Il 10 Febbraio 2005 rilascia testimonianza spontanea Gabriella Carlizzi.
Questo uno stralcio della testimonianza:
Riferendosi allo Spezi, commenta: “La sua singolare avversione alle indagini mi è stata evidenziata in maniera clamorosa in occasione della presentazione del libro di Monastra e Cecioni sul “mostro di Firenze” nell’aprile del 2002. In quell’occasione erano state esposte delle locandine in cui veniva pubblicizzato l’intervento dell’allora dirigente della Squadra mobile di Firenze Michele Giuttari, il quale, da me interpellato, cadde dalle nuvole e mi disse di non sapere nulla di questa manifestazione. Nel corso della presentazione del libro, avvenuta in un’atmosfera allucinante, lo Spezi, dopo aver denigrato come al solito le indagini, disse che solo lui conosceva la verità sulla vicenda del “mostro di Firenze”. A quel punto io ho sfidato l’atmosfera di intimidazione che si era creata perché era stato vietato di porre delle domande allo Spezi e, recatami al tavolo della presidenza, gli chiesi come mai non si sentisse in dovere di informare gli inquirenti. Per tutta risposta lo Spezi commentò, con il suo tono arrogante:” Se vogliono, da me gli inquirenti ci vengono in ginocchio. In un’altra occasione più recente, Pino Rinaldi, venutomi a trovare a Roma nel gennaio 2004, mi informò che, d’accordo con il suo amico Mario Spezi, che lui chiama “il Maestro”, avevano deciso di far trasmettere su “Chi l’ha visto” 11 puntate relative alla vicenda del cosiddetto “mostro di Firenze” , ivi compresa la vicenda Narducci, il tutto a cominciare dalla morte di Pacciani. In quella stessa occasione… il Rinaldi volle sapere chi fosse Ferdinando Benedetti, la persona da me conosciuta alla trasmissione televisiva “Nero su Bianco”; e da me invitata a presentarsi agli organi inquirenti per rivelare tutto quello che sapeva sulla vicenda Narducci e sul coinvolgimento di settori della massoneria perugina. Il Rinaldi aggiunse che aveva sentito Mario, cioè Spezi, che gli aveva detto che lo interessava la vicenda Benedetti. Nel pomeriggio il Rinaldi mi informò che era in partenza per Perugia perché lo Spezi così aveva voluto, in quanto avrebbe dovuto approfondire la questione Benedetti, che a quei tempi era presentato dalla stampa come il super-testimone della vicenda Narducci. Io feci subito presente a Rinaldi che non ero assolutamente d’accordo che venisse contattato Benedetti. Il giorno dopo, il Rinaldi ha telefonato a casa mia e ha parlato con mio marito, perché io non ci volevo parlare, e ha cominciato a denigrare aspramente la persona del Benedetti.” Vedi: Sentenza Micheli Pag. 752/753