Il 28 Novembre 2003 rilascia testimonianza Secondo Sisani. In pratica il Sisani si ripresenta spontaneamente lo stesso giorno alle 14.25 dopo la sua testimonianza del mattino alle 11.05 e dopo il confronto con Daniela Cortona.
Questa la testimonianza: Secondo Sisani testimonianza spontanea 28.11.03 ore 14.25
Questa la trascrizione della testimonianza a distanza di poche ore dalla precedente e rettificava:
N. 17869/01 R. G. Mod. 44
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia
(Perugia, Via Fiorenzo di Lorenzo n. 24/26, tel. n. 075/54491)
VERBALE DI ASSUNZIONE DI INFORMAZIONI
(art. 362 c.p.p.)
Il giorno 28.11.2003,alle ore 14,25, in Perugia, c/o Questura di Perugia, in Via Cortonese nr. 157, dinanzi al Pubblico Ministero Dr. Giuliano Mignini sost., assistito dal M.O. ROSSI Luca, del RONO CC, di Perugia, presenti, per esigenze investigative l’ispettore Capo Fantauzzi Furio, l’assistente Capo Emili Salvatore, gli Assistente Maurizio Mion e Bordoni Plinio, della Squadra Mobile della Questura di Perugia, nonché il Maresciallo “A” s.UPS Laurizi Vincenzo del R.O.N.O. CC di Perugia, si è spontaneamente presentato Sisani Secondo il quale, richiesto delle generalità, risponde: “Sono Sisani Secondo, nato a Magione – San feliciano in data 18.04.1931, residente in Magione Saan feliciano, Via della Concordia nr. 27, tel. 075/8479305.”.
Il Pubblico Ministero, visti gli artt. 197, 197 bis, 198, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., richiamati dall’art. 362 c.p.p. e ritenuto che non sussistono le ipotesi di cui agli artt. 197, 197 bis, 199, 200, 201, 202 e 203 c.p.p., ricorda alla persona informata sui fatti che ha l’obbligo di rispondere secondo verità alle domande che le saranno rivolte e di non tacere circostanze conosciute e la informa che le false informazioni al Pubblico Ministero sono punite a norma dell’art. 371 bis c.p.p. Il Pubblico Ministero procede, quindi, a esaminare la persona informata sui fatti in ordine alle circostanze per cui è procedimento, collegato, ex art. 371 c.p.p., con quello n. 1277/03 R.G.N.R. Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze.
“Poiché non mi sono reso conto di quello che ho detto precedentemente, poiché ero confuso e spaventato dalla convocazione, intendo riferire spontaneamente, i fatti come sono accaduti. Io ho sentito che il cadavere del Narducci fu rinvenuto alcuni giorni prima della domenica 13 ottobre 1985 nelle acque del lago Trasimeno verso l’Isola Polvere con le mani e piedi legati Il corpo fu poi portato nella darsena di Peppino Trovati e da lì nella villa dei Narducci a San Feliciano dove è stato lasciato. Queste cose mi sono state dette da un gruppo di amici che frequentavano con me il Circolo dei Pescatori. Queste cose sono state dette da: Giuliano ZOPPITELLI, Rino MOMI, Rino COCCHINI, Nando BELARDONI, Enzo TICCHIONI, Vincenzo BIGI, Mario SANTOCCHIA, Leonardo RASPATI. Vi era poi il Prof. Fabio BERSIANI di Perugia. In testa a tutti nel dire queste cose vi era Giuliano ZOPPITELLI. Vi era poi anche un certo ZOPPITELLI di San Savino, ragioniere della Cooperativa che partecipò al recupero dell’altro cadavere a Sant’Arcangelo. Queste persone dicevano che il Narducci era coinvolto nelle vicende dei delitti del Mostro di Firenze. Dicevano che era tutta una tresca e sicuramente avranno detto che era stato il gruppo di Firenze a farlo fuori. Qualcuno diceva anche che PACCIANI era pilotato da loro. A quel tempo il nome PACCIANI non mi diceva niente, ma quando, qualche anno dopo, la televisione ed i giornali cominciarono a parlare di PACCIANI mi ricordai di questo nome. Ricordo anche che parlavano di un farmacista della zona di San Casciano. Questi discorsi sono stati fatti nel corso di un certo lasso di tempo dalla morte del Narducci fino ai processi di Firenze e il riferimento al farmacista l’ho sentito fare più di una volta. Parlavano di un farmacista che stava verso Firenze. Mi pare anche che parlarono anche di un tedesco coinvolto nel giro, ma non ricordo se la cosa fu detta nel 1985 o successivamente. Debbo dire che sono preoccupato e confuso perché questo giro mi fa paura. Quello che accadde la domenica successiva al 9 ottobre, e quindi al rinvenimento di un cadavere al molo di Sant’Arcangelo io non lo conosco.
