Il 17 febbraio 2004 rilascia testimonianza Giancarlo Ferri, di professione pescatore.
Si tratta di un testimone diretto che nel pomeriggio del 9 ottobre 1985 (il giorno seguente alla scomparsa del Francesco Narducci) e vide su una barca a motore che si trovava in località San Feliciano il cadavere di un uomo che aveva avuto modo di osservare per diversi minuti, tanto che lo descriveva come: “…snello, asciutto, vestito con una maglietta…” e poi riconosciuto nelle foto del Narducci Francesco esibitegli dal PM.
Queste degli stralci delle su dichiarazioni:
Domanda: “Quando ha saputo della scomparsa del Narducci?”
Risposta: “Lo seppi verso le 15,30-16,00, più o meno…. L’indomani, dopo aver lavorato al mattino e aver pranzato verso le 13,30 circa, feci un giro a San Feliciano e mi recai al pontile a un centinaio di metri più a sud, rispetto alla darsena di Trovati. Come ho detto, a quanto ricordo, era il giorno dopo la scomparsa del medico. In lontananza, avevo visto che in quel punto vi erano tre o quattro barche al largo dell’isola Polvese a sud-sud ovest rispetto alla costa meridionale dell’isola, nella zona del Muciarone. Io ero a terra e per una mezz’oretta ho osservato le barche e i pescatori che si adoperavano per cercare qualcosa…. A un certo punto, verso le ore 15,30-16,00 circa, ho visto una certa animazione nella zona delle ricerche…..Non mi ricordo quanti pescatori c’erano nella barca con il cadavere. Mi pare uno solo. Ho visto il cadavere a circa un metro di distanza perché mi sono avvicinato e l’ho osservato per circa sette-otto minuti…. Il cadavere era steso sulla barca, supino, con le palme delle mani rivolte verso l’alto e all’altezza delle spalle, come se facesse l’atto di arrendersi. I capelli erano di lunghezza normale e leggermente radi sulla fronte. Quest’ultima era di media altezza. Gli occhi non erano gonfi ed erano semi-chiusi; il naso era regolare e, a quanto ricordo non notai lesioni al volto né notai sangue; le labbra erano un pochino violacee ma erano di dimensioni normali e non gonfie; il colorito era bianco pallido. Le braccia erano robuste e muscolose e l’uomo indossava una maglietta estiva marroncina. Ricordo che faceva caldo e questo tipo di indumenti non mi stupì…L’uomo non era gonfio e soprattutto non aveva pancia, era asciutto e normale come dimensioni. Non aveva pantaloni a quanto ricordo, ma aveva un costume da bagno. Mi pare che il costume fosse a pantaloncini corti, ma non ricordo nient’altro. Le gambe erano nude e non aveva né calze né scarpe a quanto ricordo. La barca era lunga circa cinque-sei metri e il cadavere si trovava al centro della stessa. La testa era rivolta verso la prua ed io lo vidi dalla testa ai piedi, cioè al contrario. Dalla testa alla prua vi sarà stato circa un metro di distanza e i piedi erano distesi lungo il fondo della barca…..Sulla barca c’era, a quanto ricordo, una sola persona che mi pare che io conoscessi ma non saprei indicarne il nome…. Quello che posso affermare con sicurezza è che intorno non c’erano forze di Polizia né loro imbarcazioni…. Ripresi la macchina e mi diressi a casa a Monte del Lago, lasciando il cadavere sempre in quel punto, cioè all’interno della barca….. Dopo circa due o tre giorni, più o meno, forse anche più, al TG/3 regionale vidi le immagini del rinvenimento del cadavere del Prof. Narducci, così disse il giornalista. Rimasi stupito da questa trasmissione perché io il cadavere l’avevo visto alcuni giorni prima e non riuscivo a capire come mai la notizia fosse stata data quella sera, ad alcuni giorni di distanza dal rinvenimento. Rimasi altresì stupito, perché il cadavere era stato rinvenuto a Sant’Arcangelo e non a San Feliciano come avevo visto io. La televisione non fece vedere le immagini del rinvenimento a Sant’Arcangelo, ma fece vedere la foto dello scomparso, un uomo giovane, alto e ben piazzato. Era impossibile che avessero trovato a Sant’Arcangelo, alcuni giorni dopo, il cadavere che io avevo visto alcuni giorni prima….. Debbo precisare… che il cadavere che vidi il 9, lo vidi al rovescio ed era in maglietta, pallido e bagnato…..Sono stato l’unico che ha visto il Narducci cadavere e che ho avuto il coraggio di parlare, perché gli altri che l’hanno visto non lo ammetteranno mai.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 326/327
Quando gli viene mostrata la foto che ritrae il cadavere disteso sul pontile di Sant’Arcangelo, non riconosce nulla e dichiara:
“Il cadavere che vedo mi sembra piuttosto gonfio, mentre quello che ho visto io era snello e asciutto. Inoltre l’uomo che vedo nella foto sembra indossare una camicia mentre quello che ho visto io aveva una maglietta marroncina. Infine l’uomo che io vidi non aveva pantaloni né una cintura chiara come quella che io vedo raffigurata. Escludo al cento per cento che il cadavere da me visto sia quello della foto. Questo ha il volto nero in modo impressionante, quello che io vidi era normalissimo e bianco, pallido, anche l’imbarcazione che ha riportato il cadavere è diversa, quella che io vidi era su una barca da pescatore, a motore. Chi lo riportò a terra erano pescatori, forse nemmeno di San Feliciano. Saranno state le quindici e trenta, le condizioni di luce ottime, il tempo bello, senza vento, il lago calmo. A quanto ricordo la televisione fece vedere le immagini qualche giorno dopo il ritrovamento del cadavere di Sant’Arcangelo e quando le vidi dissi a mia moglie: “Ma questo non può essere, perché io l’ho visto qualche giorno fa a San Feliciano e non a Sant’Arcangelo“.
