19 novembre 2004 viene registrata un’intercettazione telefonica, indicata come n. 7917, alle ore 18.52, in uscita dal cellulare di Gennaro De Stefano e l’Avv. Biancolella.
il giornalista riferiva di un messaggio lasciatogli sulla segreteria telefonica dall’avvocato Pietro Fioravanti e di una telefonata intercorsa con lo stesso legale durante la quale questi gli avrebbe raccontato di essere stato avvicinato dal magistrato di Perugia che in maniera garbata lo avrebbe invitato a farsi “cazzi suoi” lasciando perdere di fare il libro. L’avvocato Biancolella si mostrava scettico, ma il giornalista insisteva nel dire che le cose stavano come gliele aveva riferite.
Nel corso della medesima conversazione poi il De Stefano raccontava dei tre indagati di Perugia per i quali il P.M. aveva richiesto l’ordinanza di custodia cautelare e spiegava che uno di questi era la moglie di “quel Nann…Narducci, indicato come il mostro di Firenze.” Al ché, l’avvocato domandava: “E chi è???” De Stefano: “E’ quello scomparso nel Trasimeno!” L’avvocato ridendo: “E’ come fa ad essere vostro confidente se è morto?” De Stefano: “No, no, no… non mio confidente…Narducci è na cosa. Nannucci… è il procuratore di Firenze.” Avvocato: “Va be…“
Vedi Nota GIDES 481/05 del 21 settembre 2005 Pag.9
I due interlocutori commentavano il rigetto da parte del GIP di Perugia della richiesta di arresto presentata dal P.M. e l’avvocato non capiva chi fosse Narducci.
De Stefano rispondeva: “E’ quello scomparso nel Trasimeno!”;
Biancolella: “e come fa ad essere un vostro confidente se è morto?”;
De Stefano: “No, no, no… non mio confidente… Narducci è na cosa… Nannucci…è il procuratore di Firenze!”.
Dal Gides 2 Marzo 2005 Nota riassuntiva Nr.133/05/GIDES Pag.64