L’11 Agosto 2004 rilascia testimonianza il Prof. Franco Fabroni, in quanto esperto di procedure di Medicina legale.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“….Domanda: “ all’interno dell’Istituto, qualche suo collega si è lamentato con lei del fatto che nessuno dell’Istituto fosse stato chiamato a fare i rilievi esterni e l’esame necroscopico? ”Risposta: “ dopo un po’ di tempo dalla morte, quando il caso acquistò una certa risonanza, ci chiedemmo se qualcuno di noi fosse stato chiamato e scoprimmo, un po’ stupiti, che nessuno era stato contattato. Aggiungo che, come direttore dell’Istituto di Medicina legale, che è sempre stato disponibile nei confronti dell’autorità giudiziaria, sono rimasto un po’ meravigliato della mancata nomina di qualcuno dell’istituto, sia da parte dell’autorità Giudiziaria sia delle parti private, in occasione dell’accertamento autoptico sul Narducci. Ricordo di essere stato contattato da un avvocato di Perugia, magro, di mezza età, che mi chiese informazioni sulla frattura del corno superiore della cartilagine tiroidea. Ricordo non era estate. Io gli dissi che, in mancanza di dati e di qualsiasi documentazione, non era possibile dare una risposta e non ricordo se, in quella o in altra occasione, il legale mi abbia fatto vedere qualche documento. Ricordo che io feci presente all’avvocato che sarei stato a sua disposizione in seguito a una regolare nomina.
”Domanda: “ la richiesta di colloquio che le rivolse il Professor Ugo, come si colloca cronologicamente rispetto a questo episodio? Risposta: “ è posteriore…..” Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 133
Domanda: In quali casi voi intervenivate?
Risposta: “In tutti i casi di morte che potevano avere un qualche interesse giudiziario e, quindi, dall’impiccato alla persona morta dentro casa, agli incidenti stradali ed agli omicidi e suicidi, oltre ad altri delitti contro la vita.”
Domanda: siete intervenuti su annegati?
Risposta: “Senz’altro, in più occasioni. Quando veniva trovato un cadavere annegato, o in un fiume o in un lago, venivamo chiamati e veniva effettuata la visita esterna e, ovviamente, l’autopsia, perché, per accertare le cause di morte dell’annegato, necessita l’autopsia.“. Vedi: Sentenza Micheli Pag. 149