Mostrategli la fotografia di Francesco Narducci lo riconosce come l’uomo da lui visto sulla barca. In parte dal Nota Finale Gides 4 aprile 2007 Pag. 14
“Tornai a casa perché, a quanto ricordo, quella settimana lavoravo di mattina. Non sentii né la radio né la televisione dare la notizia della scomparsa di questa persona che non conoscevo. L’indomani, dopo aver lavorato al mattino e aver pranzato verso le 13,30 circa, feci un giro a San Feliciano e mi recai al pontile a un centinaio di metri più a sud, rispetto alla darsena di Trovati. Come ho detto, a quanto ricordo, era il giorno dopo la scomparsa del medico. In lontananza, avevo visto che in quel punto vi erano tre o quattro barche al largo dell’isola Polvese a sud-sud ovest rispetto alla costa meridionale dell’isola, nella zona del Muciarone. Io ero a terra e per una mezz’oretta ho osservato le barche e i pescatori che si adoperavano per cercare qualcosa. Saranno state circa quattro o cinque persone. Intorno a me c’erano quattro o cinque persone che guardavano in silenzio. Senz’altro saranno stati di San Feliciano. A un certo punto, verso le ore 15,30-16,00 circa, ho visto una certa animazione nella zona delle ricerche in cui, allora, l’acqua era profonda quattro o cinque metri e in profondità c’erano le alghe.
A.D.R. Nella zona in cui fu trovato il corpo non vi erano pali per i tofoni. Una delle barche con un cadavere a bordo si è portata nella piccola darsena a nord, a circa 50 metri dal pontile verso Monte del Lago.
A.D.R. Non mi ricordo quanti pescatori c’erano nella barca con il cadavere. Mi pare uno solo. Ho visto il cadavere a circa un metro di distanza perché mi sono avvicinato e l’ho osservato per circa sette-otto minuti.”
Domanda:” Come era il cadavere e come era vestito? Risposta: “Il cadavere era steso sulla barca, supino, con le palme delle mani rivolte verso l’alto e all’altezza delle spalle, come se facesse l’atto di arrendersi. I capelli erano di lunghezza normale e leggermente radi sulla fronte. Quest’ultima era di media altezza. Gli occhi non erano gonfi ed erano semi-chiusi; il naso era regolare e, a quanto ricordo non notai lesioni al volto né notai sangue; le labbra erano un pochino violacee ma erano di dimensioni normali e non gonfie; il colorito era bianco pallido. Le braccia erano robuste e muscolose e l’uomo indossava una maglietta estiva marroncina. Ricordo che faceva caldo e questo tipo di indumenti non mi stupì.
