Il 28 novembre 2003 rilascia testimonianza Giuliano Bambini, all’epoca Maresciallo dei CC e Comandante del Nucleo Investigativo gruppo Carabinieri di Perugia, in seguito passato al SISMI.

Questa la testimonianza: Bambini Giuliano 28_11_2003

Questa la trascrizione:

N. 17869/01 R. G. Mod. 44

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia
(Perugia, Via Fiorenzo di Lorenzo n. 24/26, tel. n. 075/54491)

VERBALE DI ASSUNZIONE DI INFORMAZIONI (art. 362 c.p.p.)

Il giorno 28.11.2003,alle ore 10,00, in Perugia, c/o Questura di Perugia, in Via Cortonese nr. 157, dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini sost., assistito dall’ispettore Capo Fantauzzi Furio, presenti, per esigenze investigative L’assistente Capo Emili Salvatore, gli Assistente Maurizio Mion e Bordoni Plinio, della Squadra Mobile della Questura di Perugia, nonché il Maresciallo “A” s.UPS Laurizi Vincenzo e dil maresciallo Ordinario Rossi Luca, entrambi del R.O.N.O. CC di Perugia, è comparso Bambini Giuliano il quale, richiesto delle generalità, risponde: ” Sono Bambini Giuliano, nato a Sinalunga in data 30.03.1946, residente in Corciano, Via L. Salimbeni nr.45, tel. XXXXX.”.

Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p.p.

Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento, collegato, ex art. 371 c.p.p., con quello n. 1277/03 R.G.N.R.

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.

 Domanda: ” che attività lavorativa ha svolto?”
 Risposta: ” sono stato nell’Arma dei Carabinieri sino all’anno 1980; sono stato il comandante del nucleo investigativo di Perugia, alle dipendenze del Gruppo. Con me vi erano il Maresciallo Morani, Calzolari, Mariucci ed altre persone che non mi sovvengono. Prima di me comandava il nucleo investigativo il Tenente colonnello Vincenzo Romano. Aggiungo anche che Daniela Cortona, che io conosco dall’epoca in cui io mi trovavo nell’Arma dei Carabinieri, cioè dalla metà degli anni settanta, mi ha detto in questi Uffici che il motivo della mia convocazione riguarderebbe la morte del Professor Narducci. Dopo l’anno 1980 passai alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, più esattamente nel SISMI, dove sono rimasto fino al mio pensionamento avvenuto circa sei anni fa.”
 Domanda: ” lei conosce una certa signora Erica, ex moglie dell’Avvocato Tarantini?”
 Risposta: ” Si, la conoscevo da circa la prima metà degli anni ottanta e, da quello che dice Daniela Cortona, ci saremmo frequentati durante alcune cene, ma non ricordo con esattezza, pur non escludendolo.”
 Domanda: ” Conosceva l’ex convivente della Cortona?”
 Risposta: ” si, lo conoscevo ma non avevo lo stesso rapporto di amicizia che avevo con la Cortona. Anche con quest’ultima non ci frequentavamo molto spesso, anzi era una frequenza saltuaria.”
 Domanda: ” lei conosceva il professor Narducci?”
 Risposta: ” lo vidi casualmente solo una volta all’interno della struttura ospedaliera. Mi rimase particolarmente impresso perché mi dissero che era un professore ed io pensai che era molto giovane e che aveva fatto una carriera molto rapida.”
 Domanda: ” si è mai occupato della vicenda del Professor Narducci?”
 Risposta: ” No, assolutamente no, perché non avevo nessun motivo professionale di occuparmene. Ricordo che io seppi dell’accaduto attraverso gli organi di stampa. ”
 Domanda: ” ha mai parlato del Narducci con Daniela Cortona di fatti specifici?”
 Risposta: ” Non ricordo di averne parlato con qualcuno di questa vicenda, ma potrebbe essere accaduto. Anche se ne ho parlato con Daniela, giusto così per parlarne ma senza riferimenti specifici.”
 Domanda: ” si ricorda di aver visto insieme a Daniela un identikit trasmesso per televisione?”
 Risposta: ” No, non ricordo”
 Domanda: ” si ricorda di avere partecipato ad una cena a casa di Erika che insegnava tedesco alla scuola di lingue estere dove era presente un certo Roberto e forse anche il compagno di Daniela, occasione nella quale lei avrebbe detto che il Narducci era il Mostro di Firenze e che sarebbe stato giustiziato?”
 Risposta: ” Non ricordo di averlo detto anche se in città si sentivano dire delle cose del genere, non ricordo neppure di essere stato a cena insieme a Daniela e alle persone che mi sono state indicate a casa di Erika anche se spesso si andava a casa sua con mia moglie. Ricordo che in città si diceva comunque che il Narducci avesse una casa in Toscana e frequentasse la Toscana.”
 Domanda: ” Dove si trovava quando scomparve il prof. Narducci ?”
 Risposta: ” In quel periodo mi trovavo a Perugia e seppi della scomparsa del medico dai giornali e dalla televisione. Anche del rinvenimento del cadavere ne venni a conoscenza dai giornali e dalla televisione.”
 Domanda: ” Che giornali leggeva in quel periodo?”
 Risposta: ” Leggevo un giornale nazionale che qualche volta era il Giornale e qualche volta La Repubblica e un giornale locale che il più delle volte era il Coriere dell’Umbria. Le notizie locali le dovevo leggere perché potevano avere rilevanza per la mia attività e per la vita sociale.”
 Si da atto che la Bambini viene mostrata un fotocopia del Corriere dell’Umbria, datato 17.10.1985, ove vi è un immagine dell’identikit del possibile cosiddetto “ mostro di Firenze”
 Domanda: ” ricorda di aver visto quell’identikit e se si, dove può averlo visto?”
 Risposta: ” ho visto sicuramente l’identikit, questa è la mia impressione quasi certa, ma non ricordo dove l’avessi visto. Ribadisco che le vicende relative alla scomparsa e alla morte del Narducci e quelle inerenti i duplici omicidi di coppie, commessi nei dintorni di Firenze non rientravano nei compiti istituzionali dell’organismo a cui appartenevo ed in ogni caso non mi è stato mai ordinato di occuparmi di queste vicende. ”
 A.D.R. non ricordo di aver commentato questa foto con la Cortona e mi sembra strano che io abbia commentato questa foto proprio con lei perché non avrei avuto motivo.
 Domanda: ” da quanto tempo non frequentava la Cortona?

