Mostro, frode processuale giornalista Rai a giudizio
IL giornalista della Rai di Firenze Giovanni Spinoso è stato rinviato a giudizio dal Gip Elisabetta Improta per frode processuale, detenzione e porto di parte di arma e furto. Il processo si aprirà il 23 giugno. Spinoso, 61 anni, marito della sorella di Pia Rontini, una delle vittime del mostro di Firenze, che la uccise con il fidanzato Claudio Stefanacci a Vicchio il 29 luglio 1984, è accusato di aver inviato nel maggio ‘ 92 ai carabinieri l’asta guidamolla di una Beretta calibro 22 (come la pistola del mostro), avvolta in due pezzi di stoffa sottratti in casa di Pietro Pacciani e accompagnata da un biglietto anonimo che accusava dei delitti il contadino di Mercatale. Con Spinoso è stato rinviato a giudizio per frode processuale, favoreggiamento e autocalunnia anche Flavio Graziano, 42 anni, di Asti, assiduo frequentatore dei processi sui delitti del mostro, dove accompagnava Renzo Rontini, padre di Pia e suocero di Spinoso. Nel 1997, durante il processo ai «compagni di merende», consegnò agli investigatori un biglietto, apparentemente scritto da Pacciani, in cui era segnato il numero di targa dell’auto di Claudio Stefanacci. Disse di averlo trovato in un podere a Vicchio, poi cambiò versione confessando di averlo confezionato lui. Nei suoi confronti si è costituita parte civile Winnie Rontini, la madre di Pia, con l’avvocato Patrizio Pellegrini. Spinoso, difeso dall’avvocato Guido Puliti, ha sempre negato di essere l’autore della lettera anonima che accusava Pacciani. Nell’ottobre scorso, durante una conferenza stampa organizzata dal Comitato di redazione della Rai di Firenze, che ieri gli ha rinnovato la sua solidarietà, Spinoso invitò a farsi vivi sia l’anonimo del ’92, sia quelli che nel settembre 2001 avevano spedito tre lettere di minacce all’allora capo della squadra mobile Michele Giuttari. Anche quelle missive erano state attribuite a lui: per colpa – sostenne – di «una cultura del sospetto». (f.s.)
FRANCA SELVATICI