L’8 Novembre 2003 rilascia testimonianza Euro Grilli giornalista ai Carabinieri del RONO di Perugia.
Questa la testimonianza: Grilli Euro testimonianza 08.11.2003 e relativi allegati
Regione Carabinieri Umbria Comando Provinciale di Perugia – Reparto Operativo – Nucleo Operativo –
OGGETTO:- verbale di sommarie informazioni rese da:- GRILLI Euro, nato a Gubbio il 27/04/1956, ivi residente in via Dante nr.74, di fatto domiciliato a Viareggio (LU), via Verdi nr.71, celibe, giornalista responsabile del “Corriere della Versilia” di Viareggio, telefono nr. 338/7430881, identificato mediante patente di guida categoria C nr.PG2167284K rilasciata dalla Prefettura di Perugia il 15/05/1984.
L’anno 2003, addì 08 del mese di novembre, negli Uffici del Comando Provinciale Carabinieri di Perugia, alle ore 08,50.
Avanti a noi sottoscritti Mar. A.s. UPS Laurizi Vincenzo, Mar. Ord. Rossi Luca e V. Brig. Navarri Stefano, tutti in servizio al reparto in intestazione, è presente il signor GRILLI Euro, in oggetto generalizzato, il quale sentito come persona informata sui fatti in merito alle indagini, qui delegate, di cui al Procedimento Penale nr.17869/01 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, collegato con quello nr.1277/2003 della Procura della Repubblica di Firenze, dichiara. quanto segue:
DOMANDA: In che epoca ha lavorato presso il “Corriere dell’Umbria”?
RISPOSTA: Dal maggio 1983 fino ad oggi lavoro per il “Corriere dell’Umbria”, attualmente in qualità di responsabile del “Corriere della Versilia” di Viareggio. Fino al gennaio febbraio 1996 ho svolto la mia attività in Perugia quale redattore. Nella mia attività in Perugia dal 1983 al 1987 ho svolto la mansione di collaboratore occupandomi di qualsiasi vicenda di cronaca in ambito regionale; dal 1988 al 1993 in qualità di responsabile del settore della cronaca nera e successivamente mi sono occupato della redazione sportiva al seguito del Perugia Calcio.
DOMANDA: Lei si è occupato delle vicende relative alla scomparsa del prof. Francesco Narducci avvenuta nell’ottobre 1985 ?
RISPOSTA: Ricordo che nell’ottobre 1985, quando giunse la notizia del ritrovamento del cadavere del prof. Francesco NARDUCCI, se ne occuparono principalmente Mauro Avellini, redattore della cronaca, e Mino DE MASI, responsabile della cronaca nera. Non andai sul luogo del ritrovamento dove mi sembra ci si recarono i suddetti. Anche in seguito continuarono ad occuparsi della vicenda i due ed in particolar modo il DE MASI Nei primi mesi del 1988, in seguito al trasferimento del DE MASI, presi il suo posto ed incominciai ad occuparmi della vicenda essendo diventato responsabile della cronaca nera. Poiché inizialmente, dal giorno della scomparsa del prof. NARDUCCI al giorno del rinvenimento del cadavere vi erano state cose che ci avevano suscitato un particolare interesse nella vicenda quali la mancanza dell’autopsia, il modo in cui era avvenuta la scomparsa e il presumibile coinvolgimento della massoneria locale, all’interno della redazione decidemmo di occuparsi di questo caso e di altri fatti di cronaca nera. Durante l’acquisizione di notizie venni a conoscenza, non ricordo chi me lo riferì, che nei pressi della barca o all’interno di essa, venne rinvenuta una lettera manoscritta lasciata dal NARDUCCI dove tra le righe fra le altre cose non meglio conosciute, lo stesso avrebbe scritto: CHIEDO SCUSA A TUTTO IL MONDO” oppure “CHIEDO SCUSA AL MONDO INTERO” Il rinvenimento di questa lettera e per il fatto che uno stimato professionista chiedesse scusa al mondo intero, mi destò curiosità e sospetto per cui decisi di proseguire nelle indagini giornalistiche. Faccio presente che la notizia del ritrovamento di questa lettera fu contestuale al ritrovamento del cadavere. Ricordo che nell’immediatezza dei fatti si parlava comunque di suicidio. Tra la fine del 1988 e gli inizi del 1989, non ricordo perfettamente il periodo, fui contattato dal giornalista criminologo e scrittore Carmelo Lavorino di Fondi (LT), attualmente reperibile alle utenze telefoniche nr.338.5849111 e nr.06.39372105 e fax nr.06.39751126, persona che si interessa di tutti quanti i grandi