L’11 Settembre 2003 rilascia testimonianza Filippa Nicoletti ex convivente del mago Salvatore Indovino. Sentita dal al GIDeS.
Nelle dichiarazioni rilasciate riconosceva Francesco Narducci conosciuto da lei nel 1981 circa.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“Si trattava di una persona molto fine, elegante, che parlava bene e che non era di Firenze, ma non so dirvi di dove fosse. La vidi una sola volta alla trattoria di via Nazionale, credo proprio la Lampara, e mangiai insieme a lui. Non ricordo se con noi ci fosse qualcun altro. E’ stata una cosa passeggera, mi sembra che si fosse presentato come un fotografo e che girava film. Non ricordo se ho avuto rapporti sessuali con lui, ma se c’era la Gabriella non mi ci faceva arrivare. Era sicuramente il 1981, forse nel periodo in cui Salvatore si trovava in galera. Nella mia mente io abbino in qualche modo questa persona da me riconosciuta nella foto nr. 15 alla Gabriella, ma non so se Gabriella era a mangiare anche lei con noi o l’abbiamo incontrata fuori dal locale…Era una persona con un fisico alto, curato, atletico e quando la vidi io questa persona era proprio come è ritratta nella foto nr. 15…non ricordo come questa persona disse di chiamarsi, ma è una persona che comunque mi rimase ben impressa nella mente, tanto che a distanza di anni me la ricordo bene, proprio perché si trattava di una persona diversa da quelle che normalmente frequentavo. Diversa comunque per ceto sociale, sia per i suoi modi di comportamento molto fini, gentili e mi rimase impresso il modo con cui rideva che è proprio come sorride nella foto nr. 15. Può darsi che con questa persona io sia andata anche a letto, ma sinceramente non me lo ricordo. Ricordo bene invece che aveva un modo di fare molto vanitoso, che ci teneva a dirmi che lui era una persona buona, grande, che ci sapeva fare, come se fosse stato unico in grado di conquistare il mondo. Era in pratica molto esuberante. Aveva all’incirca la mia stessa età…non ricordo come si sia presentato, ma ho un vago ricordo del nome Giuseppe o Pino ed ho anche un vago ricordo che mi abbia detto che era calabrese, ma dal parlare non mi sembrava affatto. Si esprimeva in perfetto italiano e senza la cadenza tipica calabrese, che io conosco. Sicuramente non mi disse la verità. Ho però un ricordo che mi abbia detto che abitava a Prato (come la Pellecchia che lo aveva conosciuto come il medico di Prato!) e che faceva dei film e delle foto, tanto che mi propose se volessi andare con lui per farmi fare delle foto. Io rifiutai. Dopo di quella volta non lo rividi più.“
Leggendo la testimonianza della Ghiribelli dell’11 luglio 2003 non solo era presente, ma ricorda bene l’episodio, corrisponde anche il ristorante, “La Lampara”.
A conclusione dell’atto, mentre la Nicoletti firmava l’album, nr. 18/2003, che le era stato mostrato per l’individuazione fotografica, giunta alla pagina contenente la foto n. 15 (quella di Narducci Francesco), spontaneamente dichiarava: “mi sembra di vederlo anche ora.” Dal Gides 2 Marzo 2005 Nota riassuntiva Nr.133/05/GIDES Pag.30/31 Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 29 Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 74/75
Se si legge il verbale, si rimane impressionati dalle dichiarazioni della Nicoletti, che mostrò di rimpiangerlo e di esserne rimasta affascinata; il che contribuisce, almeno in parte, a rendere la dichiarazione intrinsecamente attendibile. Vedi Relazione Commissione Parlamentare
…ha chiarato di aver conosciuto il Narducci allorché, sentita dalla P.G. l’11 settembre 2003, riconosceva una foto di quest’ultimo. Ella dichiarava che all’epoca (anno 1981) il suo convivente Indovino era in carcere. A proposito del soggetto effigiato nella foto la Nicoletti dichiarava testualmente che si trattava di “persona molto fine ed elegante, che parlava bene e che non era di Firenze” ma non sapeva dire di dove fosse. Aggiungeva di averlo visto alla trattoria “La Lampara” di Via Nazionale a Firenze, ove avevano mangiato insieme, ma non ricordava se con lui ci fosse qualcun altro. Era stata una cosa passeggera e forse si era presentato come fotografo. Non ricordava se avesse avuto rapporti sessuali con lui ma se c’era la Ghiribelli era un cliente che si sarebbe tenuto certame e per sé, non condividendolo, perché “non mi ci faceva arrivare”. La Nicoletti ne tratteggiava le fattezze fisiche descrivendolo come una persona “con un fisico molto ben curato, alto, atletico quando lo vidi era proprio come ritratto della foto 15. Aggiungeva che poteva darsi che ci fosse andata anche a letto, ma non lo ricordava, pur descrivendolo molto bene. Di questa persona la p.i.f. ricordava che aveva un modo di fare vanitoso, ci teneva a dirle che era una persona buona e risultava molto esuberante, avendo la medesima sua età all’epoca. Si esprimeva in perfetto italiano, aggiungendo: “Ho un ricordo come se mi abbia detto di abitare a Prato. Non lo rividi più”. Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 180