Il 4 Novembre 2003 due tecnici della Ditta CITE, operante in sub appalto per la Telecom, identificati in Zambernardi Rossano e Ramalli Matteo, si presentavano negli uffici del G.I.De.S. per dar corso all’installazione di una linea ISDN presso la centrale telefonica del complesso “Il Magnifico”, ove era ospitato il G.I.De.S., come da ordinativo dei lavori, che esibivano a personale del G.I.De.S. e nel quale figurava quale intestatario la Procura della Repubblica di Firenze, Viale Luigi Gori nr. 60, giusta richiesta del 31.10.2003.
I due tecnici, dopo aver provveduto all’allaccio, eseguito alla costante presenza di personale del G.I.De.S., se ne andavano via. Il Dr. Michele Giuttari messo al corrente, poiché non era stata avanzata alcuna richiesta di linee, disponeva immediati accertamenti presso la citata ditta e presso la Telecom. Contattati i responsabili della Telecom, gli stessi dichiaravano di non essere a conoscenza del lavoro e questo anche la signora Antonella Bellon dell’ufficio di Milano, che nell’ordinativo del lavoro era citata come referente.
Su richiesta dell’ufficio diretto dal Dr. Giuttari, nella stessa giornata si presentava il tecnico Telecom Marchi Simone che procedeva alla disattivazione della linea e, nell’occasione, la borchia ISDN, denominata NTI/BA – 2B1Q recante il numero 3438150, veniva sottoposta a sequestro.
Si apprendeva che la richiesta di installazione sarebbe stata fatta telefonicamente al servizio 191 della Telecom, ove all’atto della domanda telefonica, il richiedente doveva fornire il codice fiscale, l’intestazione della linea e l’indirizzo e che successivamente non era seguito alcun supporto cartaceo.
Zambernardi Rossano, sentito in data 05.11.2003, riferiva: “ …Si tratta di una superlinea ISDN digitale. Su tale linea, che può andare ad una velocità di 64 K, non può essere collegato un telefono normale perché su tale linea passano esclusivamente flussi di dati. Pertanto, come terminale della linea vi può essere collegato o un telefono ISDN o un personal computer o una particolare apparecchiatura in grado di decifrare dati. Dalla centrale telefonica presso la struttura Il Magnifico dove abbiamo collocato la borchia ISDN, attraverso un cavo secondario che arriva ad un armadio collocato in una stradina qui vicina, si dirama un cavo primario che arriva alla centrale di Peretola in Via Zambeccari. Da tale centrale, in cui noi tecnici CITE possiamo accedere soltanto al permutatore, si diramano le linee che possono essere dirette in qualsiasi parte d’Italia. Ieri, nel pomeriggio, verso le 15.30, io ed il collega ci siamo recati in Via Zambeccari per attivare la linea installata in mattinata; posso confermare che la linea funzionava“.
Gli sviluppi degli accertamenti, in un primo tempo delegati dal dr. Giuliano Mignini, venivano poi svolti personalmente dal Dr. Paolo Canessa e il loro esito è, ad oggi, sconosciuto: giova solo osservare che, attraverso tale strumentazione, potevano essere captate e registrate tutte le comunicazioni telefoniche e le intercettazioni telefoniche in corso al G.I.De.S.
Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 213/214