L’8 Marzo 2003 Rilascia testimonianza Francesca Spagnoli.
Questa la sua testimonianza: Spagnoli Francesca testimonianza 8 marzo 2003
Questa la trascrizione della testimonianza:
Il giorno 08.03.2003, alle ore 10,05 dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini sost., assistito dal Car. Sc. Danilo Paciotti della Sezione P.G. aliquota Carabinieri Sede, è comparsa spontaneamente la Sig.ra Spagnoli Francesca, la quale, richiesta delle generalità, risponde: ” Sono Spagnoli Francesca, già generalizzata in altri atti.”
Il Pubblico Ministero, dopo aver ricordato alla sig.ra SPAGNOLI Francesca gli obblighi di legge domanda :
Si dà atto che la sig.ra Francesca Spagnoli, consegna nr. Sei album fotografici relativi al suo matrimonio con Francesco Narducci , a scene di vita familiare prima e dopo il matrimonio, a viaggi di Francesco Narducci in Tailandia, a pratiche sportive di Francesco e a momenti di vita familiare nella villa di San Feliciano. Le foto vengono trattenute per la scannerizzazione.
Si ricorda quali catene abitualmente portava al collo Francesco? L’anello nuziale lo conserva ancora lei?
Risposta: “Normalmente Francesco portava una catena d’oro a maglie strette, abbastanza pesante, con un ciondolo rettangolare liscio che consegnai dopo circa 15 giorni a Pier Luca Narducci. Ricordo che una sera venne Pier Luca insieme a sua moglie a casa dei mie genitori e mi chiese qualcosa di personale di Francesco, così io gli detti questa catena con il ciondolo. Non ricordo altre catene in possesso a Francesco. La catena che ho descritto la portava da prima del matrimonio. L’anello nuziale lo conservo ancora io.”
Domanda: Si ricorda il gruppo sanguigno di suo marito ?
Risposta. ” Non ricordo ”
Domanda. “ Lei conosceva Giovanna Signorini e sa se e quando sia stata fidanzata di Francesco?”
Risposta. ” Sì, la conosco. So che ebbe una storia con Francesco prima che questi si fidanzasse con me; so anche che Giovanna aveva studiato architettura a Firenze e aveva una casa in quella città. La nostra amicizia era molto superficiale, mi pare di averla incontrata in qualche occasione mondana in compagnia di suo marito che mi sembra fosse tedesco. Credo che il suo matrimonio durò pochissimo e dopo poco tempo i due si divisero. ”
Domanda. “Sa se Francesco aveva mantenuto dei rapporti di conoscenza con lei?”
Risposta. ” Non lo so. Aggiungo che il fratello di Giovanna, Francesco ha studiato anche lui architettura a Firenze insieme a Cristiana CURLI che è molto amica della famiglia SIGNORINI. So che i Signorini fin dall’infanzia sono molto amici dei genitori di Cristiana CURLI.”
Domanda: Si ricorda con precisione quando fu avvertita la mattina del ripescamento del cadavere nel lago Trasimeno?”
Risposta. ” Ricordo benissimo che, quel giorno, era domenica e ricordo anche che arrivarono a casa dei miei genitori, dove io abitavo in quei giorni, la sorella di mia mamma, Patrizia FRANCHINI con il marito Emilo FALLANI e suo figlio. Dopo pochi minuti dal loro arrivo, verso le 11.00 11.30, ricevemmo la telefonata di Ugo Narducci alla quale rispose mia madre. Ugo ci avvertiva che Francesco era stato ritrovato e che se non arrivavamo subito al lago, avrebbe fatto chiudere la bara. A quel punto, timorosa del turbamento che avrei potuto provare, vedendo il cadavere di Francesco, decisi, d’accordo con mia madre, di non vederlo e arrivammo alla villa verso le 15.00.
La bara era chiusa e situata al piano terra. Appena arrivata, vidi sopra la bara un mazzo di iris viola che era stato portato da mia cognata Elisabetta Narducci. La stanza era piena di gente e io pregai Elisabetta di fare uscire i presenti e di lasciarmi da sola.
Sono così rimasta sola, con Elisabetta accanto alla bara. Subito dopo, i presenti sono rientrati. Ricordo che, a un certo punto, era tale la ressa, che Ugo Narducci, perse la calma e mandò via tutti. Era l’imbrunire. ”
Domanda. Chi erano i presenti?”