A.D.R. L’uomo non era gonfio e soprattutto non aveva pancia, era asciutto e normale come dimensioni. Non aveva pantaloni a quanto ricordo, ma aveva un costume da bagno. Mi pare che il costume fosse a pantaloncini corti, ma non ricordo nient’altro. Le gambe erano nude e non aveva né calze né scarpe a quanto ricordo. La barca era lunga circa cinque-sei metri e il cadavere si trovava al centro della stessa. La testa era rivolta verso la prua ed io lo vidi dalla testa ai piedi, cioè al contrario. Dalla testa alla prua vi sarà stato circa un metro di distanza e i piedi erano distesi lungo il fondo della barca.” Vedi Relazione Commissione Parlamentare
verso le 13,30 circa, feci un giro a San Feliciano e mi recai al pontile a un centinaio di metri più a sud, rispetto alla darsena di TROVATI. Come ho detto, a quanto ricordo, era il giorno dopo la scomparsa del medico. In lontananza, avevo visto che in quel punto vi erano tre o quattro barche al largo dell’Isola Polvese a sud-sud ovest rispetto alla costa meridionale dell’isola, nella zona del Muciarone. Io ero a terra e per una mezz’oretta ho osservato le barche e i pescatori che si adoperavano per cercare qualcosa…. A un certo punto, verso le ore 15,30-16,00 circa, ho visto una certa animazione nella zona delle ricerche…. Non mi ricordo quanti pescatori c’erano nella barca con il cadavere. Mi pare uno solo. Ho visto il cadavere a circa un metro di distanza perché mi sono avvicinato e l’ho osservato per circa sette-otto minuti…. Il cadavere era steso sulla barca, supino, con le palme delle mani rivolte verso l’alto e all’altezza delle spalle, come se facesse l’atto di arrendersi. I capelli erano di lunghezza normale e leggermente radi sulla fronte.
Quest’ultima era di media altezza. Gli occhi non erano gonfi ed erano semi-chiusi; il naso era regolare e, a quanto ricordo non notai lesioni al volto né notai sangue; le labbra erano un pochino violacee ma erano di dimensioni normali e non gonfie; il colorito era bianco pallido. Le braccia erano robuste e muscolose e l’uomo indossava una maglietta estiva marroncina. Ricordo che faceva caldo e questo tipo di indumenti non mi stupì…L’uomo non era gonfio e soprattutto non aveva pancia, era asciutto e normale come dimensioni.
Non aveva pantaloni a quanto ricordo, ma aveva un costume da bagno. Mi pare che il costume fosse a pantaloncini corti, ma non ricordo nient’altro. Le gambe erano nude e non aveva né calze né scarpe a quanto ricordo. La barca era lunga circa cinque-sei metri e il cadavere si trovava al centro della stessa. La testa era rivolta verso la prua ed io lo vidi dalla testa ai piedi, cioè al contrario. Dalla testa alla prua vi sarà stato circa un metro di distanza e i piedi erano distesi lungo il fondo della barca…..Sulla barca c’era, a quanto ricordo, una sola persona che mi pare che io conoscessi ma non saprei indicarne il nome…. Quello che posso affermare con sicurezza è che intorno non c’erano forze di Polizia né loro imbarcazioni…. Ripresi la macchina e mi diressi a casa a Monte del Lago, lasciando il cadavere sempre in quel punto, cioè all’interno della barca….. Dopo circa due o tre giorni, più o meno, forse anche più, al TG/3 regionale vidi le immagini del rinvenimento del cadavere del Prof. NARDUCCI, così disse il giornalista.
Rimasi stupito da questa trasmissione perché io il cadavere l’avevo visto alcuni giorni prima e non riuscivo a capire come mai la notizia fosse stata data quella sera, ad alcuni giorni di distanza dal rinvenimento.
Rimasi altresì stupito, perché il cadavere era stato rinvenuto a Sant’Arcangelo e non a San Feliciano come avevo visto io. La televisione non fece vedere le immagini del rinvenimento a Sant’Arcangelo, ma fece vedere la foto dello scomparso, un uomo giovane, alto e ben piazzato. Era impossibile che avessero trovato a Sant’Arcangelo, alcuni giorni dopo, il cadavere che io avevo visto alcuni giorni prima….. Debbo precisare… che il cadavere che vidi il 9, lo vidi al rovescio ed era in maglietta, pallido e bagnato…..Sono stato l’unico che ha visto il NARDUCCI cadavere e che ha avuto il coraggio di parlare, perché gli altri che l’hanno visto non lo ammetteranno mai. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 326/327
Io decisi di andarmene perché mi trovavo a disagio, preferii, quindi, allontanarmi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine. Ripresi la macchina e mi diressi a casa a Monte del Lago, lasciando il cadavere sempre in quel punto, cioè all’interno della barca. Aggiungo di aver sentito dire che nel palazzo di giustizia di Perugia, un magistrato avrebbe ricevuto una telefonata in seguito alla quale avrebbe raggiunto San Feliciano. Mi pare che questo magistrato avesse un cognome che iniziava con la “C” ma non ne sono sicuro. Poi questo Magistrato sarebbe andato a San Feliciano assieme ad una signora giovane che sarebbe stata la moglie dell’uomo rinvenuto cadavere.
Aggiungo che mi è stato detto, da persone del posto, che nella villa degli zii del NARDUCCI che si trova tra la spiaggia comunale Albaia e Torricella, in mezzo al bosco, attualmente di proprietà di inglesi o tedeschi, vi era una stanza aperta che poi sarebbe stata murata, al cui interno ci potrebbero essere oggetti di interesse per le indagini. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 335/336