Il 12 Dicembre 2003 rilascia testimonianza l’Ispettore Luigi Napoleoni.

Questa la testimonianza: Luigi Napoleoni testimonianza 12 12 2003

Questa la trascrizione:

Ministero dell’Interno Dipartimento della Pubblica Sicurezza
GRUPPO INVESTIGATIVO DELITTI SERIALI FIRENZE – PERUGIA

Viale Gori 60, 50127 Firenze Fax +3955/3238179 email gidesfirenze@libero.it

OGGETTO: Verbale di sommarie informazioni rese da:

NAPOLEONI Luigi, nato a Sambuci (Roma) il 9.6.1930, residente a Perugia in Strada Marcianese nr. 12, telefono 075/38284, Ispettore della Polizia di Stato in quiescenza.

Il 12 dicembre 2003, alle ore 11.29, in Firenze, viale Gori nr. 60, presso gli Uffici del Gruppo Investigativo Delitti Seriali Firenze – Perugia.

Innanzi ai sottoscritti Ufficiali ed Agenti di P.G. Ispettore Capo Michelangelo CASTELLI e Assistente Capo BORGHI Alessandro, appartenenti all’Ufficio in intestazione, è presente il nominato in oggetto, il quale viene escusso in merito al Procedimento Penale nr. 17869/01, su delega del Procuratore della Repubblica Dr. Giuliano Mignini.

Il NAPOLEONI dichiara:

Domanda: Cosa ci può riferire sulla morte del Professor NARDUCCI?

Risposta: “Sono stato in servizio presso la Questura di Perugia, dal 1971 al 1990, in particolare parecchi anni li ho trascorsi alla Squadra Mobile, in qualità di responsabile di detto Ufficio, mentre gli ultimi tre anni sono stato assegnato alla Digos di Perugia. La notte fra l’8 ed il 9 ottobre 1985, fui chiamato di notte tardi dall’allora Questore di Perugia Dott. Trio, il quale mi informò della scomparsa di una persona e che mi sarei dovuto recare urgentemente al lago Trasimeno per effettuare degli accertamenti e delle ricerche. Sul posto appresi che la persona scomparsa era il Professor Francesco Narducci, figlio del Professor Ugo Narducci. Quest’ultimo persona molto conosciuta a Perugia. Vorrei precisare che il tutto mi sembrò alquanto anomalo, il fatto di essere stato chiamato direttamente dal Questore, il quale non aveva avvertito il mio dirigente Dr. Speroni. Posso comunque affermare che in quel periodo vi era un avvicendamento di dirigenti e quindi era già capitato in precedenza che fossi interpellato io direttamente per fatti che riguardavano la Squadra Mobile. Dopo la chiamata del Questore mi sono recato unitamente credo all’appuntato CAMBULA al lago Trasimeno. Ivi giunti mi resi conto che sul posto vi si trovava personale dei Carabinieri, alcuni familiari dello scomparso, nelle persone del padre Ugo ed altri che io non conosco. Ricordo, ma non ne sono certo che tutti i parenti si trovavano all’interno di un capanno di rimessaggio per le barche, e se non vado errato insieme a loro si trovava anche il Questore TRIO. Su la presenza del Questore, potrei confondere con il giorno del ritrovamento del cadavere del NARDUCCI, dove posso affermare con certezza che era presente il Dr. TRIO. Continuando a ricordare la notte fra il giorno 8 ed il giorno 9, quando arrivai al lago, che era mattina presto, inizia subito a raccogliere i primi elementi. In questo contesto appresi del ritrovamento della moto del NARDUCCI, che ricordo che era di colore rosso e si trovava appoggiata ad un albero, nei pressi del lago. Ricostruimmo le ultime ore del Professor NARDUCCI, infatti a dire dei testimoni presenti lo stesso era giunto al lago in moto e successivamente era uscito con la sua barca che teneva ormeggiata, mi sembra a San Feliciano. Dell’uscita credo che il NARDUCCI avvertì il custode del rimessaggio, il quale fra l’altro mi sembra che sia stato proprio lui a dare l’allarme, non vedendo rientrare la barca. Io ho partecipato personalmente alle ricerche a bordo di un naviglio, del quale non ricordo chi fosse il proprietario, nelle mattine del 9 ottobre, 10 ottobre e 12 ottobre, tutte con esito negativo. Il giorno 13 ottobre, che ricordo di domenica, fui avvertito a casa, dalla Centrale Operativa della Questura di Perugia, che al Trasimeno era stato ritrovato il cadavere del Professor NARDUCCI. Io avverti il mio autista, che credo fosse sempre CAMBULA, e con lui mi recai al Trasimeno, in località Sant’Arcangelo di Magione. Ivi giunto, ricordo di aver visto il Questore Dr. TRIO, il Dr. SPERONI con il suo autista TUNESI, il capitano dei Carabinieri De Carlo e molti curiosi. Seppi inoltre che sul posto erano stati i Carabinieri i primi ad intervenire. Ricordo chiaramente che il cadavere del Professor NARDUCCI, si trovava già adagiato sul molo e ricordo una donna china su di lui che lo stava esaminando. Successivamente appresi che la stessa era un medico. Io mi avvicinai, rimanendo comunque ad una certa distanza, dal momento che nelle immediate vicinanze vi si trovavano altre persone, fra cui i Carabinieri, forse i parenti, ed altra gente che io non conoscevo. Non posso essere più preciso per quanto riguarda la presenza del Questore TRIO sul molo. Dalle chiacchere che avevo raccolto nei giorni precedenti, sembrava che il NARDUCCI Francesco avesse grossi problemi familiari con la moglie, e che una volta era stato controllato, mentre viaggiava a bordo di un autovettura in stato di ebbrezza e nell’occasione fu ritrovata anche una bottiglia di whiskey. Sempre nella mattinata del giorno 13 ottobre, ricordo molto chiaramente che i parenti del NARDUCCI e il Questore TRIO sostenevano, contrariamente a quanto da me ipotizzato e cioè che si fosse suicidato, che il NARDUCCI fosse stato vittima di una disgrazia. La cosa mi lasciò alquanto perplesso, dal momento che avevo saputo anche che il NARDUCCI era anche un bravo nuotatore. Io ne parlai con il Dr. SPERONI, riferendogli quanto invece ipotizzavo io, ovvero che poteva trattarsi di suicidio. Non ricordo se SPERONI fu d’accordo con la mia tesi o meno. A questo punto io ed il collega che si trovava con me, ci allontanammo dal posto del ritrovamento, anche perché io ero stato comandato di servizio allo stadio, ove si disputava l’incontro Perugia Campobasso, ed anche dal momento che essendo arrivati prima i Carabinieri, tutte le incombenze del caso sarebbero spettate a loro. Credo che l’unico a rimanere sul posto sia stato il Questore TRIO, ma non ne sono certo.