Risposta. ” Ricordo di aver visto subito Grazia MIGNINI, moglie di Alfredo. Poco prima che Ugo mandasse via tutti, arrivò anche Francesco CESARETTI.”
– A questo punto alla sig.ra Spagnoli vengono mostrate le foto relative al pontile di S. Arcangelo con il cadavere ripescato e le autorità presenti.
La signora osserva: “ La cintura bianca o comunque chiara che vedo indossata dal cadavere nella foto nr. 4-B non l’avevo mai vista indosso a Francesco, anzi credo proprio che Francesco non avesse cinture di colore chiaro.”
A.D.R. Francesco aveva cinture, per lo più, di colore scuro di pelle o in stoffa. Ricordo anche che aveva una cintura di pelle di coccodrillo nera.”
– Viene mostrata alla sig.ra SPAGNOLI nr. 2-2A raffigurante gli oggetti ritrovati indossa al cadavere.
– La signora risponde:……. “L’orologio lo riconosco ma non vedo il portafogli di Francesco che mi fu riconsegnato con i soldi, ancora tutto bagnato.”
Viene mostrata alla signora la foto nr. 20A-21 e a domanda risponde: “Non riconosco nessuno, tranne il Morelli, al centro della foto, con la mano sinistra in tasca e gli occhiali”.
Viene mostrata alla Signora la foto n. 36 A – 37 e , a.d.r.: “ i due giovani in giacca e cravatta, con gli occhiali scuri, sono i fratelli Colussi, Angelo, a sinistra e l’altro, che morì poco dopo Francesco, in un incidente stradale. Non ricordo se morì nello stesso anno o poco dopo”.
Viene mostrata alla signora la foto 16 A – 17 e il PM domanda: “ La moto è quella di Francesco ?
Risposta: “ Credo di sì. La foto è in bianco nero e non si vede il colore che era rosso.”
Viene mostrata alla Signora la foto 4 A – 5, raffigurante una Citroën CX Pallas” e il PM domanda: “ L’auto che si vede nella foto era quella di Francesco ? “
Risposta: “ Non si vede il colore che era un verde metallizzato chiaro, tendente al celeste, ma è un’autovettura dello stesso tipo. Vedo che nell’auto c’è Pier Luca che aveva anche lui una CX ma di colore bianco. Credo proprio che si tratti dell’auto di Pier Luca, perché la nostra, in quei giorni, era in garage e vi rimase per un anno. Non riesco a capire come mai avesse un’ammaccatura così vistosa nello spigolo anteriore destro”.
Il verbale viene sospeso alle ore 11.15……. e ripreso alle ore 11.35
– Viene mostrata la foto nr. 1-B, il P.M. domanda: Riconosce per quanto è possibile la corporatura di Francesco?
Risposta. ” Francesco era alto circa m. 1.80, magro, tanto che portava la taglia 48 di pantaloni, mentre il corpo dell’uomo che vedo disteso sul pontile appare totalmente diverso da quello di Francesco. Inoltre non riesco a capire che tipo di pantaloni indossasse quel cadavere. Non mi sembrano jeans e io ricordo di aver regalato a Francesco il 04.10.1985, giorno del suo compleanno, proprio un paio di jeans burberrys di colore piuttosto chiaro e mi sembra proprio che, il giorno della scomparsa, Francesco indossasse proprio quei jeans da regalatigli qualche giorno prima. Le scarpe potrebbero corrispondere perché sembrano le “Timberland” con il fiocchetto, che lui aveva. Ricordo di aver chiesto a Pier Luca come fosse Francesco, visto che non l’avevo visto e lui mi disse che Francesco aveva il volto sorridente e sereno. ”
Domanda. “Quando fu portata via la bara dalla villa di San Feliciano?”
Risposta. “Quando io sono andata via, verso le ore 18.30/19.00 della domenica, la bara era ancora nella villa di San Feliciano, chiusa. Credo che la bara rimase nella villa tutta la notte. ”
Domanda: “Risulta che la bara con il cadavere di Francesco, sia stata esposta a San Feliciano il giorno successivo cioè lunedì 14.10.1985. Lei lo ha visto; si è recata quel giorno cioè il 14.10.1985 nella villa di San Feliciano?”
