Il 29 Aprile 2004 rilascia testimonianza Enzo Leonardi, autista personale del Dr. Francesco Trio. Viene sentito dai Pubblici Ministeri Dr. Giuliano Mignini sost. E Dott. Paolo Canessa, assistiti dall’Ispettore Capo Fantauzzi, presenti, per esigenze investigative IL tenente CC Antonio Morra, gli Assistenti Capo Bordoni Plinio e Maurizio Mion.
Questa la testimonianza: Enzo Leonardi testimonianza 29.04.04
Questa la trascrizione della testimonianza:
Si dà atto che vengono riletti i verbali di assunzione a informazioni, già resi in precedenza dal Leonardi Enzo, sia quello reso di fronte al personale della Squadra Mobile, sia quello reso in Procura, innanzi al Dr. Mignini Giuliano. A lettura avvenuta, il Leonardi dichiara: “ confermo quanto dichiarato alla Squadra Mobile in data 07.12.2002 e quanto dichiarato in data 05.03.2003 in questi Uffici.”
Domanda: Ci sono altri particolari che vorrebbe dire, circa questi fatti?
Risposta: “Io non ho altri ricordi di questa situazione. Per me è stata una cosa normalissima, come tante e non ho altro da aggiungere, proprio non ricordo altro.”
Domanda: Lei ha già dichiarato che non era una cosa normale quella che era accaduta, ossia il fatto che il cadavere veniva riportato a casa senza altri accertamenti, ora dice che per lei è un fatto normalissimo; perché questa contraddizione ? Cosa può riferire circa questa storia?
Risposta: “Per me è stata una vicenda normalissima e non ricordo altri particolari anche perché avevo altri problemi personali che non mi permettevano di essere presente a tale situazione.”
Domanda: Nei giorni della scomparsa del Professor Narducci, ricorda di aver accompagnato il Questore Trio in qualche luogo?
Risposta: “Non ricordo nulla; sicuramente l’avrò accompagnato da qualche parte per appuntamenti istituzionali.”
Domanda: qual era all’epoca il suo orario di lavoro?
Risposta: “In prevalenza era dalle 08,00 alle 14,00, oltre agli eventuali orari straordinari del Questore. Preciso che all’epoca ero l’unico autista del Questore.”
Domanda: E’ accaduto in altre occasioni che il Questore la richiamasse la domenica quando era in libertà ?
Risposta: “E’ accaduto qualche volta, quando il Ministro Scalfaro andava in ritiro in un convento di Assisi e il Questore, verso le 12 della domenica all’incirca, mi faceva chiamare per dirmi che mi attendeva alle 15.”
Domanda: nei momenti liberi, dove andava il Questore Trio e quali erano le persone che più frequentava?
Risposta: “Andava a cena fuori, a volte a teatro. Ricordo che frequentava il signor Milletti, titolare della ex Primizia, negozio di fiori in Via Cortonese; il Dottor De Cenzio, padre del suo attuale genero. Posso dire comunque che il Dottor Trio era molto indipendente; infatti mi chiedeva di rifornire la macchina di servizio e poi, nel pomeriggio usciva da solo, dicendomi di andarmene a casa perché non aveva bisogno di me. Il giorno dopo, quando prendevo servizio, mi accorgevo che alla macchina mancavano circa dieci e anche venti litri di carburante, ciò che corrisponde a circa 160 km., all’incirca.”
Domanda: ricorda chi c’era al centralino della Questura nell’ottobre 1985?
Risposta: “Al centralino c’era l’appuntato Rodati, un certo Palermo, ma non ricordo con esattezza se in quel periodo andò in pensione. All’anticamera del questore vi era il collega Tridente e poi fu si aggiunse anche Salvi, che fu portato dallo stesso Questore. Di fronte alla stanza del Questore, vi era la segreteria, ove prestava servizio il Maresciallo Assalve. Subito prima dell’anticamera, sempre sulla sinistra lato strada, vi era l’Ufficio del Capo di Gabinetto, retto dal DR. Renzini.”
Domanda: In quei giorni della scomparsa, chi frequentava il Questore e dove andava?
Risposta: “Che io ricordi, non abbiamo fatto niente di particolare; non posso escludere che si sia mosso da solo o con altri.”
