17 Novembre 2003  viene consegnata alla Procura di Firenze la nota GIDES n°362/03/Gides. La nota contiene lo stato delle indagini sino a quel momento.

La nota non è nella nostre disponibilità.

Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.26/27

La nota riassume, per quanto concerne i rapporti fiorentini del Narducci (e ciò rileva, per l’indagine perugina, in ordine al movente del delitto), ed identifica le diverse persone che ebbero rapporti con il Narducci soprattutto nel territorio di San Casciano Val di Pesa e, talune di queste, hanno addirittura avuto rapporti sessuali col Narducci, che si presentava generalmente come “medico di Prato” e che, oltre ad essere riconosciuto con chiarezza dalle persone, presentava caratteristiche del tutto compatibili o addirittura peculiari col Narducci. Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 28

L’informativa riporta anche che presso il “Castello dell’Oscano“, lavorò per qualche mese una donna fiorentina, tale Elisabetta Ciabani, trovata morta in circostanze misteriose, in un residence in Provincia di Ragusa dove stava trascorrendo un periodo di ferie. Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 274

In questa nota si parla ampiamente di Rolf ReineckeVedi Gides 14 aprile 2004 nota 172/04 integrativa al Gides dell’8 marzo 2004 pag. 17

Nel marzo/giugno 2003, prima che Vanni parlasse di Ulisse, si era delineato un quadro più ampio di quello conosciuto intorno ai compagni di merende. Oltre ai festini nella casa di Indovino era emerso un luogo simile, ma ben più prestigioso, che secondo la Pubblica Accusa doveva individuarsi in una dependance della Villa “la Sfacciata”, abitata all’epoca da un tedesco. L’11 luglio 2003 la Ghiribelli, in sede di individuazione fotografica, riconosceva la persona di colore che abitava alla Villa ‘La sfacciata” in Parker Mario Robert nato nel New Jersey nel 1954 da padre americano e madre italiana, poi deceduto nel 1996 per AIDS, Dunque un americano di colore esisteva davvero ed era soprannominato proprio “ULISSE”, era deceduto e, contrariamente a quanto dichiarato dal Vanni, non si era suicidato e all’epoca dei fatti viveva o, meglio, era spesso ospite, secondo quanto riferito dalla Ghiribelli, a villa “La Sfacciata”. I risultati di tutti questi accertamenti venivano riportati nella annotazione riepilogativa del GIDES in data 17 novembre 2003. Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 70

(NdR: La trascrizione successiva è probabile che appartenga a questa nota ed è diretta conseguenza della testimonianza di Francesca Marianna Baldacci del 9 ottobre 2003.)

“Da queste foto si rileva una forte rassomiglianza con l’identikit redatto durante le indagini sul duplice omicidio del delitto ed in orario particolarmente significativo, così come il luogo, aveva notato la persona descritta alla guida di un’auto sportiva incrociata su un ponte. (Vedasi dichiarazioni di Parisi Rossella). La P.G. rilevava altresì che la descrizione dell’abbigliamento appariva perfettamente sovrapponibile con i dati forniti in precedenza dalla Ghiribelli allorché fece riferimento allo svizzero, amico del Lotti, che abitava in un appartamento della villa “La Sfacciata”. Vi era poi la conferma di quanto già appreso da altri testi (vedi Pratesi Attilio) sulla circostanza che il tedesco nel 1984 avesse lasciato l’appartamento di via di Giogoli insieme alla donna svizzera senza più farsi vedere. Nell’ottobre 1981 erano stati svolti accertamenti sulla coppia, tanto che erano state chieste informazioni a Martelli Guido, che aveva negato la circostanza della conoscenza dei due.” Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 126

(NdR: La trascrizione successiva è probabile che appartenga a questa nota ed è diretta conseguenza della testimonianza di Marco Reinecke figlio di Rolf Reinecke del 16 ottobre 2003.)

Circa il racconto fatto in relazione alla scoperta dei due  cadaveri, va rilevato che, dagli atti, risulta che il Reinecke all’epoca ebbe a dichiarare di aver scoperto il furgone la mattina del giorno del ritrovamento dei cadaveri e non già la sera precedente e che, quando si era avvicinato ad esso, aveva pensato che l’occupante stesse dormendo. La P.G. acclarava altresì, che non risultava che lo stesso avesse consegnato una cal. 22 né che, a seguito della perquisizione eseguita nella sua abitazione, fosse stata rinvenuta un’arma di detto calibro. In relazione alla sua fidanzata svizzera Francoise Walther i militari accertavano che costei era immigrata dalla Svizzera in data 12/4/1978; risultava titolare di impresa individuale con sede in Firenze, via di Giogoli 6, con l’inizio  attività il 1/9/1978 e data di cessazione il 31/3/1980 avente per oggetto: “Agenzia di Commercio per viaggi-studio all’estero”; e che all’epoca degli accertamenti la predetta viveva, con una figlia avuta da Reinecke nella città di Bemberg, vicino a Monaco di Baviera. Queste, Dunque, sommare risultanze obiettive emerse a seguito delle dettagliate indagini di P.G.. Esse portano ad esclusa la presenza del  “nero Ulisse” nella dependance della Villa tra “La Sfacciata”, come hanno sostenuto tutte le principali pp.ii.ff. sentite ripetutamente dai militari, mentre appare acclarata la presenza del solo Reinecke e della sua compagna Svizzera all’interno della villa. Vedi 22 dicembre 2008 motivazioni sentenza Silvio De Luca processo a Francesco Calamandrei Pag: 127 128

 

17 Novembre 2003 Nota GIDES n° 362/03/Gides
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