Risposta. ” Probabilmente no, non ci sono andata e non riesco a capire come sia stato possibile che la bara sia stata riaperta il lunedì, quando io l’avevo vista chiusa la domenica. Credo proprio che non mi recai a San Feliciano perché non avevo motivo di andarci, visto che comunque, per me, la bara era stata chiusa. Quando ero presente a San Feliciano, c’era anche Don Piero ORTICA e so che furono chiamate delle suore a vegliare la bara, però non ricordo se le ho viste, sempre comunque prima che me ne andassi o se qualcuno me lo riferì. In ogni caso, io mi allontanai verso le 18.30/19.00 della domenica. Non ho alcun ricordo del giorno successivo né ricordo se i miei genitori furono chiamati.”
Si dà atto che il P.M. mostra alla signora Francesca Spagnoli le foto nr. 5-6-7-8-9-13-14-15-16-17-20-21-22-23-24-25-26-28-29-30-31-32-33-34-35 del fascicolo fotografico dell’informativa della Squadra Mobile di Firenze nr. 500/03 del 03.03.2003 e la sig.ra dichiara:
“Mi sembra di riconoscere la persona raffigurata nella foto n. 13 come un collega di mio marito, forse straniero, in particolare statunitense”.
Alle ore 12.05 assiste all’audizione il Ten. CC. Antonio Morra.
Si dà atto che la foto raffigura quella del prof. Cesare Luccioli. La signora prosegue……. “è il famoso chirurgo di Foligno”.
Vengono mostrate le foto nr. 5 bis – 6 bis – 12 del fascicolo fotografico della Squadra mobile Questura di Firenze allegato all’informativa del 05.02.2003 e la signora risponde: “ mi sembra che la persona raffigurata nella foto nr. 5 bis assomigli ad un amico di Francesco di Perugia”. Si dà atto che la foto nr. 5 bis corrisponde a quella di Salvatore Vinci. La signora aggiunge …..” non conosco questa persona. Io mi riferivo ad un amico di Francesco di nome Franco VEREMONDI di Perugia.
Domanda del Ten. CC. Morra Antonio; “Ricorda quanti orologi aveva suo marito?
Risposta.” Aveva tre orologi: un “Rolex” di acciaio inox con quadrante blu e ghiera zigrinata. Il quadrante era dello stesso colore di quello che porto adesso al polso.”
L’ufficio dà atto trattarsi di un Rolex “oyster perpetual” con quadrante di colore blu chiaro
continua la sig.ra Spagnoli ” l’altro orologio era di acciaio brunito tipo sub crono; l’altro ancora era un “vacheron Constantin” di colore d’oro, quadrante crema, che ancora conservo. Francesco portava sempre l’orologio al polso ma non ricordo quale, con maggiore frequenza, anche se, negli ultimi tempi, rammento portasse quello nero. Gli altri due erano comunque tenuti e conservati in casa nostra, in questa via Savonarola 31. A questo punto, ho un ricordo abbastanza nitido relativamente al momento in cui mio suocero Ugo Narducci, nei giorni seguenti il rinvenimento di Francesco, mi consegnò, nella sua casa, alcuni effetti di mio marito. Ricordo perfettamente che venni invitata in una stanza da letto e, in quell’occasione, Ugo mi consegnò il portafogli, che io rammento, in maniera certa, essere ancora bagnato, oltre alla fede nuziale e alla catena che abitualmente Francesco portava al collo. Posso affermare, inoltre, con buona certezza, che, in quell’occasione, mio suocero mi disse che il Rolex, prima citato, lo avrebbe tenuto lui perché era un suo regalo fatto a Francesco, forse per la prima comunione. Io, rispettando quella volontà, nulla obbiettai.”
Vengono mostrate le foto nr. 1-1 A / 2-2 A.
la sig.ra Spagnoli dichiara: “ in entrambe le foto in cui vedo un Carabiniere tenere in mano gli oggetti, vedo l’orologio tipo sub-crono di acciaio brunito che Francesco possedeva e che aveva, forse, riportato dalla Tailandia, almeno così mi sembra.
Domanda del Ten. CC. Morra: “ A lei, questo orologio è stato mai riconsegnato ? Se sì, quando?”
