Domanda: Quando siete partiti, il Questore le ha detto dove dovevate dirigervi?

  • Risposta: “No, mi disse solo che dovevamo partire ed io mi accodai al corteo.”

  • Domanda: Ci fu un momento in cui il corteo fu fermato?

  • Risposta: “ Non ricordo.”

  • Domanda: Non si è chiesto perché il cadavere non fosse portato all’obitorio?

  • Risposta: “La cosa mi è sembrata in effetti molto strana e non avevo mai visto una cosa del genere. Avevo visto cadaveri restituiti subito ai familiari, ma in quei casi si trattava di morti naturali.”

  • Domanda: Quando siete arrivati alla villa cosa è accaduto?

  • Risposta: “ il carro funebre è entrato nella villa ed il Professor Narducci, già presente, fece allontanare le altre macchine. In casa entrò il Questore Trio ed altre persone che non conoscevo.”

  • Domanda: Il cadavere dove fu messo?

  • Risposta: “ il cadavere fu portato dentro casa dalla porta al pian terreno. Ricordo che vi erano delle persone che sostavano fuori dal cancello e che arrivarono anche altre persone, durante la mia attesa. Si trattava in prevalenza di uomini che sembravano di ceto medio-alto. Rimanemmo lì fino alle ore 13,00 e poi tornammo in Questura. Ricordo che il Questore appariva abbattuto e diceva che si trattava di una disgrazia e che il padre era distrutto. Ricordo vagamente che il Questore mormorava sconcertato che era incredibile come un luminare come il Narducci si sia potuto togliere la vita. Preciso che nell’emozione ho forse usato un termine non appropriato che forse mi è sfuggito. Il Questore disse che non ci voleva, aggiunse che non riusciva a capire come fosse accaduta quella disgrazia che aveva colpito una famiglia buona. ”

  • Domanda: Come faceva a sapere che il Dr. Trio era amico della famiglia Narducci?

  • Risposta: “ questo lo posso dire perché mia moglie ebbe problemi ginecologici in occasione del parto di mia figlia, avvenuto nel marzo 1985 e, quando lo dissi al Questore questi mi rimproverò dicendomi che se lo avessi avvertito prima mi avrebbe mandato dal Professor Narducci di cui era amico.”

  • Domanda: Quando scomparve Narducci, si ricorda cosa disse il Questore?

  • Risposta: “ il Questore non disse nulla in mia presenza. Io comunque non stavo nell’anticamera del Questore ma al piano terra, all’interno dell’Ufficio di Gabinetto ed automezzi.”

  • Domanda: Dopo il rinvenimento del cadavere, siete andati dai Narducci?

  • Risposta: “ si, ricordo che insieme al Questore ed al Maresciallo Assalve, andai a casa del Professor Ugo Narducci, in Via Savonarola, per una questione burocratica inerente la costruzione della cappella funeraria del Narducci, nel senso che vi erano degli ostacoli amministrativi da superare.”

  • Domanda: Si ricorda quando vi fu questo incontro?

  • Risposta: “ circa sette o otto giorni dopo il rinvenimento del cadavere, comunque non più di dieci. Andammo a casa ed il Professor Ugo venne con noi e ci recammo tutti e quattro in Comune, ma io rimasi in macchina mentre loro tre salivano. Non so di cosa abbiano parlato, in dettaglio. Non ricordo che cosa dissero in macchina se non che il professor Ugo, all’andata, commentò un conflitto a fuoco o qualcosa del genere che aveva coinvolto personale della Polizia di Stato e disse che anche noi eravamo sottoposti a notevole stress.”

  • Domanda: Quando fu trasferito il Dr. Trio?

  • Risposta: “ mi pare nell’estate del 1988 a Catania e poi a Milano.”

  • Domanda: Ha più rivisto il Dr. Trio?

  • Risposta: “ si, sono andato in ferie a Catania, nell’anno 1989 o 1990.”

  • Domanda: Quando il Dr. Trio si candidò per le elezioni politiche del 1994 chi appoggiò la sua candidatura?

  • Risposta: “ fu presentato dal Dr. De Cenzio Maurizio, suo genero, allora dipendente del Banco di Roma a Perugia, ora nella stessa Banca però a Bastia Umbra. Ricordo che telefonò a casa per chiedere un appoggio alle elezioni politiche del 1994 e ricordo che mia moglie raccolse le firme.”

  • Il verbale è chiuso alle ore 10,36.

Si dà atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p.

Il Pubblico Ministero, rilevata l’esigenza che quanto riferito dalla persona informata non trapeli all’esterno, stante la delicatezza dell’indagine e la necessità di evitare che la divulgazione delle circostanze riferite dalla persona stessa pregiudichi le indagini;

PQM

Visto l’art. 391 quinquies c.p.p. e 329 c.p.p.

VIETA

alla persona esaminata di comunicare i fatti e le circostanze oggetto dell’indagine, di cui hanno conoscenza, per la durata di legge.

AVVERTE

conseguentemente che la persona stessa che la divulgazione delle notizie riferite è penalmente sanzionata dall’art. 379 bis c.p.p., inserito dall’art. 21 della l. n. 397/2000.

Letto, Confermato e Sottoscritto.

IL PUBBLICO MINISTERO

(Dr. Giuliano Mignini Sost.)

5 Marzo 2003 Testimonianza di Enzo Leonardi

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