Domanda: Si ricorda chi partecipò con lei alle ricerche e se venne anche altro personale da fuori?

Risposta: “Sicuramente insieme a me si trovavano anche del personale della Squadra Mobile di Perugia, non ricordo con precisione chi e non ricordo se alle ricerche ha partecipato anche persone provenienti da altre Questure o comunque persone non umbre.

Domanda: In merito a quanto saputo circa i problemi familiari del NARDUCCI ha mai svolto indagini o accertamenti inerenti le voci raccolte?

Risposta: “Mi sono limitato a raccogliere le voci della gente ed a riferirle ai colleghi ed al Dr. SPERONI, questo avvenuto nell’occasione in cui gli esternai, la mattina del 13 ottobre 1985 i miei dubbi sul fatto che la morte del NARDUCCI potesse essere stata una disgrazia

Domanda: Successivamente alla morte del NARDUCCI Francesco, quali erano le voci che circolavano per Perugia e dintorni?

Risposta: “Ricordo che sin dai giorni successivi al ritrovamento del cadavere del NARDUCCI, erano sorte voci che lo stesso potesse essere coinvolto con la vicenda del Mostro di Firenze. Io mi sono chiesto molte volte come mai la voce popolare avesse fatto questa congettura, ma non sono mai riuscito a darmi una risposta.

Domanda: Lei ha mai redatto atti inerenti questa vicenda o sa se siano stati redatti rapporti?

Risposta: “In questo momento non ricordo se io ho mai fatto qualche relazione o rapporto, ritengo che non essendo niente agli atti, non ho ritenuto utile relazionare alcunché. Anche perché non avevo trovato niente di concreto e pertanto non credo di aver redatto relazioni in merito.