 Risposta: ” era da alcuni anni che non la vedevo e pochi giorni fa l’ho chiamata perché mia figlia, che lavora alla Coop mi ha detto che l’aveva incontrata e che lei mi mandava i saluti. Posso dire che io no sapevo neppure che il padre di Daniela era morto da circa due anni, almeno così mi pare. Io conoscevo anche il padre di Daniela che al tempo aveva una scuola guida qui a Perugia.”
 Domanda: ” ricorda se della morte del Narducci parlò con i suoi ex colleghi del nucleo investigativo?”
 Risposta: ” sicuramente ne ho parlato con qualcuno, forse con Morani. Sicuramente ne parlai con l’Ispettore Luigi Napoleoni, di questo ne sono assolutamente sicuro e ricordo che lui non ne parlava liberamente, ossia avevo l’impressione che Napoleoni non ne volesse parlare. Ricordo che Napoleoni mi disse solo che il Narducci si era suicidato, io gli chiesi perché e lui rispose che il medico aveva lasciato una lettera, ed aggiungendo forse che non era in suo possesso. Capii subito che Napoleoni voleva troncare il discorso ed io non insistetti. ”
 Domanda: ” lei si è mai occupato dell’ambiente della Massoneria? ”
 Risposta: ” No, assolutamente no perché non mi sono mai stati dati incarichi del genere e comunque, per quello che so, non rientrava nei nostri compiti.”

Si dà atto che il presente verbale è stato redatto in forma riassuntiva, a norma dell’art. 140 c.p.p. e chiuso alle ore 10,50;
L.C.S.
IL PUBBLICO MINISTERO
(Dr. Giuliano Mignini sost.)

Ha dichiarato di averne parlato con l’ispettore della Polizia di Stato Luigi Napoleoni, all’epoca in forza alla Squadra Mobile della Questura di Perugia, che gli aveva fatto capire di non gradire di trattare dell’argomento, gli aveva detto che il medico si era suicidato e comunque gli aveva confermato l’esistenza della lettera di cui parlano anche numerose altre persone. Vedi l’informativa: 29 giugno 2004 Informativa stato indagini Perugia Pag.3 Vedi Richiesta decisione di competenza 15 luglio 2005 pag. 4

“….Risposta: “sicuramente ne ho parlato con qualcuno, forse con Morani. Sicuramente ne parlai con l’Ispettore Luigi Napoleoni, di questo ne sono assolutamente sicuro e ricordo che lui non ne parlava liberamente, ossia avevo l’impressione che Napoleoni non ne volesse parlare. Ricordo che Napoleoni mi disse solo che il Narducci si era suicidato, io gli chiesi perché e lui rispose che il medico aveva lasciato una lettera, ed aggiungendo forse che non era in suo possesso. Capii subito che Napoleoni voleva troncare il discorso ed io non insistetti…”. Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 34

28 Novembre 2003 Testimonianza di Giuliano Bambini

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traduttore