Il 7 giugno 2004 rilascia testimonianza Giuseppe Rinaldi.

Questo uno stralcio della testimonianza:

“….Domanda: “Mi può anticipare il contenuto della video cassetta e l’epoca dell’intervista?”

Risposta: “Certo. Innanzitutto il colloquio con il Carmignani è avvenuto circa una settimana prima della trasmissione “Chi l’ha visto”, in cui indicavo la figura del medico dr. PULETTI, come probabile soggetto al quale si sarebbe potuta riferire la telefonata stessa che mi risultava aver dato origine alle indagini. Dato che nel corso degli incontri con il dr. Mignini e dr. Razzi, più volte mi è stato domandato perché mai fosse stato fatto il collegamento tra l’indagine sul Narducci e l’inchiesta sull’usura, a tale proposito, consegno questo VHS perché il soggetto intervistato, giornalista della cronaca perugina de “Il Messaggero”, mi racconta sinteticamente, mettendo in evidenza in maniera chiara i dati posseduti dalla stampa perugina in ordine alla questione Narducci – telefonata sull’usura. È per questa ragione che la consegno al dr. Mignini, semplicemente per metterlo ulteriormente a conoscenza delle “verità giornalistiche” riguardo a questo caso. In sintesi, all’interno del nastro, è riassunto ciò di cui sono a conoscenza da quando seguo la vicenda Narducci per “Chi l’ha Visto” e cioè: che tutto partì da una telefonata; che, a differenza di altri particolari dell’indagine, riguardo a quell’intercettazione o registrazione nessun giornalista della cronaca locale aveva detto più niente, al contrario di tanti altri punti dell’inchiesta. In sostanza, su quella telefonata non era stato detto più nulla, nonostante che sul caso Narducci fosse stato pubblicato un po’ di tutto, compresi i verbali d’interrogatorio. In definitiva, sull’ indagine, per me, “regina”, non si era saputo mai niente. Lo stesso giornalista intervistato su tale punto, constatava il “vuoto informativo” riguardo all’indagine sull’usura che, stando a quanto la stampa conosceva, era il fatto scatenante di tutta l’indagine.“

Alle ore 12.00 presenziano per esigenze investigative alla stesura del verbale il Ten. Antonio Morra e il M.A. s UPS Vincenzo Laurizi del R.O.N.O. CC. Perugia.

Domanda: “Lei ha mai potuto ascoltare questa telefonata e/o telefonate di cui ha parlato nella sua trasmissione? Ha mai parlato con persone a conoscenza di dette telefonate?”

Risposta: “ Non ho mai ascoltato la telefonate o le telefonate di cui ho parlato, ma, scambiando qualche parola con il dr. Piero Angeloni, due o tre giorni prima della trasmissione e alla mia domanda su quanto avevo in precedenza appreso da Alvaro Fiorucci ed altri, circa le telefonate da cui sarebbe partita l’indagine sull’usura il dr. Angeloni, ironizzando sulle indiscrezioni giornalistiche, ha detto che: L’indagine sull’usura non era ancora stata chiusa, che non era assolutamente vero che c’erano stati arresti o fermi e che le persone arrestate o fermate fossero state attenzionate dalla procura di Firenze. Aveva, inoltre, negato che persone coinvolte nel procedimento sull’usura fossero dedite a messe nere, contrariamente a quanto dettomi dal Fiorucci. Quando poi gli ho chiesto se la frase dicesse “Al Lago o nel Lago”, lui mi disse “Al Lago”. Ne ho tratto, quindi, la convinzione che il collegamento che io avevo ipotizzato fosse verosimile. Infatti, nell’ambito delle mie interviste e chiacchierate informali con la gente del lago, questi mi hanno parlato dei vari medici morti nel lago o al lago, tra cui il dr. PULETTI, che si era suicidato in riva al lago per debiti.

ADR.: Il riferimento al Puletti mi è stato fatto in una delle occasioni in cui sono stato a Perugia, ma non ricordo quando e posso dire che sono venuto con l’operatore e senza.

Domanda: “Quando le è venuto in mente che il medico a cui, secondo lei, si riferivano le telefonate, potesse essere il dr. Puletti?”

Risposta: “Ho fatto numerosi servizi sul Narducci e, stando in vari paesi, sulla costa del Trasimeno, ho parlato con molta gente che non voleva parlare del Narducci Posso comunque dire che erano pescatori e ho capito subito che non volevano parlare del fatto Narducci.”

Domanda: “Come è arrivato a prendere contatti con la moglie del defunto dr. Puletti?”

Risposta: “Ci sono arrivato mediante una indagine giornalistica.”

Domanda: “C’è stato qualcuno a Perugia che l’ha aiutata in queste ricerche, visto che lei, come ha già dichiarato in precedenza, non essendo giornalista non è vincolato al segreto professionale?”