Domanda: E’ a conoscenza se agli atti della Questura di Perugia c’erano fascicoli intestati a qualsiasi titolo al NARDUCCI Francesco?

Risposta: “Io personalmente non ricordo di averli visionati, ma penso che trattandosi di “scomparsa di una persona”, ci dovrebbe essere il fascicolo Q 2/2 o perlomeno altro fascicolo riguardante la morte.

Domanda: Lei conosceva personalmente il NARDUCCI Francesco?

Risposta: “No, non l’ho mai conosciuto.

Domanda: Sa in che rapporti era il Questore TRIO con la famiglia NARDUCCI?

Risposta: “Ho appreso, solo dopo la morte del NARDUCCI Francesco, che era un amico di famiglia.

Domanda: Sa se NARDUCCI Ugo appartenga a qualche Loggia Massonica?

Risposta: “Si, sono a conoscenza che il professor NARDUCCI Ugo faceva parte di una Loggia Massonica, penso di Perugia. Tale notizia l’ho appreso da un conoscente di cui non conosco il nome e che stava parlando con altre persone.

Domanda: Ha mai saputo se il Questore TRIO fosse affiliato a qualche loggia Massonica e cosa ci può riferire della sua persona?

Risposta: “Non l’ho mai saputo, ricordo che lo stesso ogni tanto frequentava l’Accademia dei Filedoni, presso la quale effettuava delle conferenze. Tale accademia, per quanto è a mia conoscenza è un circolo culturale, frequentato da molti esponenti della Perugia bene. Ricordo che nel 1985, aveva come autista l’Agente Leonardi. Della persona di TRIO, ricordo che era un fine dicitore, molto acculturato, prolisso nei discorsi. Nel contesto, posso dire che è stato un buon Questore, che è rimasto a Perugia 5 o forse 6 anni in carica.

Domanda: Ricorda la presenza di Vigili del Fuoco durante le operazioni di ricerca e poi nell’occasione del ritrovamento del cadavere del NARDUCCI?

Risposta: “Non ho un ricordo preciso, ma ritengo che certamente qualche Vigile del Fuoco era presente, anche alla luce della mia esperienza professionale.

Domanda: Ci può dire se è a conoscenza circa una lettera che il NARDUCCI Francesco, avrebbe lasciato prima della sua scomparsa e se del fatto ne ha mai parlato con qualcuno?

Risposta: “Non mi risulta che il NARDUCCI abbia lasciato mai lettere prima della sua scomparsa e di conseguenza non ne ho mai parlato con nessuno.

Domanda: Ha mai fatto indagini sul “Mostro di Firenze”?

Risposta: “Si, però non ricordo assolutamente i motivi e del perché sono state fatte. Ricordo però che in più occasioni è venuto a Perugia, personale che si occupava delle indagini sul “Mostro”, provenienti da Firenze, non ricordo però chi fossero, io mi sono limitato a dare supporto logistico e non credo di conoscere il risultato di tali indagini. Riferisco che dal registro mio personale degli straordinari, risulta che ho fatto servizio straordinario per indagini sul “Mostro”. Ripeto che non ricordo se erano indagini delegate o fatti da accertare in quanto, come Squadra Mobile eravamo venuti a conoscenza. Voglio precisare anche se sono state fatte indagini sul “Mostro di Firenze”, queste erano comunque effettuate da disposizioni del Dirigente. Sempre in riferimento a questo tipo di indagini, devo precisare che varie volte mi sono recato con alcuni colleghi fra cui Mazzi, Tardioli ed altri a Foligno per incontrare una sensitiva che in una occasione fece cadere in trance il MAZZI, che prese una penna e scrisse delle cose. Ricordo che questa ci disse che ad uccidere le coppie di Firenze non era una persona da sola, ma si trattava di più persona. Da quello che risulta in data 10/09/1985 ho fatto straordinario a Foligno e ritengo che questa sia una delle occasioni in cui ho fatto indagini sul “Mostro”, andando dalla sensitiva di cui sopra. Per altri motivi come Squadra Mobile sono venuto a Firenze in data 16/08/84 e 21/08/84.

Domanda: Si ricorda se il personale della Sezione SAM della Squadra Mobile di Firenze è venuto a Perugia prima o dopo la morte del NARDUCCI Francesco?