misteri d’Italia, il quale mi chiese notizie in merito alla morte del prof. NARDUCCI Francesco poiché all’ ‘epoca stava scrivendo un libro sul Mostro di Firenze e voleva dimostrare l’innocenza di Pietro Pacciani che, a suo dire, era estraneo ai fatti ed era perseguitato dalla S.A.M. (Squadra Anti-Mostro) di Firenze. Faccio presente che il LAVORINO già aveva pubblicato un altro libro sul Mostro di Firenze uscito qualche tempo prima. Dopo accordi telefonici il LAVORINO si portò a Perugia e gli misi a disposizione l’archivio del giornale da dove prelevò fotocopie di articoli riferiti appunto al caso NARDUCCI. Rimasi quindi in contatto con lo stesso anche per altre vicende di cronaca nera e tuttora collaboro con lui. Non abbiamo più parlato della vicenda NARDUCCI anche perché negli anni seguenti ci siamo occupati di altri gravi fatti quali il sequestro DE MEGNI e del mostro di Foligno. In quel periodo, non ricordo se prima o dopo l’incontro con il LAVORINO, venni incaricato dal direttore del Corriere dell’Umbria Sergio BENINCASA a svolgere un’inchiesta sulla prostituzione nella città di Perugia. In tale circostanza, una sera, nei pressi di Piazzale Europa di Perugia, mentre ero in compagnia del fotografo Giancarlo BELFIORE, anche se quest’ultimo rimase a distanza in posizione defilata per effettuare delle fotografie, mi soffermai a parlare con una prostituta che disse chiamarsi MARIA o MARY o forse RITA non ricordo con esattezza anche perché è solito delle prostitute fornire il nome falso. Si trattava di una donna grassa e abbastanza brutta, vestita di scuro, di età compresa tra i 40-45 anni bassa di statura e dall’aspetto trasandato. A questa le dissi che stavamo eseguendo un’inchiesta sulla prostituzione ed ella acconsenti all’intervista dove però non era presente il fotografo BELFIORE che appunto se ne andò. La donna mi disse che era di Firenze e si prostituiva in Perugia dove ci si recava con autovettura non specificando se da sola o con altre persone. Mi sembra di ricordare che la prostituta, come da lei dichiarato, “lavorava anche nella zona dell’ex zuccherificio di Foligno, a Gubbio ed in altre località della regione. Quando seppi che era di Firenze le feci una battuta sul Mostro di Firenze e questa mi rispose che dovevamo stare attenti noi umbri in quanto il mostro era un medico delle nostre parti e che aveva uno studio a Firenze. Non approfondii ulteriormente il discorso poiché questa mi allontanò perché doveva “lavorare”. Il colloquio con la stessa è durato circa 5-6 minuti ed ho avuto l’impressione che fosse una persona abbastanza sveglia in quanto parlava con me e nel contempo controllava la zona circostante. La cosa che mi rimase impressa e che ricordo ancora è che aveva l’attaccatura dei fianchi alla schiena molto prominente, non so precisare se era dovuto alla gonna che indossava.
L’ufficio da atto che al signor GRILLI Euro viene mostrato l’album fotografico in copia nr.2/2003 del G.I.De.S di Firenze, già depositato in originale alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia in data 16.05.2003, esclusivamente la parte con personaggi femminili dal nr.0043 al nr.0049.
Prima della visione dell’album fotografico dichiara di non essere mai stato sottoposto ad analoga individuazione fotografica.
Lo stesso, dopo attento esame, dichiara:
“Mi vengono i brividi nel vedere la foto nr.0048. mi sembra che sia la prostituta che sopra ho descritto. Se questo volto non l’ho visto sui giornali o in televisione, posso dire quasi per certo che la conosco anche perché mi ha colpito subito nel vederlo. Faccio presente però che la prostituta con cui ho parlato e sopra ho descritto aveva i capelli più lunghi, scuri, di quelli effigiati nella foto. Anche la foto nr.0047 mi dice qualcosa anche se la donna raffigurata in questa foto è molto più giovane rispetto alla prostituta di cui sopra. Non ho mai visto né conosciuto le donne effigiate nelle altre foto. Probabilmente sarei in grado di riconoscere la prostituta sopra descritta qualora la vedessi di persona a meno che, dato il lungo tempo trascorso, non sia ad oggi trasformata nelle fattezze fisiche e somatiche.