Risposta: “No, l’ho contattata attraverso l’elenco telefonico e, saputo che abitava a Magione, l’ho incontrata in quella località. Lei mi ha parlato della morte del marito e mi ha detto che il Maresciallo dei Carabinieri di Magione Salaris , le aveva comunicato che, dopo la morte del marito, la Procura perugina aveva aperto un fascicolo con l’ipotesi di istigazione al suicidio da usura. Ho parlato anche con l’amico del dr. Puletti, dr. GUIDA, su indicazione della moglie del medico che ho incontrato a Bastia Umbra“

Domanda: “Lei ha parlato con qualcuno a Perugia di questa storia, in particolare ne ha parlato con l’Avvocato Alfredo Brizioli?”

Risposta: “Premetto che conoscevo l’Avvocato Alfredo Brizioli per averlo più volte intervistato nei vari servizi che ho fatto sulla morte del Narducci. L’avvocato Brizioli ha il suo studio nello stesso palazzo dell’Accademia dei “Filedoni”. Avevo saputo infatti che il Puletti giocava d’azzardo nell’Accademia dei Filedoni che si trova vicina al palazzo di giustizia e ,non avendola trovata, perché chiusa, ho chiamato di proposito telefonicamente l’Avvocato Alfredo Brizioli, chiedendogli notizie sull’Accademia stessa. L’Avvocato Brizioli mi è sembrato molto strano come se fosse curioso di sapere ciò che io sapevo. Sembrava come prendermi in giro e chiedeva perché mi interessassi all’Accademia. Io ho capito che non era il caso continuare e ho chiuso la conversazione”

A.D.R.: “Quando parlai al telefono con Alfredo Brizioli, non avevo ancora parlato con la moglie del dr. Puletti. L’indagine giornalistica sul caso Puletti era stata da me iniziata circa un mese prima. Circa venti giorni dopo il colloquio avuto con Alfredo Brizioli, ho contattato la moglie del dr. Puletti, la quale, fra le altre cose, mi ha detto che l’avvocato Alfredo Brizioli l’aveva chiamata circa una decina di giorni prima, chiedendole informazioni sulla vicenda della morte del marito.

Domanda: “La chiamata del Brizioli alla signora quando si colloca rispetto alla sua trasmissione?”

Risposta: “Secondo quanto riferitomi dalla signora, una settimana prima dell’incontro che ebbi con la stessa e circa venti giorni prima della trasmissione. Ho ritenuto allora che l’avvocato Brizioli fosse in qualche modo a conoscenza della vicenda Puletti e potesse “giocare” la notizia. Ho ritenuto pertanto necessario anticipare i tempi e ne ho parlato unicamente con l’autore del programma Pier Giuseppe MURGIA.”

A.D.R.: “La signora sempre nel suo studio di Magione, mi ha prima raccontato la vicenda del marito, informandomi che, all’epoca della morte, vi era stata un’ indagine per istigazione al suicidio da usura. Successivamente, ebbi un secondo colloquio con la signora che è quello che ho mandato in onda. Sulla base di quello che la signora mi disse, mi convinsi che l’ipotesi che avevo fatto e che mi aveva spinto a lavorare in questa direzione fosse esatta, nel senso che, posto che io pensavo che la telefonata non facesse il nome del Narducci, poteva riferirsi anche ad un altro medico, quindi anche al dr. Puletti.

A.D.R.: ”qualche tempo dopo, la moglie del dr. Puletti, mi ha detto che successivamente alla mia trasmissione, aveva avuto altri contatti con l’avvocato Alfredo Brizioli. Voglio specificare la ragione sulla quale fondavo l’ipotesi da cui partivo: se la telefonata avesse fatto riferimento esplicitamente a Narducci, avrebbe avuto un’ eco ben maggiore. Invece, a quanto mi risulta, nell’avviso ex art. 360 c.p.p. non compariva nessun riferimento alla telefonata. Leggendo i punti contenuti in quel provvedimento, deducevo che, se in quella telefonata fosse stato presente, accanto alla minaccia, il nome di Narducci, quell’episodio sarebbe stato il primo dei punti, contenuti nell’avviso. Invece non c’era, non solo: chi abilmente e recentemente ha diffuso parte dei verbali delle indagini, ha lasciato scoperto quello che, a mio avviso, è il punto fondamentale delle indagini, un punto importantissimo, perché, scoperto l’autore della telefonata o delle telefonate, a mio avviso, un usuraio, così almeno sapevo, si sarebbe giunti facilmente all’individuazione dei personaggi coinvolti nella morte del Narducci”.

Domanda: “Quando ha avuto l’ultimo contatto con l’avvocato Alfredo Brizioli?”.

Risposta: “Ogni volta che mi trovo a Perugia per lavoro, ho contatti con l’avvocato Brizioli e con l’avvocato Crisi, soprattutto al fine di intervistare il prof. Ugo Narducci e la sig.ra Francesca Spagnoli, loro assistiti. L’ultimo contatto avuto con il Brizioli è stato circa tre settimane fa. Ogni volta che ho avuto contatti con l’avvocato Alfredo Brizioli siamo sempre rimasti io lui e personale del suo studio. Non vi erano estranei….”

Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 350/351/352/353 e Vedi: Sentenza Micheli Pag. 808/809/810

7 Giugno 2004 Testimonianza di Giuseppe Rinaldi

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