Il 17 Settembre 2003 rilascia testimonianza Stefano Capitanucci.

Questa la testimonianza: Capitanucci Stefano 23.08.2003

Questa la trascrizione della testimonianza:

Regione Carabinieri Umbria
Comando Provinciale di Perugia
– Reparto Operativo Nucleo Operativo –
OGGETTO: Verbale di sommarie informazioni rese ai sensi dell’art.351 C.P.P.da:————–

CAPITANUCCI Stefano nato a Perugia il 27.03.1954, ivi residente, Frazione
Pianello, Via delle Marmore n.150, coniugato, operaio. Identificato mediante Carta di Identità n.AG 2493024 rilasciata dal Comune di Perugia in data 02.04.2001.

L’anno 2003, addì 23 del mese di agosto in Perugia, negli Uffici del Nucleo Operativo del Comando Provinciale Carabinieri, alle ore 09.35.

Noi sottoscritti Tenente Antonio Morra e Marescialli Vincenzo Laurizi e Luca Rossi, appartenenti al reparto in intestazione, diamo atto che è qui presente il Signor CAPITANUCCI Stefano, il quale, sentito a giusta delega di indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia a firma del Sost. Proc. Dott. G. Mignini di cui al Proc. Pen. 17869/01, riferisce quanto segue:

DOMANDA: Deve riferire qualcosa di nuovo o integrare quanto già da lei riferito nelle precedenti audizioni in merito alla vicenda della scomparsa e della morte del Prof. Francesco Narducci?
RISPOSTA: Confermo quanto da me precedentemente espresso e sono a disposizione a rispondere ad eventuali domande di chiarimenti.
DOMANDA: Lei nel 1985, ed in particolare dal mese di ottobre, quando conobbe la Signora Elisabetta Maria Narducci aveva ancora problemi, così come da lei riferito relativamente alla dipendenza dall’alcool e dalle anfetamine?.
RISPOSTA: Posso dire che ancora non ero uscito completamente da quel tunnel, infatti a volte “svalvolavo”. In particolare avevo dei vuoti di memoria, dei tremori e sudavo freddo. Il tutto era riconducibile ad una crisi di astinenza dalle sostanze suddette.
DOMANDA: Dove incontrò per la prima volta la NARDUCCI Maria Elisabetta e chi gliela presento?
RISPOSTA: La Signora NARDUCCI mi venne presentata dal mio conoscente Michele Baratta, allora fidanzato della stessa. Non ricordo se vennero a casa mia che era ubicata in Perugia, Via Santini, nel quartiere dell’Elce.
DOMANDA: E’ vero che lei all’epoca aveva la passione per l’esoterismo ed in particolare le piaceva leggere i tarocchi alle persone di sua conoscenza? In caso affermativo è vero che lei lesse più volte i tarocchi a Michele Baratta?
RISPOSTA: Rispondo affermativamente a tutte e due le domande.
DOMANDA: E’ vero che quando ospitava a cena o a pranzo Michele Baratta in iniziava tra voi due una sorta di sfottò relativamente alle bevande da assumere durante il convivio?
RISPOSTA: Non ricordo questo aspetto ma a volte, proprio perché non bevo alcoolici, scherzo con i miei conoscenti.
DOMANDA: Nella testimonianza del Signor Michele Baratta lo stesso afferma che lei quando conobbe la NARDUCCI Maria Elisabetta era assolutamente normale, cioè era in grado di condurre una vita normale. Ci può cortesemente illustrare il suo stato dell’epoca e se quello che ha affermato Michele Baratta corrisponde a verità?
RISPOSTA: All’epoca riuscivo a fare tutte le cose. Guidavo la macchina, andavo al lavoro, mi occupavo dell’educazione del mio bambino e mi occupavo di tutte le faccende di un uomo normale, anche perché psicologicamente ero rientrato in una fase migliore che mi consentiva appunto di intrattenere ogni genere di rapporto con il mondo esterno.
DOMANDA: Quando lei affermava qualcosa, durante la sua normale vita quotidiana, era conscio di quello che diceva oppure quello “svalvolamento” a cui lei ha fatto riferimento la condizionava si da farle commentare o dichiarare cose di cui non era consapevole?
RISPOSTA: No, lo “svalvolamento” a cui ho fatto riferimento mi provocava a volte dei vuoti di memoria ma ero in grado di interagire con il mondo esterno in maniera adeguata.
DOMANDA: Dalla testimonianza di Michele Baratta risulta che lei, quando conobbe la NARDUCCI Elisabetta, gli lesse i tarocchi. Ci dica se fu una sua volontà ovvero fu quella della NARDUCCI Elisabetta.
RISPOSTA: Questo non è esatto. La verità è che Michele Baratta da solo venne a casa mia. Mi disse che era morto il fratello al lago della sua fidanzata NARDUCCI Elisabetta. Nella circostanza mi chiese, il Baratta, di leggere le carte alla sua fidanzata per vedere un pò cosa c’era visto che la stessa donna, che era molto attaccata al fratello, non riusciva a darsi pace per questa scomparsa. Io non capii il perché di questa richiesta anche perché non conoscevo né il defunto Francesco Narducci, né la fidanzata di Michele, né, tantomeno, i fatti che erano accaduti perché io all’epoca non leggevo i giornali, non seguivo la televisione e, pertanto, non mi interessavo alle vicende di cronaca.
DOMANDA: E’ vero che lei disse alla NARDUCCI Maria Elisabetta, allorquando le lesse poi i tarocchi, che l’anima del defunto Francesco NARDUCCI era irrequieta poiché in vita era stato coinvolto, non si sa a quale titolo, nei delitti legati al cosidetto “Mostro di Firenze”? Inoltre è vero che lei disse ad Elisabetta che Francesco andava liberato e che per tale motivo bisognava effettuare dei rituali magico-esoterici che poi vennero effettivamente espletati? Ancora, è vero che lei parlò di una non meglio specificata negatività della moglie del Prof. NARDUCCI, tale Francesca Spagnoli?
RISPOSTA: Io non ricordo assolutamente di aver detto queste cose.
DOMANDA: Cosa vi siete detti lei e la Signora NARDUCCI Elisabetta quando gli ha letto le carte? E, inoltre, dove gliele ha lette?
RISPOSTA: Non ricordo se le ho lette a casa mia o a casa di Michele. Non ricordo esattamente cosa uscì dalle carte. Posso ricordare di aver suggerito di accendere un incenso o una candela perché sentivo che il defunto era irrequieto. Non ricordo cosa disse la Signora NARDUCCI Elisabetta.
DOMANDA: In tutto il tempo che lei ha conosciuto la NARDUCCI Elisabetta cosa vi siete detti in quelle circostanze? Quali erano i temi su cui accentravate le discussioni? Inoltre, avete pranzato o cenato assieme? Chi era presente, oltre lei, Michele ed Elisabetta, a questi convivi?
RISPOSTA: Ricordo di essermi incontrato con la NARDUCCI Elisabetta 3 o 4 volte al massimo. Non ricordo di aver cenato o pranzato con la NARDUCCI. Quando ci siamo incontrati eravamo solo noi tre, almeno così ricordo.

Non ho altro da aggiungere né da modificare su quanto integralmente
espresso in questa sede.
Il presente verbale viene riletto, confermato e sottoscritto dalle parti presenti e chiuso alle ore 10.54.

23 Agosto 2003 Testimonianza di Stefano Capitanucci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *