L’11 marzo 2005 rilascia testimonianza Elisabetta Marinacci.

Questa la sua testimonianza: MARINACCI Elisabetta testimonianza 11-03-2005

Questa la trascrizione:

PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI PERUGIA
SEZIONE DI POLIZIA GIUDIZIARIA
POLIZIA DI STATO

OGGETTO: Verbale di Sommarie informazioni rese da: MARINACCI Elisabetta nata a Lucca il 10.12.57 residente a Palestrina (Roma) in via Ceciliana n.2 – cell. XXXXXX
L’anno duemilacinque addì 11 del mese di marzo alle ore 11.30 in Perugia presso gli Uffici della Sezione di Polizia Giudiziaria del Tribunale di Perugia, innanzi ai sottoscritti Ufficiali di P.G. dott. PIGNORIO Maurizio, Vice Questore Aggiunto e VERNILE Angela, Sostituto Commissario, entrambi appartenenti alla Polizia di Stato ed in forza all’ufficio di cui sopra, è presente la persona in oggetto generalizzata, la quale resa edotta da questo ufficio che verrà sentita quale persona informata sui fatti in merito al procedimento penale n.8970/02 essendo in grado di riferire fatti e circostanze utili alle indagini in corso, dichiara:

Nei primi mesi del 1981 accompagnavo mio padre a Firenze per effettuare visite specialistiche resesi necessarie a seguito dell’incidente automobilistico avvenuto nel 1966. Poiché in quel periodo dovevo sostenere l’esame di storia della musica chiesi a mio padre se avessimo potuto far tappa nel paese di orgine di Macchiavelli e precisamente a San Casciano. Giunti sul posto ci siamo recati credo nell’unica farmacia del paese il cui titolare era noto a mio padre, immagino dal periodo dei suoi primi viaggi a Firenze per le medesime ragioni soprachiaritite. Una volta entrati notai che il farmacista in camice bianco e dietro al bancone salutò con particolare cordialità e deferenza mio padre; nella circostanza era presente anche un’altra persona apparentemente di circa 40 anni vestito di scuro che come il farmacista salutò mio padre con cortesia in quanto lo aveva immediatamente riconosciuto.
A.D.R. Sono sicura della circostanza che il farmacista si chiamasse Calamandrei perché me lo presentò mio padre con questo nome che a me pareva particolare; viceversa non potetti ascoltare con attenzione il nome dell’altra persona presente perché essendo, me nolente, sottoposta a frequenti occasioni di presentazioni formali, in quel preciso istante avevo iniziato a distrarmi.
Ebbi solo modo di apprendere che questi svolgeva l’attività di giornalista che, a seguito precisazione, fu indicata nel particolare ramo della cronaca.

A questo punto l’Ufficio sottopone all’escussa una foto ritraente un giornalista nell’età attuale operante nella zona di Firenze e formula la richiesta di verificare se, anche considerando il lungo lasso di tempo trascorso, lo stesso possa ricordare la persona che fu vista nella farmacia di San casciano (all.1).

L’escussa dopo aver visionato la foto risponde: Non posso dire con certezza che sia la stessa persona ma sicuramente me la ricorda molto; voglio comunque precisare che anche se vedessi quella stessa persona ritratta all’epoca di quando l’ho incontrata avrei difficoltà a riconoscerla.
Dopo che mio padre ebbe fatto presente al farmacista di avere grossi problemi di digestione, il giornalista gli consigliò di far visitare il maestro dal dottor Narducci di Perugia essendo egli un bravissimo gastroenterologo. Seguendo il consiglio il farmacista provvide subito a contattarlo telefonicamente; dopo di che fece sapere che il medico sarebbe potuto venire a San Casciano solo dopo due giorni, ritengo, per fare un favore a mio padre. Dal momento che mio padre accolse volentieri la proposta di farsi visitare, colsi l’occasione per farmi portare due giorni a Siena. Due giorni dopo siamo ritornati nella farmacia ove era già presente il dott. Narducci; egli si mostrò subito gentile e gioviale e visitò mio padre nello studio posto sopra la farmacia. Decise che era opportuno effettuare una gastroscopia in quanto sospettava di un’ernia iatale e ci si accordò che l’esame venisse effettuato di ritorno dall’operazione a Milano che però ebbe un esito particolarmente pregiudizievole per mio padre al punto che di lì a qualche mese egli morì.

L’Ufficio da atto di mostrare all’escussa una foto dell’epoca ritraente il dott. Narducci (all.2).

La stessa, anche se specificando di ricodarlo più magro, riconosce senza dubbio nella foto mostratale il gastrointerologo che visitò il padre nell’occasione narrata. A.D.R. Il dott. Narducci era alto circa 1,80, occhi chiari, capelli castani. A.D.R. Non mi risulta che ci furono altri contatti tra mio padre e il dott. Narducci. A.D.R. Dall’attaggiamento particolarmente sicuro e confidenziale che aveva il dott. Narducci in occasione della visita ho dedotto che sicuramente era solito recarsi in quel luogo e che con ogni probabilità quella non fosse la prima visita che egli aveva effettuato in quella sede; non conosco però la natura dei rapporti che legavano il dott. Narducci al farmacista, né essi ne furono mai chiariti da mio padre. A.D.R. Effettivamente ricordo che prima di uscire dalla farmacia il giornalista rivolgendosi al farmacista ebbe a pronunciare la frase: “ anche il maestro è dei nostri? “; di essa all’uscita chiesi spiegazione a mio padre; ma egli, come era solito fare quando riteneva che tra me e le persone o i fatti dovesse esserci una distanza, non mi rispose. Né successivamente ebbi modo di riaffrontare la
questione. A.D.R. Non ho altro da aggiungere.

L’Ufficio da atto che ai sensi dell’art. 391 bis C.p.p. introdotto dall’art.11 legge 7 dicembre 2000 n.397 la persona intervenuta viene avvertita del divieto di rivelare sotto ogni forma le domande eventualmente formulate nonché le risposte date nel corso della presente audizione nel caso in cui venisse richiesto di rendere dichiarazioni scritte o riferire informazioni scritte o orali intorno ai fatti del procedimento penale in corso da parte del difensore o degli altri soggetti privati autorizzati nell’esercizio delle funzioni connesse alle c.d. “investigazioni difensive”, introdotte con la soprarichiamata legge n.397/2000.
Si da atto che il presente verbale, costituito da n. 3 Fogli viene riletto confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra alle ore 13.00

11 Marzo 2005 Testimonianza di Elisabetta Marinacci

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traduttore