Risposta: “Non ricordo il periodo in cui il personale della Mobile di Firenze, Sezione SAM è venuto a Perugia, ricordo che sono venuti più di una volta e noi ci siamo limitati a fornirgli l’appoggio logistico.

Domanda: Ricorda come si chiamava questa sensitiva e dove abitava?

Risposta: “Non ricordo ne il nome ne l’indirizzo.

Domanda: Ricorda episodi in cui si è occupato di accertamenti o indagini relative alla vicenda del Mostro di Firenze?

Risposta: “Voglio preliminarmente dichiarare che tutti gli atti da me effettuati sia a Perugia che a Foligno, mi sono stati disposti dall’allora Dirigente della Squadra Mobile Dr. SPERONI, senza l’autorizzazione del quale io non mi sarei certo potuto allontanare da Perugia. In mancanza del Dirigente io ho sempre riferito tutti i miei spostamenti all’allora Capo di Gabinetto Dr. RENZINI. Chiarito ciò, per quanto posso ricordare che il giorno 10 del mese di settembre 1985, come ho trascritto dal registro del servizio straordinario, io mi sono recato in compagnia di qualche collaboratore, di cui adesso non ricordo il nome in Foligno, per: Servizi Di P.G. e sicurezza pubblica in Foligno – Indagini Relative al Mostro di Firenze, ritengo che però quest’ultimo riferimento potrebbe anche riferirsi ad altra località e non a Foligno. Se invece mi fossi recato a Foligno, con tutta probabilità sarebbe stato per recarsi dalla sensitiva. Il giorno 11 settembre 1985 ho nuovamente segnato straordinario con la motivazione: Indagine sul Mostro di Firenze, ma anche qui risulta mancare la località, e con tutta probabilità siamo tornati a Foligno, altrimenti non mi spiego in quale altro posto saremmo potuti andare. E’ stata in una di queste due occasioni che il MAZZI e caduto in trance, non ricordo quale delle due. In data 30 settembre 1985, io ho redatto una relazione di servizio inerente una notizia confidenziale ricevuta circa un episodio di violenza carnale avvenuto ai danni di una ragazza a Firenze. Tale notizia mi è stata confidata, sicuramente da PICCHI Franco, un conoscente per motivi di lavoro. Immediatamente io e il MAZZI abbiamo fatto degli accertamenti che scaturivano in una seconda relazione di servizio da me redatta in data 8 ottobre 1985, nella quale io riferivo di aver individuato a Firenze in via dei Serragli nr. 6 l’appartamento di Paolo Poli, presunto responsabile della violenza ai danni della ragazza. E’ chiaro che per effettuare tale individuazione io mi sono recato a Firenze, ma non ricordo quando precisamente, sicuramente nel periodo compreso fra il 30 settembre e l’ 8 di ottobre 1985. E’ probabile che l’appartamento di via Dei Serragli nr. 6 ritenevamo potesse essere collegato alla vicenda del Mostro di Firenze, cosa mai accertata. Era una supposizione.

Domanda: Dal momento che risulta mancante la località in cui nelle date 10 e 11 settembre 1985 si è recato per effettuare indagini inerenti il Mostro di Firenze, in quale altro località potrebbe essersi recato?

Risposta: “Escluderei altre località, all’infuori di Foligno, in quanto ci recavamo presso quel centro per andare dalla sensitiva.

Domanda: Il PICCHI Franco le ha mai riferito episodi o fatti riconducibili alla vicenda del Mostro di Firenze?

Risposta: “No, non mi ha mai parlato di fatti inerenti il Mostro di Firenze, o perlomeno in questo momento non me lo ricordo.

Domanda: Per quanto riguarda le indagini sul Mostro di Firenze effettuate in data 10 e 11 settembre 1985, ci può dire se erano state effettuate in base a qualche imput ricevuto dalla Squadra Mobile di Perugia?

Risposta: “Non ricordo proprio, il motivo dei due viaggi fatti, presumibilmente a Foligno per indagini inerenti la vicenda del Mostro di Firenze, sicuramente io ero accompagnato da altri colleghi, fra cui MAZZI e TARDIOLI e del fatto era al corrente anche il Dirigente Dr. SPERONI. Io ho un vuoto e non ricordo da dove sia nata l’esigenza di andare da questa sensitiva a Foligno per il Mostro di Firenze.

12 Dicembre 2003 Testimonianza di Luigi Napoleoni

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