Il 29 Marzo 2004 va in onda la trasmissione televisiva “Chi l’ha Visto?”
Questa è la trasmissione televisiva a cui si riferisce Mario Spezi durante l’intercettazione del 10 Febbraio 2004.
La trasmissione televisiva costruita ad arte riporta il caso di un morto in prossimità del lago Trasimeno, il dentista Giampiero Puletti, morto suicida il 28 febbraio 1995 con un colpo di pistola cal. 7,65 in un appezzamento di terreno nella zona di Torricella di Magione.
Il procedimento su Puletti, n. 401/95, era stato archiviato il 3 aprile 1996 come suicidio.
Lo scopo della trasmissione è di far apparire il Puletti, morto per debiti di gioco ed indebitato con degli usurai, come il medico che viene evocato durante la telefonata all’estetista di Foligno, la Dorotea Falso. La minacciata di farle fare la fine del medico morto ammazzato perchè non aveva pagato i suoi debiti. In pratica la trasmissione televisiva induce a scambiare il Francesco Narducci con Puletti tanto da far risultare tutta l’inchiesta perugina come assurda.
Infatti è trionfante lo Spezi quando comunica la notizia, durante l’intercettazione, all’amico d’infanzia Francesco Calamandrei: “Stiamo preparando una trasmissione RAI in cui si demolisce tutto…eh ! Abbiamo trovato una bella roba…è meglio a voce…”.
Il preludio alla trasmissione televisiva era il coinvolgimento della vedova del Puletti, Sig.ra Sandra Banci intervistata e convinta dai giornalisti che le indagini erano state mal condotte e che quello che sembrava riferirsi alla vicenda Narducci si riferisse in realtà proprio a suo marito, caduto vittima di usurai. Dell’intervista si occupò Giuseppe Rinaldi, stretto collaboratore di Mario Spezi, tanto che il Rinaldi lo appella di “Maestro”. Rinaldi ha lavorato anche per “Chi l’ha visto?”.
Il Rinaldi invitava fra l’altro la Sig.ra Banci Sandra a prendere contatto con l’Avv. Alfredo Brizioli che l’avrebbe aiutata nei procedimenti del caso, come ad esempio ottenere il fascicolo della morte del marito.
Tali atti si trovano nell’ambito di tutta la documentazione relativa al procedimento in questione, che è stata depositata il 22.12.09 (in particolare nel faldone n. 1, dove si trovano anche i verbali di assunzione a informazione delle persone informate sui fatti). A proposito della vicenda “PULETTI”, gli atti contenuti in copia nel faldone n. 2, vale a dire la “denuncia di gioco d’azzardo presentata da GUIDA ALESSANDRO MARIA e ANTONIO” ai CC di Magione il 27.08.1995, l’informativa sul rinvenimento del cadavere del Dr. GIAMPIERO PULETTI e le foto allegate rendono evidenti come quest’ultimo fosse stato rinvenuto cadavere vicino ad una roulotte, in area prossima sì al Lago Trasimeno, ma in piena terraferma, in circostanze radicalmente diverse da quelle del rinvenimento del cadavere all’epoca (cioè dieci anni prima) identificato per il NARDUCCI.
Anche la documentazione di cui al faldone n. 3 prodotto, relativa alle telefonate ricevute dalla FALSO, conferma che le stesse si riferivano proprio alla vicenda del “mostro di Firenze” e a FRANCESCO NARDUCCI, senza alcuna possibilità di confusione con la morte del PULETTI.
D’altra parte, la richiesta d’archiviazione del procedimento n. 7741/04/44 RGNR in data 24 maggio 2005 da parte del Dr. DARIO RAZZI contiene, oltre ad una puntuale ricostruzione della genesi del procedimento 7741/04/44 (e del precedente proc. n. 401/95 sul suicidio del Dr. PULETTI), significativi riferimenti alle condotte degli indagati BRIZIOLI ALFREDO e RINALDI GIUSEPPE (vds. soprattutto alle pp. da 5 a 19 e 20 della richiesta d’archiviazione), lasciandone la configurabilità in termini di reato a chi vi parla. La richiesta è stata accolta dal GIP con decreto di archiviazione del 14 luglio 2005 (vds. il faldone n. 4).
Quindi si sgonfia il tentativo di spostare l’attenzione da Narducci al Puletti, anche se mediaticamente si crea terreno di scontro. Le telefonate ricevute dalla Falso si riferivano proprio alla vicenda del “Mostro di Firenze” e a Francesco Narducci, senza alcuna possibilità di confusione con la morte del Puletti.
Nel verbale in data 14 gennaio 2005, relativo al vecchio proc. n. 8970/02/21, la Sig.ra Sandra Banci ha ricostruito in dettaglio tutta la vicenda.
Vedi: Sentenza Micheli Pag. 800/801/802
BUONASERA, IL SUICIDIO AVVENNE NON IN UN TERRENO QUALSIASI, MA IN UN TERRENO DI PROPRIETA’ DEL DOTTORE, DOVE AVEVANO LA ROULOTTE PER PASSARE GIORNATE ESTIVE IN PROSSIMITA’ DELLE RIVE DEL LAGO.
Grazie dell’informazione