DOMANDA: Ricorda con più precisione il periodo dell’incontro con la suddetta prostituta?
RISPOSTA: Ora che ci penso, colloco temporalmente tale incontro con l’inchiesta giornalistica del Corriere dell’Umbria, relativa al primo transessuale operato che aveva cambiato il suo sesso da uomo a donna e che lavorava in Perugia. Infatti, proprio qualche giorno dopo di questo scoop giornalistico, feci l’incontro con la prostituta.
DOMANDA: Lei conosce un certo giornalista GHERARDESCHI ?
RISPOSTA: Si. Conosco il giornalista Stefano GHERARDESCHI che lavora al Corriere di Firenze via Cimabue. L’ho conosciuto nell’anno 1999 e mi ha chiesto alcune cose sulla vicenda NARDUCCI in quanto si stava interessando del caso del Mostro di Firenze. A questi ho raccontato quanto di mia conoscenza della vicenda che poi altro non è quello che vi ho già riferito. Non ho raccontato allo stesso la vicenda della prostituta. Ricordo che in tale circostanza mi disse che, coinvolto nella vicenda del Mostro di Firenze, non so a che titolo, vi era un uomo, fratello di “qualcuno”, che stava all’estero che era una persona importante e che era favorito dall’Ambasciata o dai Servizi Segreti. Non mi disse altro sul conto di tale personaggio ne in quale paese si trovasse. Non abbiamo più parlato di questa vicenda ma mi risulta comunque che scrisse qualcosa sul Corriere di Firenze in merito.
DOMANDA: Lei è a conoscenza del fatto che un Maresciallo che si occupò delle indagini sul caso NARDUCCI, uscì di scena improvvisamente ?
RISPOSTA: Come sopra già detto, all’epoca del ritrovamento del cadavere del NARDUCCI, io non mi occupavo personalmente del caso. Rammento però che questo fatto, da quando mi sono occupato io della vicenda, mi è sempre rimbalzato nelle orecchie. Praticamente seppi che un Maresciallo non so di quale Arma o Corpo di Polizia, venne a conoscenza della lettera lasciata dal NARDUCCI e del suo contenuto. ma poi spari. Si diceva all’epoca che era stato improvvisamente trasferito ma non si sa dove e perché. Null’altro so dire in merito.
DOMANDA Ricorda se una sera di settembre 1985 alla redazione del Corriere dell’Umbria vennero bloccate le operazioni di stampa perché era in procinto l’arresto del cosiddetto Mostro di Firenze ?
RISPOSTA: No. Come ripeto, all’epoca collaboravo con la redazione ma non ero parte integrante di essa.
DOMANDA: Ha altro da aggiungere?
RISPOSTA: Non ho altro da aggiungere e resto a disposizione per qualsiasi altro chiarimento. Faccio presente che sono trascorsi molti anni e non escludo che posso aver confuso anche la collocazione temporanea dei fatti. Questo perché ho cambiato tante redazioni nel corso degli anni quali Perugia, Ascoli Piceno, Foligno, Cesena, Forlì, Rimini, Firenze, Cremona e Viareggio.
Il presente verbale, contestualmente redatto in quattro fogli, viene riletto, confermato, sottoscritto e chiuso alle ore 11.40 odierne..
L’ufficio da atto che dopo l’allontanamento del signor GRILLI Euro, il verbale viene riaperto per specificare che le foto di cui all’album fotografico corrispondono a: Foto nr 0048 GHIRIBELLI Gabriella e la foto nr.0047 a POMPEI Cristina, entrambi in altri atti già generalizzate..
Letto, confermato e sottoscritto.
Euro Grilli nella sua testimonianza porta in rilievo due fatti interessanti.
Il primo è la possibile seconda lettera lasciata da Francesco Narducci nella sua barca oltre quella lasciata presso la villa di San Feliciano ed inoltre che un maresciallo aveva visto e preso coscienza del contenuto di questa lettera ed era stato successivamente frettolosamente trasferito in destinazione ignota.
L’altro fatto importante riguarda il colloquio con una prostituta, identificata poi come Gabriella Ghiribelli, ed il riferimento fatto da questa rispetto al MdF attraverso una battuta che “gli umbri dovevano stare attenti poiché il mostro era un medico delle vostre parti e che aveva uno studio a Firenze“.