Il 7 Ottobre 2003 rilascia testimonianza Francesco Baldacci, cognato, di Rolf Reincke.
Questo uno stralcio della testimonianza:
La P.G. sentiva quale p.i.. Baldacci Francesco, in data 7 ottobre 2003, in relazione ai suoi rapporti con il Reinecke, il quale dichiarava: “Alla fine degli anni 70, inizi anni 80, sono Stato titolare della ditta LA ROCCA, ubicata a Vaiano in località La BRIGLIA. Tale società che si occupava della lavorazione per conto terzi di stracci, i quali venivano “carbonizzati” e cioè lavorati con l’acido cloridrico e con apposite macchine dai quali ne usciva la cosiddetta “lana meccanica” e cioè non lana di pecora. Tale società la gestivamo io e mio cognato Luciano Ciatti, successivamente l’abbiamo ceduta ad un terzo cognato, un tedesco di nome Rolf Reincke, il quale aveva Sposato la sorella più piccola di mia moglie, Lucia Cornelia Bartolini. Attualmente questa è morta da circa 5 anni di leucemia.” Circa la conoscenza da parte della cognata del Reinecke specificava: “negli anni 60/70, il padre di Rolf, rappresentava una grossa azienda della Baviera, e noi come Lanificio BARTOLINI eravamo uno dei tanti fornitori. In occasione di uno dei viaggi del padre Gerard, venne accompagnato anche dal figlio Rolf. In uno di questi viaggi in Italia il Rolf conobbe la mia cognata Lucia. Si innamorarono e successivamente si sposarono credo alla fine degli anni 60. La coppia non volle mai stare a Prato e fu così che il padre di Rolf acquistò per loro una casa a Firenze in via Pietro Tacca, nella quale attualmente vive una delle figlie, Marianna.” Quanto alle abitazioni ed alle abitudini di vita del cognato, dichiarava: “mio cognato Rolf, fino al 1977, 1978, ha sempre abitato con la famiglia, in via Pietro Tacca a Firenze, in quegli poi, dopo la separazione credo fosse andato ad abitare in affitto in qualche posto nei dintorni di Firenze, ma non so dirvi dove di preciso, in quanto dopo la separazione i rapporti si sono rotti ed io non l’ho più visto. I motivi per i quali si è arrivati alla separazione tra mio cognato e mia cognata, sono stati legati più che altro alla differenza caratteriale che vi era fra il Rolf e mia cognata Lucia. Mi spiego meglio, il Rolf, per come mi ricordo io era un tipo molto autoritario e strano, aveva un carattere molto burbero, al quale non piaceva molto lavorare, gli piaceva molto di più andare a fare girate per il Chianti e stare lontano dalla famiglia. Infatti durante il giorno lui era spesso in giro e rientrava solo la sera per cena o non rientrava affatto. Mia cognata Lucia invece era di carattere opposto a lui, in quanto era una donna che si perdeva dietro alla famiglia ed ai figli.” Sulle caratteristiche fisiche del cognato, spiegava: “di mio cognato Rolf, mi ricordo che era un omone alto circa m. 1.90/2.00, pesava circa 90/100 kg, aveva capelli corti e biondi, riccioli, occhi azzurri e per un certo periodo ha portato barba e baffi, aveva i lineamenti molto regolari.” Sulla reperibilità del predetto: “sono a conoscenza che il Rolf, circa dieci anni orsono è tornato in Germania, non so dirvi dove, ed ha allacciato una relazione con una donna di laggiù dalla quale ha avuto anche una figlia. Non sono a conoscenza dove il Rolf vivesse in Germania dopo avere lasciato l’Italia. Sono a conoscenza soltanto che la sua famiglia viveva a Bambergh in Baviera. Sono altresì a conoscenza che lo stesso, circa sei anni orsono, è deceduto per motivi di cuore. Questa notizia credo che l’abbia comunicata la madre, a mezzo telefono a mia moglie”. Circa le amicizie del cognato: “Non sono a conoscenza di eventuali amicizia che il Rolf aveva, ricordo soltanto che per un periodo lo stesso ha frequentato un mio dipendente di nome Gori Osmeno, il quale è deceduto qualche anno orsono. Ripeto non sono a conoscenza di altre amicizie, anche perché come ho detto con il carattere che aveva non legava molto con la gente.” Ed ancora: “il Rolf non aveva hobby particolari o praticava sport. lo non ho mai saputo che avesse una passione per le armi. Mi sembra di ricordare che per un periodo ha frequentato il Mugello, se non ricordo male Scarperia dove aveva acquistato un elmo con due spade incrociate, del quale andava molto fiero e teneva appese nella casa di via Pietro Tacca.” Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 123 124 125