Domanda: Si ricorda del Sabato antecedente il fatto del rinvenimento del cadavere del lago?
Risposta: “no, non ricordo nulla. Generalmente il Sabato, verso le ore 14,00, mi diceva che potevo andare via e mi lasciava in libertà per la domenica. Ciò deve essere accaduto anche in occasione del ritrovamento del cadavere di Narducci ma non ho un ricordo preciso delle parole del Questore. Aggiungo che il Dottor Trio aveva un appartamento nel palazzo ove aveva sede la Questura, situato al quinto piano di questo stesso palazzo che ospita oggi la Procura. Con lui vi era la moglie ed una figlia di nome Loredana, che aveva anche una casa a Madonna Alta, mentre il figlio viveva a Roma ove lavorava per una Banca sita in quella città.”
Domanda: Lei ha mai accompagnato il Dottor Trio fuori provincia o fuori regione? E’ stato a Firenze ?
Risposta: “Sì, sicuramente per questioni ufficiali, all’interno della regione. Anche fuori regione, come nella città di Roma. Che io mi ricordi, siamo stati solo a Roma. Io ho iniziato a fare l’autista di Trio dal mese di marzo 1985, sino all’anno 1988, quando è stato trasferito. A Firenze, non ricordo di esserci stato.”
Si dà atto che a seguito delle domande effettuate dal Dr. Mignini, il Leonardi dichiara di avere un attacco di ansia, dopo che gli è stata fatta la domanda specifica se fosse mai stato a Firenze con il Questore Trio. Si dà atto anche che già dall’inizio del verbale il Leonardi aveva dichiarato di essere agitato.
Il Leonardi dichiara: “io mi sono preoccupato perché non avevo capito la domanda.” Viene quindi ripetuta la domanda Domanda: Lei è mai stato a Firenze con il Questore Trio? Risposta: “No, mai.”
Domanda: Sa se il Questore si è mai recato a Firenze con qualche altro dipendente della questura?
Risposta: “No, non lo so; nessuno almeno mi ha mai riferito questi particolari.”
Domanda: lei ricorda se usciva qualcuno con il Questore Trio? Forse usciva insieme al suo collega Salvi?
Risposta: “Non lo so.”
Domanda: Si ricorda se quando ha saputo della scomparsa del Professor Narducci fosse mattina o pomeriggio?
Risposta: “era la mattina del giorno dopo la scomparsa del Dr. Narducci.”
Domanda: che motivo c’era di inviare la Squadra Mobile, visto che sul posto vi erano i Carabinieri e soprattutto perché vi è andato anche il Questore?
Risposta: “Non lo so; per me autista è normale e non mi sono posto problemi. Credo che il Questore si è recato sul posto perché era amico di famiglia dei Narducci. Io mi sono tenuto lontano dal pontile alla sinistra, guardando il lago e ciò per mantenere il collegamento radio con la centrale.”
Si dà atto che vengono mostrate le foto del giorno del rinvenimento del cadavere del lago, avvenuto in data 13.10.1985 , fra cui la foto siglata “6A – 7”, dalla quale risulta che l’autovettura di servizio si trova in posizione ben differente da quella dichiarata, così come risulta dalla foto “20A – 21”, vale a dire alla destra del pontile, nonché a pochi metri di distanza dallo stesso. Anche la foto siglata “7A – 8”, mostra la macchina di servizio, sempre sul lato destro del pontile. Il dottor Canessa fa notare ripetutamente al Leonardi la contraddizione di quanto dichiarato dallo stesso. Infatti, il Leonardi dichiarava di essersi posizionato sul alto sinistro del pontile, per far funzionare la radio montata sulla macchina. A questo punto, il Leonardi dichiara: “mi sono sbagliato.”
Domanda del Dr. Canessa: lei aveva mai visto queste foto?
Risposta: “no, non avevo mai visto queste foto”
Domanda: lei ha mai parlato con qualcuno di questa storia? Ne ha mica parlato con il Questore Trio?
Risposta: “No, con il Questore Trio non ne ho parlato. Con Napoleoni ne ho parlato recentemente quando lo incontrai in Questura e gli dissi che mi avevano chiamato e che gli avevo riferito quanto sapevo. Ciò lo feci perché il Napoleoni me lo chiese.”