Risposta. ” Non ricordo se mi sia stato dato. So per certo, però, che quell’orologio venne consegnato a mia cognata Elisabetta. Non ricordo se l’orologio nero mi venne consegnato da mio suocero nell’occasione citata prima e cioè quando venni in possesso della fede, del portafogli e della catenina. ”
Domanda del Ten. Morra: “ Signora, in considerazione delle sue dichiarazione e dei suoi ricordi in merito agli effetti di suo marito Francesco, ci spiega come mai suo suocero le disse che il Rolex lo tenevano per i motivi sopra spiegati, visto che al cadavere è stato trovato l’orologio nero?
Risposta. ” Non riesco a spiegarmelo e non ricordo di avere consegnato ad Ugo o ai familiari di Francesco il Rolex di questi, prima che Ugo mi facesse quel discorso. Non riesco pertanto a capire come mai, se Francesco è stato ritrovato con l’orologio nero tipo sub che ho visto nella foto in mano al Carabiniere, Ugo abbia detto che si sarebbe trattenuto il Rolex di Francesco. Non capisco, in altre parole, come mai il Rolex di Francesco fosse in possesso di Ugo pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere e non ricordo che qualcuno abbia preso il Rolex e lo abbia consegnato ad Ugo Narducci.
Non posso escludere, però, che Francesco potesse portare anche due orologi contemporaneamente”
– Si dà atto che la signora Spagnoli accetta di visionare nr. 3 foto del fascicolo fotografico della Questura di Perugia relativo alla esumazione del corpo di Francesco Narducci effettuata a Pavia, previa copertura delle parti scoperte del cadavere.
– Vengono mostrate le foto nr. 35 – 37 –38.
Il carabiniere Danilo Paciotti esce temporaneamente alle ore 13,30 e assiste il PM il Ten. MORRA Antonio.
– :La Signora SPAGNOI dichiara: “ io ricordo di aver fatto a Francesco una giacca di lana che è quella che si può vedere nella foto in cui Francesco ha in mano una pipa e che ho temporaneamente consegnato a codesto ufficio, ma non riconosco nella giacca di lana che indossa il cadavere quella di mio marito. Non escludo, però, che Francesco potesse avere una giacca di lana di quel tipo ma con un collo diverso da quello visto in foto. Francesco aveva una giacca di lana beige con zip e degli inserti in pelle. In pratica, in questa giacca, vi erano delle strisce di cuoio intorno al collo e nelle tasche. Non ricordo se quella giacca avesse un bottone di cuoio in cima.”
– Alle ore 13.35 rientra il C.re Sc. Danilo Paciotti che assiste il P.M. –
Domanda:” come era foderato il maglione di cui sta parlando, sempre se lo ricorda?”
Risposta.” A quanto ricordo, non aveva una fodera.”
Domanda:” Si ricorda se il giubbotto di lana che ha visto nella foto fu da lei consegnato a qualcuno per vestire il cadavere?”
Risposta: “Io ricordo di non aver consegnato nulla; fu mia madre a farlo e la stessa mi ha detto di avere consegnato ad Elisabetta un giubbotto non di lana che la stessa Elisabetta aveva scelto.”
Domanda: ”Siete mai stati in Egitto e comunque suo marito aveva interessi culturali verso l’antico Egitto?”
Risposta: “Non ricordo se sono mai stata con Francesco in Egitto, ma non lo posso escludere. Non ricordo se Francesco avesse interessi culturali verso l’Antico Egitto. Certo è che Francesco era curioso di tutto. Quello che posso dire è che tutto quello che riguarda mio marito è come se lo riscoprissi progressivamente con la memoria, nel senso che, più ne parlo, più affiorano ai miei ricordi sempre nuovi particolari e mi riservo di riferire tutte le cose che mi verranno in mente in futuro. ”
Si dà atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p. e chiuso alle ore 14.05
Questo uno stralcio della sua testimonianza:
Soffermandosi sui pantaloni ha precisato: “non riesco a capire che tipo di pantaloni indossasse quel cadavere…io ricordo di aver regalato a Francesco il 04.10.1985, giorno del suo compleanno, proprio un paio di jeans… burberrys di colore piuttosto chiaro e mi sembra proprio che, il giorno della scomparsa, Francesco indossasse…quei jeans.”. inoltre “La cintura bianca o comunque chiara che vedo indossata dal cadavere…non l’avevo mai vista indosso a Francesco, anzi credo proprio che Francesco non avesse cinture di colore chiaro. Francesco aveva cinture, per lo più, di colore scuro di pelle o in stoffa“.