Il 1 Febbraio 2005 rilascia testimonianza Francesca Bene giornalista.
Questa la testimonianza: Francesca Bene testimonianza 1-2-05
Questa la trascrizione della testimonianza:
Domanda: Sul quotidiano “Il GIORNALE DELL’UMBRIA” del giorno 30.01.2005, è comparso un articolo relativo ad una intervista rilasciata dall’Avv. Alfredo Brizioli in cui lo stesso dichiara di sentirsi profondamente legato alla memoria del medico perugino di cui si onora di essere stato amico e coetaneo e che nessuno conosceva la sua vita meglio di lui. Ha scritto lei tale articolo?
Risposta: Io ho reperito tutte le informazione che potevo raccogliere, parlando al telefono con l’avvocato Alfredo Brizioli e poi ho informato la mia redazione di quello che avevo raccolto, visto che mi trovavo fuori sede e non potevo scrivere l’articolo. Preciso che anche il giorno prima ero stata chiamata dall’avvocato Alfredo Brizioli che ha fatto pubblicare una sua dichiarazione, contenente un violento attacco all’indagine sulla morte del prof. Francesco Narducci. Dato che l’avvocato mi ha sempre chiesto di pubblicare le sue dichiarazioni, io non mi sono mai sentita vincolata dal segreto professionale, anche se non ho ritenuto di pubblicare sempre tutto ciò che mi ha chiesto, perché certe dichiarazioni mi sono sembrate quanto meno esagerate e non necessarie ai fini del diritto di cronaca. Le dichiarazione del 28 gennaio 2005, sono state riportate dall’ANSA di Perugia. Il giorno dopo, cioè il 29 gennaio 2005, l’avvocato mi ha chiamato dal suo studio. Io ho visto la sua chiamata e ho provveduto a richiamarlo. Nel corso della conversazione, l’avvocato Alfredo Brizioli, mi ha informato che aveva lasciato la difesa della famiglia Narducci. Preciso però che l’avvocato Brizioli, più che ad una semplice rinuncia al mandato, ha voluto alludere al fatto che le sue dimissioni volevano significare un salto di qualità ed erano motivate, a suo dire, sia dalle ingiuste ed infondate accuse che gli erano state mosse dal P.M., sia dalla necessità di sentirsi più libero di agire in difesa della giustizia, in memoria di Francesco Narducci, contro l’accanimento della Procura, così si è espresso. Allora, gli ho chiesto chi avesse assunto la difesa della famiglia Narducci e lui mi ha risposto che, al momento, nessuno era stato nominato, anche perché, così ha aggiunto, nessuno può prendere il suo posto. In proposito, il legale ha poi dichiarato testualmente: “ io sono il depositario della verità storica sulla vita e sulla morte di Francesco Narducci”. Sempre nella stessa occasione, ricordo che il Brizioli ha aggiunto che lui si occupava di questa storia da circa cinque o sei anni e che aveva raccolto materiale unico sulla vicenda, materiale che non era in possesso di nessun altro. Alla mia domanda, se fosse stato disponibile a collaborare con il nuovo difensore, lui ha risposto testualmente: “ loro hanno bisogno di me perché sono io che so tutto”. Di fronte all’insistenza con cui il Brizioli ribadisce la sua essenzialità, ho avuto la sensazione che stesse come mandando dei messaggi alla famiglia Narducci. Mi ha colpito, inoltre, l’imprevedibile e singolare opposizione all’incidente probatorio richiesto dal P.M., quando ricordavo benissimo una analoga richiesta fatta dal Brizioli ed anche l’auspicio formulato da Elisabetta Narducci, in un’intervista al TG 3 dello scorso novembre, che si facesse tale atto. Altra cosa che mi ha colpita è il fatto che la situazione in cui si trova l’avvocato Alfredo Brizioli e cioè l’essere indagato nello stesso procedimento nel quale sono indagati i suoi assistiti, si protrae da molto tempo, ma l’avvocato aveva sempre evitato di parlarmene. Un’altra cosa che mi ha colpito è che persino ieri, l’avvocato Brizioli ha negato che la famiglia Narducci abbia nuovi difensori. Aggiungo che un sacerdote certo Don Leonello Birettoni, mi ha detto che conosceva bene Francesco Narducci.