Domanda: lei sapeva che il Napoleoni si era interessato di questa scomparsa?
Risposta: “No, non sapevo nulla perché lui stava alla Squadra Mobile, quindi non sapevo cosa facesse.”
Domanda: lei conosceva il Dottor Arioti e il Dottor Restivo? Se sì, si ricorda se fossero presenti in prossimità del pontile il giorno del rinvenimento del cadavere?
Risposta: “sì, li conoscevo ma non ricordo se vi fossero.”
Domanda: Quando hanno portato il cadavere sul molo, lei era già sul posto?
Risposta: “sì, mi ricordo quando arrivò la barca ed adagiò sul molo il cadavere.”
Domanda: Lei sa che la Squadra mobile fu avvisata del rinvenimento del cadavere del Professor Narducci durante un pomeriggio di un giorno lavorativo?
Risposta: “No, io non ho saputo nulla.”
Domanda: Conferma che il Questore Trio la fece chiamare alle 7 – 7,15 del mattino del 13 ottobre 1985, ordinandole di raggiungerlo nel pontile di Sant’Arcangelo?
Risposta: “Il centralino mi telefonò e mi disse proprio questo. Quando arrivai, il Questore era già nel pontile.”
Domanda: forse lei è stato a San Feliciano e non a Sant’Arcangelo? Si ricorda questo particolare?
Risposta: “no, non mi ricordo.”
Si dà atto che viene mostrata la foto siglata “ 6A – 7” al Leonardi e lo stesso dichiara: “avevo in mano il micro e mi vedo nella foto che mi viene mostrata”
Domanda: chi ha riconosciuto delle persone viste nelle foto?
Risposta: “Il Dottor Trio, L’ispettore Napoleoni, il Capitano dei Carabinieri Di Carlo, il collega Tardioli e il Dr. Speroni.”
Il Leonardi dichiara: “questa situazione mi sta logorando e mi sta rovinando la vita; dopo la prima citazione, sono caduto in un baratro, vedendomi con dei sospetti. Ho ha una vita stupenda, ma questa storia mi sta rovinando”.
A questo punto il Dottor Giuliano Mignini ed il Dottor Canessa Paolo contestano al Leonardi che lui aveva visto o saputo determinate cose e che gli era stato impedito di fare quello che voleva, ossia il suo dovere. Il Leonardi dichiara: “no, assolutamente no. Sono pronto a qualunque confronto.”
Si dà atto che il Leonardi si dichiara in stato di evidente turbamento: “ questa storia, cioè il fatto di essere stato chiamato la prima volta dalla Squadra Mobile e poi dal Magistrato, mi ha gettato in un baratro e mi ha distrutto la vita.”
Viene ripetuto al Leonardi, sia dal Dr. Mignini che dal Dr. Canessa, che lui era verosimilmente l’unico che aveva voluto procedere secondo la legge, ma che gli era stato evidentemente impedito ed il Leonardi dichiara: “questa cosa la devo assolutamente negare. Io ero l’ultimo pesciolino della situazione. Io mi trovo in un grande imbarazzo perché lì sul posto ero l’unico pesciolino in mezzo a tanti pesci grossi. Io mi sono sentito così perché sono stato coinvolto in questa storia a causa del Questore Trio.“
Il dottor Canessa contesta al Leonardi che lui si trova in questa situazione di disagio ora perché messo in difficoltà all’epoca dei fatti ed il Leonardi dichiara: “certo.” Di seguito aggiunge: “per venire qui, mi sono consigliato con un avvocato ed anche con il cardiologo, per sapere se fosse opportuno venirci. Con l’avvocato ho detto che io mi trovo in questa situazione e gli ho chiesto che cosa dovessi fare.“ Di seguito il Leonardi aggiunge : ”io mi trovo nel baratro perché sono stato coinvolto in questa storia.”
Domanda: Lei è a conoscenza del fatto che l’Isp. Napoleoni effettuò indagini sul Narducci sin da un mese prima della scomparsa e ricercò l’appartamento fiorentino del medico ?
