Il 4 Maggio 2004 rilascia testimonianza Simone Ramadori, figlio di Cristina Peirone e di Sandro Ramadori.
Ha raccontato ciò che sentì dire da Ferruccio Farroni, uno degli amici più stretti dei Francesco Narducci e, insieme ad Antonio Morelli, “ricognitore” del cadavere ripescato il 13 ottobre.
Nell’estate 2001, partecipando ad una conversazione in casa della Peirone, di cui è stato convivente dal 2001 al 2003, il Ramadori ha detto: “Era soprattutto Ferruccio Farroni che parlava di questo medico che era stato un suo grande amico. Ricordo che il Farroni sottolineava con enfasi il fatto che l’amico non si fosse suicidato, ma fosse stato ucciso. Il Farroni discuteva animatamente solo con Laura Berrettini che, sorpresa, gli chiedeva come facesse a sostenere queste cose. Di preciso, il Farroni non rispose alla domanda, limitandosi a discorsi abbastanza generici, ma appariva convinto di quello che diceva…. Ad un certo punto, il fervore della discussione tra il Farroni e la Berrettini mi incuriosì ed io chiesi a Ferruccio come facesse a fare quelle affermazioni. Ma lui rispose seccamente che questo era quello che pensava, senza fornire spiegazioni. Rammento che il Farroni sosteneva che la morte del Narducci fosse collegata con qualcos’altro, non ricordo se con il “mostro di Firenze”, la Massoneria, o tutte e due. Ricordo anche che Ferruccio disse che Francesco era entrato in un giro più grande di lui. Parlando di questo giro, alluse ad un ambiente di “finocchi” altolocati, tra i quali vi era anche qualche politico importante.“ Vedi: Sentenza Micheli Pag. 359
Poi FERRUCCIO parlò di quando si era recato al pontile di S. Arcangelo o di S. Feliciano, non ricordo bene, per riconoscere il cadavere dell’amico. Disse che il cadavere era gonfio e sembrava essere stato da molto tempo in acqua, ma che lui l’aveva riconosciuto per quello dell’amico. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 393