Il 2 Aprile 2005 rilascia testimonianza Paolo Bianchi medico al Policlinico di Perugia.
Questa la testimonianza: Dr. Paolo Bianchi testimonianza 2.4.2005
Questo uno stralcio della testimonianza:
Domanda: Lei ha fatto presente di avere lavorato al Policlinico da trentacinque anni. Ha conosciuto Francesco Narducci?
Risposta: “Lo conoscevo sin dall’adolescenza. Ne ho un ottimo ricordo. Era sempre pacato e fine. Un autentico signore. Andavamo in piscina insieme ed era un ottimo nuotatore, cosa che mi ha fatto essere sempre scettico sulla possibilità che si fosse suicidato, gettandosi nel Lago Trasimeno. Ricordo che, se non sbaglio, il giorno della scomparsa, lo incontrai verso le 11, sotto la Clinica Medica, di fronte alla statua della Madonna. Era in camice e, dopo avermi parlato di mia zia, che avevo fatto ricoverare da lui per gravi problemi epatici, mi disse che era in ansia perché doveva andare a ritirare delle diapositive che riteneva determinanti per l’introduzione ad una sua relazione ad un congresso a cui avrebbe dovuto partecipare. Non mi disse che cosa rappresentassero queste diapositive. Francesco mi appariva tranquillo, ma era in ansia esclusivamente per le diapositive. Credo che il congresso fosse imminente perché altrimenti non si sarebbe potuta spiegare la sua preoccupazione. A un certo punto, un’infermiera, almeno così mi sembra, lo chiamò da una finestra della Clinica medica e Francesco mi salutò, avviandosi velocemente all’ingresso della Clinica. L’infermiera lo chiamò, facendogli capire che doveva salire. Non sono sicuro se fece allusioni ad una telefonata. Va tenuto presente che, all’epoca, non vi erano i cellulari. Aggiungo anche che, un mese o due dopo la sua scomparsa, trovandomi a parlare con il Prof. Morelli, per un’intervista giornalistica, poi pubblicata su “Il Corriere dell’Umbria”, su problemi sanitari, a un certo punto, turbato e incuriosito dalle ricorrenti voci che circolavano in città sul coinvolgimento di Francesco nella vicenda del cosiddetto Mostro di Firenze e sul rinvenimento delle parti asportate delle vittime in un pied a terre fiorentino del Narducci, chiesi al Morelli esattamente questo: “ E’ vero quello che si dice su Francesco ? “. Il Prof. Morelli rispose testualmente: “ Si”, senza altri commenti. Io non aggiunsi altro perché ero rimasto profondamente turbato e anche perché ero convinto che la cosa sarebbe divenuta a breve di dominio pubblico. Mi riservo di fornire notizie più precise circa le date dell’incontro con Francesco e il Prof. Morelli.“