Risposta: “Io non posso dire alcunché, ho letto sui giornali di questa casa, ma il solo pensiero di questa vicenda mi turba profondamente e mi sconvolge. Io mi auguro che le persone che mi hanno usato vengano scoperte. Aggiungo che intendevo dire che il fatto che Napoleoni facesse indagini a Firenze non lo conoscevo ed intendo sottolineare che la cosa che mi sconvolge è che io sia finito negli ingranaggi di questa indagine.“
Si dà atto che il Leonardi appare frastornato e preoccupato ed ad un certo punto rivolge questa domanda: “deve risultare sul verbale che questa cosa l’ha detta lei e non l’ho detta io”, riferendosi alle indagini svolte dall’Ispettore Napoleoni .
Si dà atto che viene chiesto al Leonardi del corteo che parte dal molo di Sant’Arcangelo e lo stesso definisce “famigerato” il corteo di macchine … quindi il Dr. Canessa chiede al Leonardi perché dica Famigerato corteo e lo stesso risponde: “ no, non intendo quello di corteo ma quell’altro quello che voi avete detto.” A questo punto il Dr. Canessa risponde che nessuno ha mai parlato di altro corteo.
Domanda: come mai ha chiesto che risultasse a verbale che io le ho chiesto se fosse a conoscenza delle indagini sul Narducci e sul cosiddetto “mostro di Firenze”, fatte dall’Ispettore Napoleoni?
Risposta: “volevo che risultasse a verbale che quelle cose me le ha dette lei.”
Domanda: nel precedente verbale ha dichiarato che nella villa dei Narducci vi erano delle persone di ceto medio alto; chi erano queste persone?
Risposta: “Non lo so. Io non conoscevo nessuno.”
Domanda: sempre nel precedente verbale lei ha dichiarato che lei, il Questore Trio, e il Maresciallo Assalve siete andati a prendere il Dr. Narducci per andare al Comune di Perugia per risolvere il problema della Cappella funeraria; le sembra normale che un Questore, in forma ufficiale e con il suo segretario Assalve, si rechi al comune per interessarsi della costruzione della Cappella funeraria?
Risposta: “io non posso dire niente; io sapevo questo e null’altro. Io ho fatto quello che mi è stato detto di fare; che dovevo fare?”
Domanda dell’Assistente Capo Maurizio Mion: ricorda cosa successe quando il cadavere fu portato nella villa?
Risposta: “Ricordo che arrivammo con le macchine dentro la villa; di fronte alla mia autovettura vi era il carro funebre ed un’altra autovettura. All’interno vi era solo il Questore e non ricordo se vennero gli altri della Squadra Mobile che si trovavano sul pontile. Ricordo che io sono sceso dalla macchina e sono rimasto lì. Vedevo le persone che entravano ed uscivano dalla casa. Il Questore andava e veniva dall’interno della casa dove si sarà trattenuto per circa due ore; notavo che lo stesso, ogni cinque, quindici minuti entrava ed usciva dalla casa. Ricordo che tornai a casa verso l’ora di pranzo.”
Si dà atto che, rispondendo a queste ultime domande, il Leonardi appare tranquillo e rilassato, molto diverso da come è apparso durante la verbalizzazione sui fatti relativi alle indagini di Napoleoni, al rapporto con Firenze ed alla distanza dal cadavere e dal pontile.
Domanda: che cosa le ha detto il Questore durante il viaggio di ritorno?
Risposta: “mi ha detto che cosa brutta era capitata a questo luminare, che questa disgrazia non ci voleva.”
Domanda: quando ha riparlato con il Questore Trio di questa storia?
Risposta: “ne parlai quando andai a fare le ferie a Catania con la mia famiglia, nell’anno 1989, quando il Dr. Trio mi invitò nella città dove appunto lui faceva il Questore e mi chiese se il Dr. Narducci ancora operasse alla clinica Liotti.”
Domanda: Lei ha mai saputo se altri dipendenti della Questura di Perugia furono invitati dal Questore Trio?
Risposta: “Non lo so; io ci sono andato ma non so se altri siano stati invitati.”
Domanda: lei ha detto che ha due figlie; sono sposate e lavorano?
Risposta: “non sono sposate. Una lavora alla Colussi e l’altra da Oliviero, un parrucchiere che si trova al centro di Perugia.”