Le persone che facevano riferimento a PACCIANI, al farmacista ed al tedesco, sono in gran parte i pescatori che ho elencato e cioè i due ZOPPITELLI, COCCHINI Rino, Peppino TROVATI, MOMI Rino forse RASPATI Leonardo, DOLCIAMI Luigi.
Per quanto attiene alla “Spiaggia di San Feliciano” a cui oggi avete fatto riferimento, si tratta di una piccola spiaggia a nord della darsena di Trovati che mi pare sia chiusa da una cancellata e che è di proprietà mi pare del Commendatore BISANTI che ora è morto. Tale spiaggia confina con il villino di CESARONI cha adesso è stato acquistato da un industriale di Perugia del quale non ricordo il nome. A questo punto, alle ore 15,23, rilevata la necessità di procedere alla verbalizzazione anche mediante registrazione stante la rilevanza di quanto dichiarato, si ridà lettura al SISANI di quanto dallo stesso dichiarato sino ad ora.
A.D.R. A quanto mi è stato detto da questi pescatori il cadavere del NARDUCCI era stato rinvenuto verso le 9-10 delle mattina nel tratto di lago a poca distanza dell’isola Polvere in direzione Panicarola-Castiglione del Lago….” Vedi Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 67/68 Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag.138/139 Vedi: Sentenza Micheli Pag. 742/743
il de relato delle vox populi: è da sempre una pietra miliare di certezza, con la C maiuscola.
Non affermiamo che sia vero o no, ma è agli atti. Da domandarsi perchè inventarsi questa storia quando magari sei consigliato da tutti di stare zitto.
Riportare una vox populi NON vuol dire inventare.
Nè, nello specifico, il mio commento ha mai sostenuto che Sisani abbia mentito o inventato o altro, nè che Vi abbia attribuito una fideistica accettazione del suo dichiarato.
Riportare una vox populi vuol invece dire :
a) non essere fonte diretta della informazione
b) che si riferisce una informazione non verificata
c) che si riferisce una informazione non attribuibile nominativamente e quindi non verificabile
d) essere informazione a valore pari a zero spaccato
Che il tutto stia o meno in un documento ufficiale non ne cambia l’assoluta aleatorietà del contenuto.
Cambia invece che:
a) non pare proprio ci siano fonti verificabili a sostenere che magari qualcuno (“tutti”[cit]) invece “gli avessero consigliato di stare zitto”[cit]… consiglio di cui nemmeno se ne comprenderebbe il perchè visto che la sua non era una testimonianza diretta ma di un generico ed indefinito relato privo di fonte originaria.
hazet
Per chiarire.
Il blog riporta ciò che è conosciuto nel caso MdF. Che sia conosciuto perchè in un atto ufficiale, che lo sia perchè riportato da un articolo di giornale, che lo sia perchè compare in un libro, ha poca importanza. E’ il lettore che giudicherà se quel dato ha importanza o no. Questa è la differenza fra portare avanti una propria teoria e riportare tutto lo scibile che sia valido o meno. Il lettore decide.
Ora nel caso in oggetto avrà sicuramente valore zero, ma quel testimone ha riportato la sua testimonianza di un fatto ascoltato da terzi, avrebbe senso non pubblicarlo perchè di valore esiguo? Quando poi son gli stessi magistrati a riportarlo negli atti ufficiali? Non credo.
Per quanto riguarda la nostra risposta “Da domandarsi perchè inventarsi questa storia quando magari sei consigliato da tutti di stare zitto.” è invece soggettiva, ma è una risposta, non un articolo. Soggettiva ma avvalorata dal fatto che molte testimonianze nel caso FN si sono modificate nel tempo (vedi ad esempio Emma Magara) e probabilmente, ed in questo sta la soggettività, sotto pressioni di terzi. Quindi l’indicazione che forse gli era più conveniente stare zitto rispetto ai fatti riportati è derivante dalle pressioni che terzi riuscivano ad esercitare.
Aggiungiamo, che è si voce terza, ma trova delle corrispondenze in altre testimonianze di episodi vissuti in prima persona, vedi Ferri o Mazzi.