Il 12 agosto 2004 rilascia testimonianza Giuseppe Restivo.
Questo uno stralcio della testimonianza:
“….non ho mai conosciuto il dr. Narducci e per quanto riguarda la famiglia SPAGNOLI ricordo di essere andato all’asilo con una Spagnoli. Posso dire che nell’agosto di due anni fa mia moglie mi disse di aver conosciuto una giornalista che sapeva tutto della vicenda NARDUCCI, la signora Gabriella Carlizzi. Bianca, mia moglie, mi disse che questo NARDUCCI era stato ucciso perché coinvolto nella vicenda del “mostro di Firenze”. In quella occasione mia moglie mi apparve suggestionata da questa signora, e debbo dire che nei giorni successivi BIANCA si comportò con me come se volesse rimuovere il passato e come se io fossi partecipe di una sorta di congiura. Mia moglie accennò più volte alla necessità che io uscissi dalla massoneria nella quale, a suo dire, era coinvolta tutta la mia famiglia. Nego in proposito di essere mai stato iscritto a tale associazione ne di avere alcun interesse in proposito. Ho conosciuto la CARLIZZI ad un pranzo al ristorante “Canto delle Sirene” perché mia moglie voleva farmi conoscere una persona interessante. Mi sono recato al ristorante senza sapere chi avrei incontrato. In quella occasione la CARLIZZI si lanciò in elucubrazioni sulla massoneria che mi lasciarono quantomeno perplesso. ADR: BIANCA, ripetendo quello che le diceva la signora CARLIZZI, ha continuato per mesi a battere su questo tasto accusando la mia famiglia, ed in particolare mio padre, di essere coinvolta nella vicenda NARDUCCI. Ovviamente di questo atteggiamento di mia moglie, che mi ha creato non poche difficoltà, ho parlato in famiglia, in particolare con mio padre e mia sorella. Aggiungo che qualche tempo dopo il primo incontro con la CARLIZZI, incontrai in casa uno sconosciuto che, alla presenza di BIANCA, mi disse che era stato chiamato da mia moglie, per bonificare la casa da microspie ma che il furgone, dove vi era il materiale per le bonifiche, era a Milano. DOMANDA: si ricorda se nel periodo successivo al ritrovamento del cadavere del NARDUCCI lei parlò con sua moglie di questa morte? RISPOSTA: sicuramente ne ho parlato. DOMANDA: in particolare lei ha detto a sua moglie, quando eravate ancora fidanzati, che il NARDUCCI era veramente il mostro di Firenze perché la moglie aveva scoperto, nella sua casa di Scandicci, dei barattoli di vetro contenenti reperti umani femminili, in particolare pube, sotto formalina? RISPOSTA: io ricordo che a Perugia, dopo la morte del NARDUCCI, circolavano le dicerie più insistenti, sul legame tra questa persona e la vicenda del “mostro di Firenze”. Il riferimento ai feticci io l’ho sentito fare in città, ma in modo generico, non mi pare di averlo sentito fare in termini cosi specifici. Può darsi che parlando con la mia fidanzata, le abbia riferito queste dicerie, questo è possibile, ma non ricordo di aver fatto dei riferimenti cosi specifici. ADR: nulla so dell’evoluzione dei rapporti tra le famiglie NARDUCCI e SPAGNOLI. Posso solo dire che, quale legale della Cassa di Risparmio di Perugia, feci un atto di intervento in una procedura esecutiva, promossa dalla Banca contro Gianni Spagnoli, per un appartamento in via dei Filosofi. Posso anche dire che, per quanto mi risulta, la famiglia SPAGNOLI ha avuto problemi economici dagli inizi degli anni 90. Nulla so della situazione degli anni precedenti. ADR: escludo di aver sentito le dicerie sui feticci nella mia famiglia. All’epoca della morte di NARDUCCI avevo fatto gli scritti per l’esame da Procuratore Legale ed ero in attesa di partecipare all’esame quale Uditore giudiziario. Facevo pratica legale presso lo studio Cutini. E’ possibile che i discorsi su NARDUCCI li abbia raccolti, forse, in quell’ambiente. ADR: non ho mai conosciuto personalmente Gianni SPAGNOLI neppure quando, tramite l’Avv. Crisi, ha chiuso la sua esposizione debitoria con la Banca”….
Vedi: Nota Carabinieri 27 giugno 2007 pag. 269/270