Il 14 Gennaio 2005 rilascia testimonianza Sandra Banci, moglie e vedova del Dott. Giampiero Puletti, dentista. (NdR: vedi: Caso Puletti)
Questo uno stralcio della testimonianza:
Domanda: “Come mai il caso di suo marito è diventato oggetto di una recente trasmissione televisiva?”
(..) Circa una quindicina di giorni prima che uscisse la trasmissione “Chi l’ha visto?” su Rai/3, in cui si parlò della morte di mio marito, associandola alla vicenda relativa al Professor Narducci, mi venne a trovare, nel mio ambulatorio di Magione, il giornalista Pino Rinaldi che si presentò a me, dicendomi che, secondo lui, l’indagine sulla morte di FRANCESCO NARDUCCI era partita da un possibile errore, così mi fece capire. Il giornalista mi disse, infatti, che, poiché l’indagine sul NARDUCCI era partita, a suo avviso, dall’intercettazione di una telefonata tra un presunto usuraio e una vittima dell’usura, in cui il primo avrebbe detto alla seconda “Ti faccio fare la fine del medico del lago” e poiché la vicenda NARDUCCI non era legata all’usura, era evidente l’errore, perché la telefonata poteva riferirsi in realtà a mio marito. Io non so sulla base di quali elementi il RINALDI abbia fatto queste affermazioni, so solo che queste sue parole mi misero la pulce all’orecchio e cominciai ad ascoltarlo con attenzione, non pensando che si trattasse di uno scoop. In un primo tempo io non capivo dove il RINALDI volesse andare a parare ma poi mi incuriosii, pensando che si volesse fare il nostro interesse.
Il RINALDI poi mi prospettò la possibilità di un’intervista televisiva che avrebbe dovuto andare in onda sulla trasmissione “Chi l’ha visto?”, attraverso la quale sarebbero potuti emergere anche elementi volti a fare piena luce sulla morte di mio marito. Il RINALDI mi fece presente che avrei potuto chiedere in visione il fascicolo e chiedere la riapertura delle indagini, tramite un avvocato e, a questo punto, il giornalista mi fece presente che il legale dei NARDUCCI era l’avvocato ALFREDO BRIZIOLI con cui credo proprio che si fossero parlati. Non ricordo con certezza se il RINALDI mi invitò a rivolgermi all’Avvocato ALFREDO BRIZIOLI. E’ possibile che sia accaduto, perché mio figlio più piccolo, di nome FRANCEO PULETTI, conosce l’Avvocato ALFREDO BRIZIOLI perché ci gioca occasionalmente a tennis allo “Junior”. Mi consultai con mio figlio dentista sull’opportunità dell’intervista e questi si mostrò interessato alla trasmissione. Parlai poi con FRANCESCO e gli dissi che mi sarei rivolta all’Avvocato BRIZIOLI per chiedere il fascicolo. Il RINALDI tornò un paio di volte, chiedendomi una foto di mio marito ed anche, alla fine, per fare l’intervista registrata che avrebbe dovuto andare in onda su Rai/3, nella quale comparve anche il Dr. ALESSANDRO GUIDA, che fu intervistato dal RINALDI. Come ho detto, penso che il RINALDI e il BRIZIOLI fossero in contatto prima ancora che il RINALDI venisse da me per la prima volta. Io chiamai il BRIZIOLI dopo il primo colloquio con il RINALDI e dopo la partenza di questi, presente mio figlio PIERPAOLO il dentista. Parlai con l’avvocato che mi fece capire di conoscere, anche se superficialmente, la vicenda di mio marito. Non ricordo se parlammo anche dei contatti che vi erano stati tra il RINALDI e lo stesso BRIZIOLI, contatti che, secondo me, vi furono. Gli chiesi se fosse possibile vedere il fascicolo e Il BRIZIOLI mi fece capire che, per avere la possibilità di ottenere le copie del fascicolo archiviato, dovevo firmare un atto. Io volevo vedere il fascicolo perché mi avevano messo la pulce all’orecchio. Il BRIZIOLI venne da me nel mio ambulatorio di Magione e mi fece firmare l’atto. Parlammo del caso di mio marito e lui mi chiese notizie sulla morte dello stesso e sulle vicende processuali ad essa connesse. Poi tornò un’altra volta, mi pare dopo la trasmissione televisiva e parlammo della morte di mio marito e di come potevano svilupparsi le indagini. Il legale mi disse che, probabilmente, sarebbe stato riaperto il fascicolo e che dovevo portare tutti gli atti in mio possesso. Poi sono stata sentita dal P.M. Dott. RAZZI e BRIZIOLI non l’ho più né visto né sentito.
(..) Io nominai il BRIZIOLI per avere le copie degli atti, e poi, poiché il legale non avrebbe potuto avere la copia degli atti senza nomina a difensore, l’ho nominato mio difensore poco dopo che era uscita la trasmissione. Ci siamo risentiti telefonicamente dopo il colloquio con il dott. RAZZI e il BRIZIOLI, che mi aveva telefonato, mi ha chiesto che cosa avessi detto e, da allora, non l’ho più visto né sentito. Quando io fui chiamata dal Dott. RAZZI, questi mi chiese se avessi degli elementi nuovi per poter riaprire le indagini ma io non ero in grado di fornirglieli, salvo alcune matrici di assegni. Sono stata però interrogata dalla Finanza che era stata incaricata dal Dott. RAZZI.
Domanda: “Nel colloquio con lei, il RINALDI ha fatto riferimento al giornalista Mario Spezi?”
(..) No, è un nome che non conosco. Debbo aggiungere che i giornalisti sono convincenti e che il RINALDI riuscì a persuadermi che mi poteva essere utile la trasmissione nella quale potevano venir fuori nuovi elementi ma debbo confessare che non ho avuto le soddisfazioni che mi sarei aspettata e che, sul momento, la riapertura della vicenda ha causato molto dolore sia a me che ai miei figli.
Vedi: Sentenza Micheli Pag. 801/810/811